ARTE: SUCCESSO PER LA MOSTRA DELLE SCULTURE DI GUERRIERI A FRANCAVILLA

10 Maggio 2017 10:05

Chieti - Cultura

FRANCAVILLA AL MARE – Un’importante retrospettiva delle opere scultoree di Daniele Guerrieri si è appena conclusa presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare.

La mostra, aperta dal 23 aprile al 2 maggio, ha fatto registrare una significativa presenza di pubblico e critica, sono state esposte alcune delle più rappresentative “opere figurative” dagli anni Sessanta al Duemila.

Daniele Guerrieri nasce a Castelli, lo straordinario borgo ai piedi del Gran Sasso reso famoso dai tanti artisti che, nel corso dei secoli, hanno dato vita alla grande tradizione dell’arte ceramica. È in questo mondo magico che egli inizia la sua formazione, poi proseguita nell’Accademia di Belle Arti di Roma, dove frequenta il corso di scultura sotto la guida di Monteleone.





A contatto con gli ambienti artistici della capitale, e soprattutto con gli studi di via Margutta, allarga e approfondisce i suoi interessi culturali. A Roma vive e lavora molti anni, collaborando con architetti, designers, studi d’arte ed insegnando nei licei artistici della città, dove cerca di trasferire nei giovani il senso della ricerca autentica e rigorosa, unito alla disponibilità verso le esperienze più varie.

Ha inizio così un lungo percorso artistico, basato su un’intensa e personalissima ricerca, che fa della scultura un mezzo di indagine del reale, uno strumento attraverso cui scoprire le leggi misteriose e perfette delle cose. È la loro vita nascosta che si rivela nell’intensità espressiva delle opere monumentali, nella ricchezza fantastica, eppur rigorosissima, delle ‘costruzioni’ degli anni settanta, nel fascino delle ultime creazioni, in cui la materia viene scoprendo i suoi ritmi più intimi e inquietanti. 

Via via si vengono delineando gli aspetti qualificanti della sua produzione artistica, in cui è agevole distinguere quei percorsi fondamentali individuati dalla critica e che egli porta avanti con la stessa intensità: la monumentalistica e la ritrattistica, che si impongono per la loro potenza espressiva; le costruzioni ‘fantastiche’, in cui il rigore geometrico si sposa con una straordinaria ricchezza costruttiva, ‘fantastica’, appunto; le ultime ricerche, che rappresentano peraltro un voler tornare alle prime vocazioni, quelle degli anni giovanili. In esse sono le forze intime delle cose che lo scultore cerca di imprigionare e riprodurre. Alla forma, in questi ‘frammenti’, si sposa una componente nuova, anche se da sempre presente nella ricerca dell’artista: la materia fa tutt'uno con la componente pittorica, che non è un arricchimento decorativo, ma ne segna e scandisce, facendole emergere, le energie più profonde.





Se per la monumentalistica, il “discorso epico e celebrativo” di cui parla il critico Nerio Rosa, bisogna ricordare le tante opere in bronzo e nei materiali più diversi realizzate in Italia e all’estero, non si può tralasciare di citare la ricca produzione grafica, che accompagna e sottolinea tutte le fasi della sua attività, dal periodo degli studi ad oggi.

La passione che caratterizza tutta la sua produzione si trasfonde anche nell’associazione culturale “Imagines”, che l’artista crea e dirige per alcuni anni e attraverso cui cerca di dare il suo contributo alla promozione dell’interesse per l’arte.

 

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