”RACCONTO LA MIA CITTA’ ATTRAVERSO LA MUSICA”, IL SOGNO DI UNA GIOVANE CANTAUTRICE AQUILANA

di Alessia Centi Pizzutilli

26 Dicembre 2018 18:45

L'Aquila - Video

L’AQUILA – Racconta la sua vita attraverso la musica: il cambiamento radicale e improvviso, con quelle “tende blu” che hanno ospitato lei, la sua famiglia e migliaia di aquilani quasi 10 anni fa, la gioia e la meraviglia nel passeggiare tra i borghi in rinascita, la sensazione di libertà quando si è al cospetto del Gran Sasso e dei suoi paesaggi incontaminati.

Scrive canzoni per L’Aquila, supportata dalla sua più grande fan, la sua nipotina di 3 anni, ma anche da papà Paolo, mamma Anna e sua sorella Barbara, “la prima a credere in me”, sognando di poter vivere di musica.

È la storia della giovane cantautrice emergente aquilana Noemi Di Francesco,  27enne molto attaccata alle proprie radici, che ha iniziato ad autoprodursi con il nome d’arte “N’Emy” e che nelle sue canzoni porta con sé “pezzi” della sua città.

Che sia molto legata alla sua terra si capisce già dal nome d’arte scelto: “Per me è molto significativo, perché ricorda le mie radici aquilane per l’ utilizzo dell’apostrofo, ma anche l’apertura a nuovi orizzonti con l’ ausilio della y”, ha spiegato ad AbruzzoWeb.

Su YouTube ha pubblicato da qualche mese il suo ultimo singolo “Spazialissimo” e da qualche giorno è on-line anche il backstage del videoclip.

Dopo il primo Inedito “Controcorrente”, lanciato nell’aprile scorso, N’Emy vuole raccontare attraverso questa canzone, un’emozione e una sensazione così spaziale che ha vissuto in un momento  di cambiamento radicale della sua vita, tanto da sconvolgere una  prospettiva d’abitudine, che diventa del tutto nuova, approcciandosi alla vita con occhi diversi. 

Metaforicamente viene accompagnata nel suo videoclip dalla 500, che racchiude l’idea del viaggio che ognuno di noi fa nella sua crescita personale, cercando e lavorando su se stessi per costruire la propria identità.

Racconta come dopo aver passato momenti di ricerca, anche confusi, “in un giorno qualunque, le risposte sono arrivate”, rassicurando perciò i suoi ascoltatori, soprattutto i giovani coetanei, ad essere più fiduciosi nei confronti del proprio percorso, dando speranza e apertura alla propria mente e al proprio cuore per accogliere ogni tipo di esperienza utile; “un po’ come l’amore che arriva all’ improvviso e perché no, magari con un pizzico di follia”. 





Le riprese del videoclip musicale sono state girate nell’estate scorsa tra agosto e settembre utilizzando come set al naturale, il Parco Nazionale del Gran Sasso e la Rocca di Calascio sottolineando la magnificità dei nostri posti locali. 

La regia è stata diretta ed affidata all'aquilano Luke Anthon che “con molta dedizione e pazienza ha curato tutto il progetto; ma i ringraziamenti  della realizzazione di tutto ciò, vanno anche a diversi sponsor e collaboratori locali”.

 “Per questo importante traguardo devo ringraziare il maestro Diego Colaiuda per  il constante supporto non solo vocale, ma anche morale, ed artistico, il maestro Mauro Vaccarelli per l’arrangiamento, Rehearsal Studio per la registrazione, mixaggio e mastering”, ha tenuto a dire N’Emy.

“Sicuramente, ognuno di noi, a modo suo ha attraversato un momento come questo uscendone salvo, cambiando il suo punto di vista e indossando una veste nuova.  Spesso e volentieri ci facciamo scoraggiare dagli ostacoli, senza sforzarci di guardare il lato positivo”.

