25 APRILE: A CHIETI INTITOLATO A ETTORE TROILO IL NUOVO BELVEDERE

23 Aprile 2016 18:12

Chieti - Cultura

CHIETI – È stato inaugurato a Chieti, nell'ambito delle celebrazioni per la festa della Liberazione, il belvedere, con vista sulla Maiella, intitolato a Ettore Troilo, fondatore della Brigata Maiella e prefetto della ricostruzione di Milano, nato a Torricella Peligna (Chieti): erano presenti il figlio Carlo, il nipote Luca, il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e il presidente della 'Fondazione Brigata Maiella', Nicola Mattoscio, il senatore Antonio Razzi, il rettore dell'università di Teramo, Luciano D'Amico, e rappresentanze dell'Associazione nazionale partigiani d’Italia. 

La Brigata Maiella è l’unica formazione della Resistenza decorata con la medaglia d'oro al valor militare proprio per la sua non appartenenza al Corpo volontari della libertà che raggruppava le brigate partigiane.

È stato proprio Carlo Troilo – il quale ha sottolineato che tornerà a chiedere la medaglia d'oro al valor civile per il popolo abruzzese – a ricordare il padre, soprattutto nel suo ruolo di prefetto di Milano subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale. 





“L'ordine pubblico a Milano era un inferno con scontri fra partigiani in armi e nostalgici della Repubblica di Salò, ma anche la delinquenza comune era spaventosa e mio padre contribuì molto a placare la situazione” ha evidenziato Troilo.

“L’altro aspetto è la distruzione della città: Milano era un cumulo di macerie fino al duomo, si moriva di fame e mio padre fece un calmiere dei generi alimentari. Con il grande aiuto del sindaco Greppi si procedette a ricostruire: fu miracolo a Milano, nel 46' riaprì la Scala” prosegue. 

Il capoluogo lombardo visse momenti difficilissimi, sull'orlo della guerra civile, quando l'allora ministro Scelba destituì Troilo di notte e senza destinazione. 





“Mio padre – ha ricordato Carlo Troilo – salvò l'Italia e Milano, rinunciò alla carica di prefetto di prima classe e all'incarico di ambasciatore presso l'Onu. Tornò a quella che lui definiva la sua amata povertà”. 

“Mio padre lascia un'eredità positiva – ha sottolineato Troilo – lo dimostra il fatto che oggi siamo a 71 anni dalla Liberazione e ancora l'Abruzzo ferve di iniziative: domani c'è la traversata della Maiella, il sentiero della libertà, in tutti i luoghi degli eccidi ci sono delle manifestazioni e anche nelle scuole ci sono lezioni apposite sulla resistenza: un ruolo fondamentale dell'Abruzzo per il quale ho chiesto e tornerò a chiedere la medaglia d'oro per il popolo abruzzese”

Nei prossimi giorni Carlo Troilo e la sede di Pescara dell'Anpi invieranno una lettera a tutti i 305 comuni abruzzesi per chiedere, con una proposta ufficiale, che una via o un largo del comune, dove già non ci sia, venga intitolata ad Ettore Troilo o alla Brigata Maiella.

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