ABRUZZOWEB ASSOLTO NEL PENALE E CONDANNATO NEL CIVILE

17 Gennaio 2015 08:29

L'Aquila -

L’AQUILA – Il tribunale penale dell’Aquila ha assolto nei giorni scorsi AbruzzoWeb e il direttore di questo giornale, Berardo Santilli, dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa in seguito alla querela dell’amministratore di condominio Mauro Basile e dell’imprenditore Gabriele Gravina.

La denuncia era giunta per via di una serie di articoli pubblicati a partire dal maggio 2010 sulle dinamiche non sempre limpide che animano la filiera degli appalti milionari della cosiddetta ricostruzione privata.

Una filiera che vede gli amministratori di condominio come figure importanti, e che vanno a comporre “coppie” o “triadi” con imprese e/o progettisti che si aggiudicano sistematicamente le ghiotte commesse, come denunciato da questo giornale sin da 5 anni fa, poco tempo dopo la sua nascita e con le ferite del sisma del 6 aprile 2009 ancora calde.

Il tribunale civile, invece, aveva condannato AbruzzoWeb sempre per diffamazione sugli stessi fatti, disponendo il giudice Ciro Riviezzo la cancellazione di 4 articoli e un risarcimento da 10 mila euro nei confronti del solo Basile, l’unico ad agire anche civilmente.

Su questo aspetto è doveroso il ringraziamento di questo giornale ai propri lettori. Dopo la diffusione della notizia della condanna, hanno infatti difeso la libertà di informazione e si sono schierati con questa testata, proponendo addirittura di pagare con una colletta una parte del risarcimento danni disposto dal tribunale dell’Aquila dopo la condanna civile.





Una mobilitazione, quella dei lettori in favore di AbruzzoWeb, che si inquadra in un momento molto difficile per l’informazione in Italia e nel mondo, nei giorni in cui si manifesta per la libertà di stampa dopo la strage di Parigi che ha visto l’uccisione quasi dell’intera redazione del periodico satirico Charlie Hebdo.

E ancora, è un invito a resistere e a proseguire nell’opera di inchiesta giornalistica la protesta di associazioni, giuristi e giornalisti contro la proposta di modifica della legge sulla stampa e delle norme collegate del codice civile e penale relativamente alla diffamazione nei mass media.

Si tratta del famigerato disegno di legge 925b che, secondo i firmatari dell'appello #Meglioilcarcere, rischia di zittire le denunce di quotidiani, siti e blog contro il malaffare e la corruzione, visto che oggi una querela per diffamazione, anche se infondata, troppo spesso diventa uno strumento per intimidire giornali e giornalisti.

In tal senso la campagna pro-AbruzzoWeb, con chiare prese di posizione sulle reti sociali di semplici cittadini, merita il ringraziamento di questo giornale e la promessa, appunto, di continuare a tenere la schiena dritta senza fare sconti a nessuno.

Soprattutto nell’ambito dell’inchiesta giornalistica in più puntate che è andata a sottolineare l’opacità nell’affidamento di alcuni lavori privati della ricostruzione post-sisma, con una serie di casi in cui coincidevano progettisti, ditte e amministratori di condominio.

Una zona grigia che è stata rilevata anche dall’autorità giudiziarie, con numerose indagini, e dal legislatore, che intende fare chiarezza fissando nuove regole per i lavori privati mutuandole da quelli pubblici e cominciando a considerare (come ha già fatto la procura) responsabili di pubblico servizio, e quindi penalmente perseguibili, gli amministratori di condominio.





Ma i lettori hanno detto di non fermare l’azione indagatrice del giornalismo, tanto da lanciare una sottoscrizione per aiutare la società Enfasi a pagare la multa. Promotore della campagna l’imprenditore ed ex presidente dell’Aquila Rugby Augusto Iovenitti.

Che in un suo status si era detto “indignato per la sanzione” proponendo “a 100 cittadini seri di versare, insieme a me, 100 euro a testa per rimborsare AbruzzoWeb e consentire di tenere la schiena dritta e denunciare chi lucra sul terremoto”.

Successivamente, però, quel post è stato rimosso e l’interessato ha motivato la scelta spiegando di essere stato minacciato anch’egli di querela dall’avvocato di Basile.

“Condivido l’articolo ma ho cancellato da Facebook la mia precedente riflessione sulla sentenza del tribunale dell’Aquila in favore del sig. Basile perché supponevo una versione distorta della realtà – ha scritto Iovenitti nel suo secondo intervento – Con la presente chiedo scusa al sig. Mauro Basile per le mie supposizioni calunniose che non si riferivano assolutamente alla sua persona. Spero di aver esaudito a quanto richiesto con la sua raccomandata pervenuta oggi”.

La società editrice di AbruzzoWeb, Enfasi Srl, è assistita dagli avvocati Piergiorgio Merli in sede penale e Antonio Boschetti in sede civile. I legali di Basile e Gravina sono rispettivamente Fausto Corti e Stefano Rossi. (red)

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web