AUMENTI A24-A25: FABIANI, ”SI TUTELA IL PRIVATO A DANNO DELLA COLLETTIVITA”’

10 Gennaio 2018 19:18

Regione - Politica

L’AQUILA – Sulle vicenda degli aumenti dei pedaggi delle autostrade A24 e A25, sacchetti di plastica da pagare, gasdotto Snam e rifiuti Roma in Abruzzo, riceviamo e pubblichiamo da Luigi Fabiani, noto tributarista dell'Aquila.

 

Stiamo assistendo, attoniti, al balletto degli aumenti. 

Le reazioni sono prevalentemente di stomaco, chi per le autostrade, chi per i “sacchetti”, pochi per l’energia et cetera. Aggiungo anche lo smaltimento dei rifiuti. Ma la riflessione d’obbligo è sul collegamento politico che è alla base di questi aumenti. 





La tutela dell’interesse del “privato” e non della collettività.  

Le motivazioni specifiche sono anche diverse, alcune in parte legittime, ma tutte orientate da un’accondiscendenza agli interessi dei privati. 

Che non devono essere aprioristicamente demonizzati, ma che trovano terreno fertile ad ogni loro richiesta. L’autostrada è il più eclatante: proporre una scontistica per i pendolari, ammantandola di successo, è la maniera più subdola per ottenere consensi elettorali. 

Vi spiego brevemente perché: da quello che si legge, non smentito, il ministro Delrio, d’accordo con i Governatori Zingaretti (Lazio) e D’Alfonso (Abruzzo), propone che la scontistica del 20 per cento per i pendolari venga assorbita con fondi pubblici, regionali e statali. 

Questo vuol dire che la somma necessaria a questa copertura sarà reperita o da altre spese, regionali e statali, con riduzione conseguente di altri servizi erogati, stante il limite del bilancio, oppure con aumento della fiscalità regionale e statale.





Insomma, pagheranno l’aumento del pedaggio autostradale, direttamente con nuove imposte, indirettamente con riduzione di altri servizi, tutti, anche coloro che l’autostrada non la usano o la usano occasionalmente.

Tutto ciò per non affrontare il problema della revoca della concessione al privato. E Autostrada dei Parchi Spa ringrazia.

Stesso ragionamento per i “sacchetti”: invece di risolvere il problema ambientale, legittimo, sacrosanto, fondamentale, tassando in maniera pesante chi non utilizza e mette a disposizione i sacchetti di nuova concezione, si addebita all’utente il costo (di cui beneficia un privato), irrisorio, ridicolo, minimale, ma soprattutto l’onere del rispetto ambientale.

Estendiamolo questo concetto: il gasdotto in zona sismica per favorire nei tempi e nei costi l’imprenditore giustificato dall’interesse collettivo di ridurre il costo dell’approvvigionamento energetico (si ridurrebbe anche se il tubo fosse collocato offshore), lo smaltimento dei rifiuti prodotti a Roma in territorio abruzzese giustificato dall’emergenza rifiuti (non è vero, non è emergenza, ha solamente chiuso – per fortuna – Malagrotta senza preventivamente prevedere altri impianti di smaltimento, però i benefici vanno a imprenditori privati).

Ragioniamo e proviamo a riportare l’interesse collettivo al centro della scena politica.

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