”TERREMOTO CASTIGO DIVINO”: BUFERA SU UN PADRE DOMENICANO, VATICANO RIMPROVERA MA LUI CONFERMA

5 Novembre 2016 12:18

Italia -

L'AQUILA – Ha un nome, padre Giovanni Cavalcoli, lo speaker radiofonico dell'emittente Radio Maria che ha indignato l'opinione pubblica con una dichiarazione netta: “Questi disastri sono conseguenza del peccato originale, si possono considerare come un castigo divino”, a poche ore dalla scossa di magnitudo 6.5 di domenica 30 ottobre.

Rintracciato dal programma La Zanzara di Radio 24, il religioso non si è scusato per le frasi sul terremoto: “Confermo tutto, terremoti provocati da peccati dell'uomo come le unioni civili”, ha detto, rispondendo pure al Vaticano che ha deprecato le sue affermazioni. E alla fine per lui è arrivata la sospensione dal programma.

“Sono dottore in teologia da 30 anni, ho lavorato in Vaticano con san Giovanni Paolo II – ha detto padre Cavalcoli incalzato da Cruciani – e ribadisco che peccati come l'omosessualità meritano il castigo divino”.

Evocando anche “Sodoma e Gommora”, il padre domenicano ha ripetuto più volte che quelli che sono i “principi dell'etica cristiana” che dicono che “l'omosessualità è contro natura, sono peccatori”.

Neanche la dissociazione di Radio Maria dalle sue parole e l'intervento del Vaticano hanno fatto cambiare idea al frate domenicano, che con il suo accento romagnolo ha risposto: “ripassino il catechismo”.





Il Vaticano condanna le affermazioni andate in onda su Radio Maria riguardo al terremoto come “castigo divino” dopo le unioni civili.

“Sono affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede”, è sbottato monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato, interpellato dall'Ansa.

Becciu ha spiegato che si tratta di affermazioni “datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo”.

“I terremotati ci perdonino, a loro solidarietà del Papa”, ha precisato.

“Cristo – ha aggiunto monsignor Becciu – ci ha rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso e vendicativo. Questa è una visione pagana, non cristiana”.

“Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio Maria – ha affermato ancora – offende lo stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la Madre misericordiosa che si china sui figli piangenti e terge le loro lacrime soprattutto in momenti terribili come quelli del terremoto”.





“Radio Maria – ha aggiunto il prelato, tra i più stretti collaboratori del Papa – deve correggere i toni del suo linguaggio e conformarsi di più al Vangelo e al messaggio della misericordia e della solidarietà propugnato con passione da papa Francesco specie nell'anno giubilare”.

“Non possiamo non chiedere perdono ai nostri fratelli colpiti dalla tragedia del terremoto per essere stati additati come vittime dell'ira di Dio. Sappiano invece che hanno la simpatia, la solidarietà e il sostegno del Papa, della Chiesa, di chi ha un briciolo di cuore”, ha concluso.

Intanto anche Radio Maria si dissocia. Sul suo sito l'emittente cattolica si allontana dalle frasi 'incriminate' precisando peraltro che non vanno attribuite al direttore padre Livio Fanzaga.

La redazione dell'emittente cattolica ha spiegato che “le espressioni riportate sono di un conduttore esterno, fatte a titolo personale, che non rispecchiano assolutamente il pensiero di Radio Maria al riguardo”.

“Mi pare che la stessa emittente abbia per fortuna preso le distanze da questo giudizio che abbiamo potuto leggere. È un giudizio di un paganesimo senza limiti”, ha chiosato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, sul Servizio di informazione religiosa (Sir).

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