”TIMBRAVA IL CARTELLINO E ANDAVA A FARE SPESA”, SOSPESA DAL LAVORO DIPENDENTE ASL DI TRASACCO

20 Ottobre 2019 16:56

L'Aquila - Cronaca

TRASACCO – Timbrava il cartellino per uscire dall’ufficio e andare in missione, ma invece tornava a casa, al ristorante di famiglia oppure a fare la spesa.

È quanto emerso dalle indagini portate avanti dagli uomini della Guardia di Finanza che hanno portato alla sospensione dal lavoro per 6 mesi nei confronti di Paola Qualieri, 44 anni, dipendente Asl di Trasacco (L'Aquila).

Per lei l’accusa è di truffa ai danni dello Stato. 





Il provvedimento – come riporta Marsicalive.it – è stato  firmato ieri mattina dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano Maria Proia nei confronti di una dipendente della Asl di Avezzano, Sulmona L’Aquila, sorella del consigliere regionale e presidente della commissione Sanità (Salute, Lavoro, Sicurezza Sociale e Cultura) Mario Quaglieri, che è totalmente estraneo alla vicenda.

Secondo l’accusa, “con lo scopo di assentarsi dal proprio ufficio senza destare sospetti per le assenze prolungate”, utilizzava un tipo di timbratura con cui attesta di “uscire dalla sede lavorativa per recarsi in missione e quindi svolgere il servizio dell’assistenza della struttura aziendale”.

Quando in realtà, sempre secondo l’accusa mossa dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano titolare dell’inchiesta, Lara Seccacini, “svolgeva attività prettamente personali”.





Le ore di lavoro evitate sarebbero 350. Il periodo in questione è quello che va dal 19 marzo al 25 giugno 2018, avrebbe svolto, secondo le schede redatte dalla Finanza,  49 ore circa di lavoro su 394 circa dichiarate. 

La Guardia di finanza di Avezzano, coordinata dal comandante Luigi Falce, ha eseguito delle serrate indagini secondo cui emergerebbe come  la dipendente, nel recarsi in missione abbiamo avuto bisogno comunque in ogni occasione di un consenso preventivo e di una presa d’atto successiva.

La 44enne, che è sotto l’inchiesta anche per la vicenda degli appalti per l’illuminazione pubblica nei comuni, è assistita dagli avvocati Franco Colucci e Mario Flammini.

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