Il suo sogno da bambina “non era quello di indossare l’abito bianco, ma quello di cantare su un grande palco, perché credo che la felicità sia realizzarsi ed essere soddisfatti”.

Fin da piccola era appassionata di disegno, creatività, arte, ma soprattutto di musica e canto, che inizia a studiare a 14 anni.

Fin da subito ha partecipato a diversi concorsi canori nazionali tra cui: il “Premio Mia Martini” nel 2005 come concorrente più giovane, “Musica è” nel 2018 e ad altri festival e contest di vario genere come “voci nuove Lucoli”, “voci nuove Chieti”, “Voci nuove per la città musicale Roccavivi”, “Gran Premio della canzone Italiana Roma”.

Nel 2010 si è iscritta al Conservatorio di Musica “Casella”, intraprendendo lo studio per il canto lirico, contemporaneamente ha frequentato l’Accademia di Belle Arti, laureandosi poi nel 2014 in Grafica d’ Arte e Progettazione.





Ha cantato con un orchestra nelle piazze, in varie serate live/karaoke nei locali, all’occorrenza a feste private.

Nel 2015, superata una forte crisi artistica interiore, è tornata alla musica leggera, intraprendendo con il maestro Diego Colaiuda, della Scuola di Musica Icarus, un nuovo percorso di studi chiamato “crossover”, per sfruttare al meglio il bagaglio lirico, mescolandolo al suo vero sogno: “il pop”.

Da qui ha iniziato ad autoprodursi come “N’Emy”. 

Fondamentale nella sua formazione musicale, il periodo del terremoto del 6 aprile 2009, una tragedia che la giovane aquilana ha cercato di prendere come esperienza da cui “prendere la parte migliore”: “Ricordo con piacere quelle tende blu, magari può sembrare strano, ma da quei giorni drammatici io ho imparato molto e mi sono riscoperta ancor più attaccata alla mia città”, ha raccontato Di Francesco ad AbruzzoWeb.

“Sin da subito non abbiamo avuto l’esigenza di andare via, anche perché fortunatamente io re la mia famiglia non abbiamo subito danni ingenti alla nostra abitazione. Poi, come tutti gli aquilani, all’indomani del sisma ho dormito in sistemazioni di emergenza, in particolare dentro il vagone di un treno, prima di essere sistemata alla tendopoli del 'Globo', dove ho vissuto per sette mesi – ricorda la giovane, che aveva compiuto 18 anni tre giorni prima del terremoto – Nella disgrazia ho vissuto il periodo più bello della mia vita, si è creato un vero villaggio nella tendopoli, eravamo un tutt’uno: non c’era differenza tra anziani, vecchi, bimbi e adulti, tutti eravamo allo stesso livello e tutti dovevamo aiutarci l’un l’altro per poter reagire”.

Un’esperienza molto forte che ha segnato molto il suo percorso musicale: “Il 6 aprile mi ha insegnato che in un attimo tutto può finire e che bisogna affrontare ogni giorno al meglio e prendere il buono da ogni cosa, mai rimandare troppo insomma”, ha aggiunto.

“Dopo il terremoto molti ragazzi scelgono di andare via dal capoluogo abruzzese, anche molti miei amici hanno preso questa decisione, ma per quanto L’Aquila non offra molto, io credo che restare e continuare a vivere la città sia la soluzione migliore per poter rinascere da ogni punto di vista, non si molla al primo momento di difficoltà – ha sottolineato – ma bisogna essere ottimisti e fiduciosi nelle potenzialità di questo territorio straordinario, che anche se lentamente si muove e sta rinascendo. Credo fermamente che miei figli vedranno una città più bella e più viva di prima”.

Questa linea di pensiero ha spinto la giovane cantautrice emergente “a mostrare quello che abbiamo, a chi dice che L’Aquila non esiste e non c’è nulla, rispondo con le immagini del Gran Sasso, di Rocca di Calascio, che per me è un posto magico e con tutti i paesaggi mozzafiato che abbiamo”, ha concluso la 27enne aquilana.

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