ASL CHIETI: NUOVO OSPEDALE E RUOLO DIRETTRICE, STRALI DI FEBBO, ”FUORI LE CARTE O CHIAMO CARABINIERI”

di Arianna Iannotti

30 Giugno 2016 15:35

Chieti -

CHIETI – Battagliero più che mai, il consigliere regionale Mauro Febbo torna all’attacco sul caso della nomina di Sabrina Di Pietro a nuovo direttore amministrativo della Asl teatina. Febbo, che è anche presidente della commissione regionale di vigilanza, minaccia di presentarsi lunedì mattina in ospedale a Chieti, nella sede della direzione Asl, con i carabinieri al seguito se non potrà vedere i documenti relativi all’incarico, documenti che sinora gli sono stati negati.

Febbo ha già inviato un esposto in Procura e alla Corte dei conti sostenendo che la Di Pietro non ha i requisiti necessari per ricoprire l’incarico.

A fronte della richiesta di chiarimenti, il direttore generale Asl Pasquale Flacco ha risposto a mezzo stampa che è tutto a posto e che c’è un parere legale che certifica che la nomina è legittima.





A questo punto Febbo ha chiesto di poter visionare il parere legale ma il documento gli è stato negato. È riuscito solo a sapere che si tratta di un parere rilasciato non dagli uffici legali di Asl o Regione, ma da un professionista esterno che ha lavorato su incarico della Di Pietro. Come dire… “un’autocertificazione”.

Febbo ha ricevuto anche una lettera dalla direzione Asl dove sostanzialmente si dice che non ha diritto a visionare questi documenti, nonostante sia un consigliere comunale e anche presidente della commissione di vigilanza e controllo della Regione. La lettera è finita in Procura insieme al resto dell’esposto.

L’esposto del consigliere parte dalla legge (art 3, comma 7, d.lgs. 502/1992) che detta i requisiti necessari per ricoprire l’incarico di direttore amministrativo: laurea in discipline giuridiche o economiche, essere al di sotto dei 65 anni e aver svolto per almeno cinque anni una qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa in enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione. È proprio quest’ultimo requisito, secondo Febbo, il problema del nuovo direttore amministrativo della Asl.

Laureata in giurisprudenza a Teramo, la Di Pietro ha inserito nel curriculum per soddisfare l’ultimo criterio richiesto dalla normativa la direzione, dal 1997 al 2002, dell’ex Onpi di Caprara a Spoltore, struttura definita “socio sanitaria per anziani autosufficienti e non”.





Febbo, però, si dice certo che tale struttura non è in realtà un ente socio-sanitario accreditato, ma una semplice casa di riposo che svolge attività socio-assistenziale, non socio-sanitaria, come richiesto dalla normativa.

L’ex Onpi, dice il consigliere, “non ha mai svolto, neanche nel passato, attività socio-sanitaria e non risulta mai essere stata accreditata, o aver fatto richiesto di accreditamento, per lo svolgimento” di questo tipo di attività. E dunque, il terzo e fondamentale criterio richiesto dalla legge non sarebbe affatto soddisfatto. Inoltre, scrive ancora Febbo, gli 80 posti letto dell’ex Onpi la pongono al di sotto dei requisiti propri di “strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione”.

Ma perché la nomina della Di Pietro sta tanto a cuore al consigliere Febbo? “Secondo quanto previsto dall’iter burocratico di approvazione del project financing del gruppo Maltauro per la realizzazione del nuovo ospedale di Chieti – spiega il consigliere – tocca proprio al direttore amministrativo dare il via libera all’operazione”.

E anche sul project, così come sul caso Di Pietro, il consigliere non riesce a visionare i documenti che richiede. Così lunedì si presenterà in ospedale con i carabinieri, ma non è detto che il giorno successivo non faccia la stessa cosa anche in Regione.

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