VASTO – Resterà aperta fino al 6 ottobre, con ingresso gratuito, la 52esima edizione del Premio Vasto di arte contemporanea che prevede un percorso storico-critico costituito per la maggior parte da una selezione di importanti artisti che hanno partecipato al premio nel corso delle edizioni precedenti.
La mostra, che ha il suggestivo titolo “Superpop 20/21”, vuole presentare la vitalità delle ricerche degli artisti italiani legati al contesto della Pop Art prendendo le mosse dal capolavoro Archeologia di Emilio Tadini del 1973, conservato nella Collezione Premio Vasto.
Il titolo della mostra allude anche alla volontà di superare i tradizionali limiti cronologici di quelle esperienze, solitamente circoscritte agli anni Sessanta, e di mostrare in molti casi la felicità e la forza innovativa delle ricerche degli artisti italiani legati alla Pop Art proseguite anche nei decenni successivi, nello sviluppo dei loro linguaggi, fino a giungere in diversi casi al passaggio epocale tra 20esimo e 21esimo secolo.
Il percorso partirà così da un caposcuola come Mimmo Rotella, precursore della Scuola di Piazza del Popolo e dell'area della Pop romana, presente in mostra con Franco Angeli, Umberto Bignardi, Marisa Busanel, Mario Ceroli, Claudio Cintoli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Bruno Mancinotti, Titina Maselli, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Mario Schifano, Cesare Tacchi e Gino Marotta.
In questa linea si collocano anche protagonisti dell'arte a Milano, come Valerio Adami, Enrico Baj, Paolo Baratella, Lucio Del Pezzo, Emilio Tadini, o a Torino, Bologna e Firenze, come Piero Gilardi, Ugo Nespolo, Concetto Pozzati, Gianni Bertini, Umberto Buscioni, Gianni Ruffi, mostrando la freschezza e la diffusione di queste ricerche estese fino alla poesia visiva di Nanni Balestrini.
Emozione e la consapevolezza della grande bellezza e del grande valore culturale della mostra hanno caratterizzato l'apertura della 52esima edizione del Premio Vasto d'arte contemporanea, che dopo anni ritorna a essere ospitato a Palazzo d'Avalos.
Emozione nel ricordo della scomparsa, poco meno di un anno fa, del suo ideatore Roberto Bontempo, ma con lo sguardo rivolto al futuro perché da si apre una nuova pagina per il testimone raccolto dal figlio Alfredo.
“Quella di quest'anno è un'edizione speciale” l'ha definita il curatore della 52esima edizione, Lorenzo Canova. Ha spiegato il manifesto di questa mostra con il richiamo al quadro di Tadini: “Un manichino, ispirato alla Metafisica di Giorgio de Chirico, si trasforma nella figura di Superman, in linea con la visione ibrida tipica della Pop italiana in cui i prelievi dalla cultura di massa si mescolano alle citazioni dall'arte dei secoli passati e dalla grande stagione dell'arte italiana del primo Novecento”. Prima del taglio del nastro nei giardini napoletani la presentazione di questa edizione con le sue 56 opere in esposizione.
Il sindaco Francesco Menna ha ricordato la “bellezza dell'anima dell'avvocato Roberto Bontempo” e l'impegno dell'amministrazione per un premio dell'uomo che ha lasciato un segno della sua presenza anche con il Premio Vasto, l'installazione del Monumento alla Bagnante e il classico appuntamento del 16 agosto con la sagra delle campanelle.
L'assessore alla Cultura Giuseppe Forte ha evidenziato il suo speciale rapporto con Bontempo e i suoi insegnamenti di onestà “di un uomo che l'ha praticata in ogni momento della sua vita, un uomo dalle mille iniziative che ha sempre portato a compimento” e che “ha tracciato delle linee molto importanti per la città attento ai simboli che la caratterizzano”.
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