APPALTI RICOSTRUZIONE BENI CULTURALI: IL 6 MARZO UDIENZA PRELIMINARE PER 26

15 Febbraio 2019 11:53

L'Aquila -

L'AQUILA – Al via il 6 marzo al tribunale dell'Aquila l'udienza preliminare del procedimento a carico di 26 persone in tutto, tra politici e tecnici, per presunti episodi di corruzione nell'ambito degli appalti per la ricostruzione post-terremoto di una serie di beni culturali, tra L'Aquila, il suo comprensorio e Sulmona.

Lo anticipa Il Centro.

Gli edifici finiti nell'indagine sono la chiesa di Santa Maria Assunta a Tione degli Abruzzi, la chiesa di San Domenico a Sulmona, la chiesa di San Salvatore a Civitaretenga, la Badia di Sulmona, piazza Duca degli Abruzzi-Porta Branconia, la Torre medicea di Santo Stefano di Sessanio, il teatro comunale dell'Aquila e la chiesa di San Biagio a Cappadocia.

Per quanto riguarda l'appalto la per chiesa di Tione sono accusati di falso Lionello Piccinini, Gianfranco D'Alò, Mauro Lancia, Valerio Agostinelli, nelle vesti rispettivamente di responsabile unico del procedimento, direttore dei lavori, imprenditore e tecnico.

Per la chiesa di San Domenico a Sulmona sono finiti sotto inchiesta Giorgio Aldo Pezzi, Berardino Olivieri, direttore dei lavori, l'imprenditore Lancia e il perito Agostinelli.





In entrambi i casi sarebbero state fatte perizie di variante in cui si affermava falsamente la scoperta di opere non previste, in modo da gonfiare i costi.

Piccinini e Lancia devono rispondere anche di corruzione, contestata dal pm, per San Domenico.

La Procura ipotizza illiceità anche per l'ex segretario generale del Ministero dei beni culturali Berardino Di Vincenzo, il figlio Giancarlo e gli imprenditori Graziantonio e Antonio Loiudice in relazione ai restauri per la Badia di Sulmona.

Si contesta, inoltre, il falso e l'abuso per ulteriori lavori di riqualificazione di piazza Duca degli Abruzzi.

Il pm accusa Di Vincenzo, il responsabile unico del procedimento Claudio Finarelli, il funzionario Lionello Piccinini e gli imprenditori Ernesto Penzi e Lucio Piccinini, già aggiudicatari dell'appalto di 192 mila euro, per l'affidamento, senza gara, di lavori complementari.





Per il rifacimento della Torre medicea di Santo Stefano di Sessanio, Finarelli, Piccinini e Di Vincenzo, nelle vesti di dipendenti pubblici e Finarelli e Piccinini, anche in quelle di componenti della commissione aggiudicatrice dei lavori, avrebbero ricevuto illecitamente da Giampiero Fracassa, dell'omonima azienda, un compenso per l'aggiudicazione dei lavori.

Per quanto riguarda il teatro comunale dell'Aquila, Di Vincenzo e Piccinini sono accusati con gli imprenditori Vito Giuseppe Giustino e Leonardo Santoro, che già avevano dei lavori per i restauri, per l'affidamento, senza gara, di nuovi lavori complementari per 970 mila euro.

Il pm contesta il falso a Lionello Piccinini, Marcello Marchetti, Alessandra Del Cane, direttore dei lavori e vice, gli imprenditori Leonardo Santoro, Vito Giuseppe Giustino, i tecnici Michele Fuzio, Domenico Pazienza, Michele Buzzerio, per aver fatto redigere una perizia di adeguamento dei lavori a Fuzio e Pazienza che sarebbero incompatibili.

Altri falsi sono contestati agli stessi Piccinini, Marchetti, Del Cane, Santoro, Giustino, Fuzio, Pazienza, Buzzerio e ad altri due sospettati, Antonio Zavarella e Pasquale Marenna.

Nel mirino per falso, infine, per lavori nella chiesa di San Biagio di Cappadocia, Giuseppe Liberati, Giuseppe Rossi e i Piccinini.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web