ABRUZZO: AGONIA CULTURALE SENZA FINE, IN 5 ANNI CHIUSE 81 BIBLIOTECHE

3 Marzo 2017 17:40

Regione - Cultura

L'AQUILA – Un’agonia culturale che non conosce fine. Le biblioteche pubbliche in Abruzzo stanno scomparendo poco alla volta: in soli 5 anni, dal 2010 al 2015, si è registrata una contrazione pari al 55%, con 81 biblioteche su 147 scomparse, lasciando moltissime comunità medie e piccole del territorio senza quello che spesso è l’unico punto di documentazione e informazione per i cittadini.

A denunciare con una lettera aperta al presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, la grave crisi che sta vivendo il sistema bibliotecario abruzzese, è Tito Viola, presidente Aib Abruzzo.





“Sono numeri impressionanti – si legge nella missiva – che escono non solo da uno studio specifico condotto dall’Aib Abruzzo, ma anche dall'indagine Cepell del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 2014, realizzata in collaborazione con Anci, Istat e Aib”.

“Ecco perché abbiamo deciso di scrivere al presidente della Regione chiedendo un incontro urgente per affrontare in maniera costruttiva una questione che sta a cuore non solo a noi bibliotecari, ma soprattutto ai migliaia di cittadini/utenti che ogni anno si recano in bliblioteca”.

La nota si conclude commentando la recente acquisizione delle quattro biblioteche ex provinciali di Chieti, Pescara, L'Aquila e Teramo. “La decisione, accolta inizialmente con favore in quanto si sperava potesse essere decisa al fine di migliorare e arricchire i servizi delle stesse, sembra invece aver determinato un’ulteriore crisi di risorse professionali ed economiche, di pari passo con quella già esistente nelle agenzie per la promozione culturale”, è la bocciatura.





Commenta anche Enrica Manenti, presidente nazionale Aib. “Il nostro Paese è al 34° posto tra quelli Ocse per le competenze linguistiche e di lettura e solo 25° sui 50 paesi più sviluppati, per le competenze informative, fattore quest’ultimo fondamentale affinché un Paese sia capace di sviluppare performance in ambito economico – elenca – Dati nazionali che, a livello locale, si traducono in una contrazione di importanti servizi per la formazione dei cittadini come il prestito interbibliotecario, gli orari di apertura, la presenza di personale qualificato, la presenza del wifi così come il servizio di emoreteca”.

E ancora Viola rimarca che “c’è assoluto bisogno di un intervento politico, progettuale e gestionale ad ampio respiro sul breve e lungo termine. Proprio per questo, noi dell’Aib Abruzzo rilanciamo la proposta di legge avanzata già del 2015 insieme ad altri soggetti – conclude – Vogliamo istituire un sistema bibliotecario regionale, capace di valorizzare le realtà bibliotecarie grandi e piccole e connetterle tra loro sul piano della programmazione, degli interventi e del sostegno”.

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