TERAMO – Avrebbero percepito indebitamente i soldi dell'autonoma sistemazione, dopo aver presentato false attestazioni, continuando a vivere nelle case dichiarate inagibili dopo il sisma 2016-2017.
Nel registro degli indagati, per truffa ai danni dello Stato, questa volta, sono finiti 10 “furbetti del sisma” teramani; l'inchiesta, come racconta Il Centro, ha colpito i territori di Montorio e Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo.
Dopo esposti e accertamenti da parte della polizia Municipale, dunque, sono partite una serie di inchieste, coordinate dal pool di magistrati che il procuratore Antonio Guerriero ha messo a capo di tutto quello che riguarda il terremoto: Davide Rosati, Luca Sciarretta, Andrea De Feis e Stefano Giovagnoni.
L'elemento chiave è rappresentato dall'incrocio dei dati, che consente di capire se il contributo di autonoma sistemazione debba essere percepito, una pratica che, tra l'altro, ha preso il via nel capoluogo abruzzese, a seguito del precedente sisma del 2009.
A Teramo la polizia municipale ha segnalato all'autorità giudiziaria i componenti di dieci famiglie, ma sono in corso altri controlli, che riguardano circa 66 nuclei sospettati di percepire indebitamente l'autonoma sistemazione.
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