A CRECCHIO TORNA ALLA LUCE NECROPOLI DEI FRENTANI ”SCOPERTA STRAORDINARIA”

6 Luglio 2018 14:54

Chieti -

CHIETI – Quasi cento sepolture, corredi funebri, due elmi di bronzo, cinture, un gran numero e varietà oggetti della vita quotidiana del fiero popolo italico dei Frentani, risalenti VI-IV secolo avanti Cristo.  

Quella che sta emergendo in località Santa Maria Cardetola a Crecchio (Chieti)  è tra le più importanti necropoli italiche degli ultimi anni, al pari di quelle più note di Alfedena ( L’Aquila) e Campovalano (Teramo).

La campagna di scavo archeologico è condotta dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, con il supporto dell’Archeoclub d’Italia, sede di Crecchio, e dell’amministrazione comunale.

“Abbiamo esplorato quasi 100 sepolture – rivela Andrea Rosario Staffa, archeologo della Soprintendenza Abap dell’Abruzzo-risalenti a un periodo dal VI al IV secolo avanti Cristo  e le necropoli di questa epoca nel territorio degli antichi Frentani sono ancora  poche o comunque  conosciute solo in maniera problematica, a causa della mancata pubblicazione di scavi vecchi o di rinvenimenti casuali”.





La campagna di scavo archeologico è condotta dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, con il supporto dell’Archeoclub d’Italia, sede di Crecchio, e dell’Amministrazione Comunale.

Da sottolineare la particolare ricchezza della necropoli e la varietà di oggetti, riti, elementi culturali, e veri e propri mondi rituali testimoniati dai corredi, con alcuni elementi assolutamente eccezionali, fra cui anzitutto  il rinvenimento assolutamente eccezionale di ben due elmi di bronzo.

In alcune delle tombe maschili sono presenti elementi più rari, che attestano l'evoluzione della tecnica militare in Italia durante e dopo le guerre sannitiche.

Singolare la scoperta di ben tre cinturoni appartenenti a infanti: rinvenimenti del tutto eccezionali, considerando che in tutta Italia non sono conosciuti più di 15 cinturoni infantili.

L' ideologia del banchetto è testimoniata dalla frequente presenza di set completi per la cottura della carne comprendente coltelli, spiedi di varia dimensione ed alari.





“La collaborazione con le associazioni locali-afferma la soprintendente Rosaria Mencarelli – è fondamentale per mantenere i legami col territorio, e quello con l’Archeoclub di Crecchio è un esempio importante”. A conclusione delle ricerche archeologiche verranno illustrati i risultati completi in una conferenza stampa.
 

 

 

 

 

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