AGRICOLTURA: IN ABRUZZO ‘SEME CERTIFICATO’ PER PASTA E PANE MADE IN ITALY

4 Maggio 2018 15:51

Regione -

L'AQUILA – Sarà il primo raccolto con “seme certificato” quello del 2018 per l’Abruzzo. Un traguardo importante evidenziato questa mattina nel corso dell’assemblea per l’approvazione dei bilanci del Consorzio agrario centro sud, con sede a San Giovanni Teatino. In occasione dell’incontro annuale è stato evidenziato che il 2017 è stato l’anno della “svolta” in merito ai contratti di filiera: sono stati infatti sottoscritti, sotto la regia di Coldiretti,  importanti accordi con industrie pastaie tra cui vanno ricordati Di Vella e Barilla e grandi importatori tra cui il gruppo Casillo per il bio.

Accordi che hanno come punto di forza la possibilità di rintracciare il percorso del seme abruzzese dalla semina alla raccolta.





Si tratta infatti di un seme certificato da Sis (società italiana sementi) di cui il Consorzio conosce tutto il processo produttivo e le qualità organolettiche (tra cui naturalmente il valore proteico che è uno dei parametri maggiormente rappresentativi della qualità del seme) potendone identificare il percorso, sia a monte che a valle, anche attraverso la specifica assistenza tecnica fornita alle aziende cerealicole che hanno creduto nel progetto. Un seme abruzzese di qualità certificata per un pane e una pasta italiana fin dalla semina della materia prima.

“Attraverso i contratti di filiera con gli agricoltori il 2018 sarà ricordato come l’anno del primo raccolto di seme certificati per una filiera veramente made in Italy e un prodotto trasformato reale espressione della qualità del nostro territorio  – spiegano al Consorzio centro sud – l’Abruzzo non poteva esimersi da questa importante sfida che sta coinvolgendo un migliaio di cerealicoltori e che ne coinvolgerà sempre più”.





Soddisfatta anche Coldiretti Abruzzo. “Gli accordi di filiera che stiamo realizzando attraverso Consorzi agrari d’Italia (Cai) rappresentano un esempio concreto del nuovo ruolo di Coldiretti come sindacato imprenditoriale di filiera che, di fatto, consentirà agli agricoltori di eliminare una buona parte dei rischi di mercato, ai trasformatori e ai distributori di avere stabilità nell’approvvigionamento di prodotti di qualità e di origine e ai consumatori di acquistare il vero Made in Italy al giusto prezzo”.

“In particolare per la cerealicoltura abruzzese si apre un’importante occasione di crescita e di sviluppo che riconoscere il valore delle qualità delle nostre produzioni, ne valorizza l’origine territoriale e fa emergere valore economico nell’immediato e nel futuro per le imprese agricole”, conclude la Coldiretti.

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