DA SUMMIT SINDACI E SDP EMERGE LO STOP AL PEF ARRIVATO DA BRUXELLES CHE CHIEDE CHIARIMENTI AL GOVERNO. RINVIATO ACCORDO CON ANAS.SI AVVICINA LA SCADENZA DELLA DATA PER SCONGIURARE AUMENTO PEDAGGI

A24-A25: E’ DI NUOVO RISCHIO STANGATA, RALLENTA IL PIANO DA 3 MILIARDI

18 Ottobre 2019 00:10

Regione - Cronaca

L'AQUILA – È di nuovo rischio stangata sulle autostrade A24 e A25 e questa volta l'ostacolo arriva da Bruxelles che ha rispedito al Governo il Pef, il Piano economico finanziario, chiedendo dei chiarimenti.

Tutto il timore per l'aumento delle tariffe, che da novembre potrebbero lievitare del 20 per cento, è emerso nel corso del summit che si è svolto oggi tra una ventina di sindaci abruzzesi e laziali a Carsoli (L'Aquila), alla presenza del primo cittadino Velia Nazzarro, e i vertici della concessionaria Strada dei Parchi, del gruppo dell'imprenditore pescarese Carlo Toto. Presenti l'ad Cesare Ramadori e il vice presidente Mauro Fabris.

Un incontro convocato con una certa urgenza, visto l'approssimarsi del 30 novembre, data dalla quale potrebbero scattare gli aumenti, e a porte chiuse, alla vigilia del vertice che si terrà lunedì a Roma con il neo ministro Paola De Micheli, ex commissario alla Ricostruzione.





Anche se dopo la riunione i partecipanti si sono chiusi nel più stretto riserbo, malgrado la vicenda non sia di marginale interesse per i cittadini, sono emersi elementi preoccupanti relativamente all'informativa presentata dalla Regione che riguarda l'esito della riunione del Cipe dello scorso 15 ottobre. 

E' venuto fuori che il Pef trasmesso dal Governo, ed in particolare dal ministro De Micheli, è stato rispedito al mittente da Bruxelles che ha chiesto chiarimenti, rimettendo in discussione tutto il documento. 

Circostanza che spaventa non poco i sindaci, impegnati nella lotta per la messa in sicurezza delle autostrade e contro il caro pedaggi. Così, potrebbe essere rimesso tutto in discussione rispetto alla riunione Cipe del primo agosto scorso quando a siglare l'accordo per il Pef tra Mit, Sdp e Anas c'era l'ex ministro Danilo Toninelli.

La preoccupazione cresce ed è palpabile, perché potrebbe avvicinarsi una mazzata tremenda: senza accordo sul Pef le tariffe subiranno un aumento di quasi il 20%, a cui si aggiungerebbe quello previsto per il primo gennaio prossimo.





Ma gli scogli non finiscono qui, infatti, ad oggi, non è emerso alcun elemento certo sulla presenza nella legge di Stabilità, che comincia il suo iter in Senato il prossimo 22 ottobre, dei 722 milioni, spalmati in tre anni, del piano stralcio concordato da SdP con Mit e Mef. Soldi sui quali la concessionaria conta per avviare i cantieri celermente in attesa che venga approvato il Pef. Il piano vale 3,1 miliardi, di cui 2 di contributo pubblico.

E non è ancora finita perché, secondo quanto emerso, l'Anas avrebbe rinviato l'approvazione dell'accordo, sottoscritto sempre il primo agosto con Toninelli, sul riutilizzo delle rate che la concessionaria Sdp paga annualmente ad Anas, per congelare le tariffe.

Troppe le questioni in sospeso mentre la data di scadenza per chiudere le trattative e scongiurare il rischio rincari è dietro l'angolo.

I sindaci cercheranno di avere qualche risposta in più dalla De Micheli nel vertice di lunedì quando chiederanno che si avvii un tavolo permanente per la messa in sicurezza delle autostrade e il blocco degli aumenti. Soprattutto cercheranno di capire se il governo sarà in grado di venire incontro, celermente, alle richieste formulate da Bruxelles.

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