FORLINI, ''NUOVE CONDUTTURE IN ACCIAIO INOX E CAPTAZIONI LONTANE DA LABORATORI''; OGGI MANIFESTAZIONE; SINDACI, ''STOP A ESPERIMENTO SOX''

ACQUA GRAN SASSO: VERTICE A PALAZZO CHIGI PER OPERE MESSA IN SICUREZZA A INZIO 2019

di Filippo Tronca

11 Novembre 2017 11:25

Regione - Politica

TERAMO – Accelerare la progettazione per avviare entro il gennaio 2019 i lavori di definitiva messa in sicurezza delle risorse idriche del Gran Sasso, che tanta apprensione provoca tra cittadini, amministratori locali e associazioni ambientaliste. 

Questo si è stabilito in una riunione tecnica di giovedi scorso a Palazzo Chigi a cui hanno preso parte Erasmo D’Angelis, coordinatore dell’Osservatorio sulla risorsa idrica dell’Italia Centrale, il presidente della Ruzzo reti Antonio Forlini, il direttore tecnico della Gran Sasso acqua Aurelio Melaragni, il dirigente regionale del Servizio Valutazioni Ambientali Domenico Longhi.

Come rivela ad Abruzzoweb Forlini, il progetto prevede la realizzazione di condutture di acciaio inox che rendano completamente isolato e impenetrabile il sistema acquedottistico, e la realizzazione di nuovi punti di captazione alla distanza prevista dalla legge, dalle attività umane, ovvero in primis dai Laboratori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e dall'autostrada A24 gestita dalla società Strada dei Parchi del gruppo Toto.

La riunione si è tenuta proprio a ridosso della manifestazione di oggi a Teramo, indetta dall'Osservatorio indipendente dell'acqua del Gran Sasso, che chiede la messa in sicurezza definitiva del bacino idrico che serve decine di migliaia di abruzzesi, più trasparenza e partecipazione, e sopratutto l'azzeramento definitivo delle sostanze pericolose usate nel Laboratori, con specifico riferimento ai presunti “rischi radioattività” legati all'esperimento Sox che si svolgerà nel 2018 e per il quale si utilizzerà materiale radioattivo, il Cerio-144. 





In concomitanza con la riunione a Palazzo Chigi, l'assemblea dei sindaci del teramano convocata dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, ha chiesto la sospensione di tale esperimento, evidenziando inoltre la necessità di rimuovere di tutte le sostanze radioattive e comunque pericolose attualmente stoccate nei laboratori, non immediatamente utilizzabili.

L' esperimento Sox è ritenuto invece assolutamente sicuro dagli scienziati coinvolti nel programma volto a scoprire nuove proprietà dei neutrini, in quanto come affermato anche dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti “il Cerio-144 è sotto forma di polvere solida, è sigillato in modo permanente e sicuro all'interno di una doppia capsula in acciaio saldata e di un contenitore sigillato di tungsteno che rende impossibile la dispersione del materiale, anche in quantità minime e anche in caso di eventi indipendenti quali terremoti, incendi o allagamenti del sito”. 

Forlini, reduce dal vertice di palazzo Chigi, non intende entrare nel merito della manifestazione e delle sue motivazioni.

Da tecnico si limita ad assicurare “tutti i soggetti che hanno un ruolo in questa delicata partita stanno lavorando per trovare le soluzioni tecniche per mettere definitivamente in sicurezza l'acqua del Gran Sasso, e mi riferisco al Governo, alla Regione Abruzzo, all'Ersi, ai soggetti gestori del ciclo idrico come Gran Sasso acqua e Ruzzo reti, i soggetti incaricati del controllo come Arta e le Asl di Teramo e Avezzano Sulmona L'Aquila” 

“Sono stati già tratteggiati – informa dunque Forlini – i passaggi e le risorse economiche che dovranno essere impiegate per mettere in sicurezza l'acquifero del Gran Sasso rispetto all'attività del laboratorio e del traffico sull'autostrada”. 





“Ci sono studi da completare in modo analitico – aggiunge il presidente della Ruzzo reti – ma l'ipotesi più concreta è quella di completare i lavori avviati nella fase commissariale per la realizzazione di condutture in acciaio inox, che renda completamente indipendente il sistema acquedottistico dalla vecchia canalizzazione realizzata dalla Cogefar in fase di realizzazione del traforo e poi una nuovi dreni e sistemi di alimentazione, a debita distanza da autostrada e laboratori”.

I tanto attesi, e invocati lavori di messa in sicurezza, non potranno però partire prima del 2019.

“Si deve intervenire su un sistema molto complesso – spiega Forlini – e vanno realizzate opere propedeutiche. Inoltre la società Strada dei Parchi dovrà mettere ulteriormente in sicurezza le gallerie, a seguito delle nuove normative entrate in vigore”. 

Per quanto riguarda poi l'esperimento Sox Forlini osserva che “forse c'è un eccesso di allarmismo. A tal proposito ricordo che la Ruzzo reti commissiona analisi periodiche, che ora sono obbligatorie per legge, anche sulla radioattività dell'acqua. Analisi che ovviamente hanno avuto esito negativo”.

 

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