‘LEGNO SCADENTE AL C.A.S.E.’ PIACENZA RIAPRE IL CASO-CROLLI BALCONI

2 Ottobre 2014 18:53

L'Aquila -

L'AQUILA – È “scadente il legno” utilizzato per realizzare quattro lotti dei quartieri antisismici del progetto C.a.s.e. in cui ci sono stati di recente crolli di balconi.

Lo scrive la Guardia di finanza di Piacenza in un'informativa diffusa dal quotidiano la Repubblica.

Secondo le Fiamme Gialle lombarde, il legno dell'azienda piacentina Safwood “non corrisponde a quel che era previsto nel bando pubblico per la realizzazione in emergenza delle 185 palazzine del progetto C.a.s.e.”.

Inoltre, “non ha conseguito il rilascio di un certificato d'idoneità tecnica all'impiego” ed è “di provenienza ancora da chiarire”.

La Safwood è stata dichiarata fallita dopo una vasta indagine proprio della Guardia di Finanza di Piacenza, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Antonio Colonna.





Sul crac Safwood ha posto l’attenzione la Guardia di finanza di Piacenza: nell’ambito di quella indagine sarebbe venuta fuori una fornitura di legno di 11 milioni in subappalto che, secondo le Fiamme Gialle emiliana sarebbe “fasulla”, al raggruppamento temporaneo d’impresa (Rti) costituito dalle azienda napoletane Iter Gestione e Appalti Spa, Sled Spa e Vitale Costruzioni Spa.

La Rti si è aggiudicata una parte del bando pubblico della protezione civile nazionale per la realizzazione in 19 new town di circa 4.500 alloggi prefabbricati antisismici dove sono stati ricoverati oltre 16 mila aquilani rimasti senza casa dopo il terremoto del 6 aprile 2009.

Queste aziende, per problemi finanziari, successivamente sono state acquisite da altre imprese, tanto è vero che il Comune dell’Aquila nel contenzioso avviato dopo il crollo del balcone, ha come controparte l’assicurazione con la quale la Rti ha stipulato la polizia fideiussoria.

Dopo il crollo del balcone dal secondo al primo piano, per il quale solo per caso non si è verificata una tragedia, il Comune ha attivato controlli negli altri insediamenti, circa 500 alloggi, realizzati dalla Rti vietando comunque l’utilizzo delle terrazze.

Per questo motivo il sostituto procuratore Colonna invierà nei prossimi giorni gli atti ai colleghi romani, che hanno competenza sull'argomento.

Sul crollo di balconi sta indagando la procura della Repubblica del capoluogo, a coordinare le indagini è il sostituto procuratore Roberta D'Avolio.





CARDELLA: “ASPETTIAMO LE CARTE E INDAGHEREMO”

“Da Piacenza non sono arrivati documenti, quando arriveranno valuteremo se ci sono aspetti che possono essere utili alla nostra inchiesta”.

Così il procuratore della Repubblica dell’Aquila, Fausto Cardella, sull’informativa che dovrebbe arrivare all’Aquila dalla procura di Piacenza che ha chiuso le indagini su un’azienda, la Safwood, che ha fornito il legno per realizzare un insediamento del progetto C.a.s.e. all’Aquila, dove i balconi sono crollati per “difetti di costruzione”, come denunciato dal sindaco del capoluogo, Massimo Cialente.

Un caso sul quale la stessa procura dell’Aquila sta indagando con un’inchiesta del sostituto procuratore Roberta D’Avolio.

“Subito dopo il grave fatto abbiamo aperta una inchiesta che è in pieno svolgimento”, ha spiegato ancora il procuratore capo che non si è pronunciato sugli esiti.

La proprietà del progetto case è passata dalla protezione civile nazionale al comune dell’Aquila in un clima di polemiche soprattutto per la difficoltà a reperire fondi per la gestione e la manutenzione.

Per quest’ultimo servizio è stato affidato con una serie di proroghe alla Manutencoop che aveva vinto il bando con la protezione civile, che scadrà in questi giorni.

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