BUSSI – Con il primo incontro ufficiale nella sede di Pescara della Regione Abruzzo, si concretizza l'investimento da circa 300 milioni di euro e 300 assunzioni a regime proposto dalla Toto Holding per il sito d'interesse nazionale di Bussi sul Tirino.
La riunione di stamattina tra il presidente Luciano D'Alfonso, il sindaco Salvatore Lagatta e i rappresentanti dell'azienda che fa capo a Carlo Toto, Dario Melò e Pasquale Galante, ha così formalizzato l'esistenza di un terzo soggetto interessato a investire sull'area, dopo gli imprenditori Alberto Filippi e Donato Todisco, il primo individuato dal Comune e il secondo che ha acquisito il polo chimico della Solvay, che hanno già avviato gli iter per l'insediamento.
E si prospetta un'azione di coordinamento degli interventi di tutti e tre gli investitori, che in tempi e modi diversi realizzeranno i loro progetti sul sito dove dieci anni fa è stata scoperta la mega discarica dei veleni e dove, da allora, si è in attesa di bonifica, mentre – com'è tornato a denunciare proprio oggi il Forum dell'Acqua su dati Arta – continua l'esalazione di sostanze pericolose nell'aria.
Todisco, secondo quanto appreso, si accinge a realizzare un concentratore per la soda in attesa di realizzare altri investimenti che sono legati ai finanziamenti in ballo. Filippi, invece, per il quale si concluderà la prossima settimana l'assegnazione dei terreni da parte del Comune, sta preparando il progetto dello stabilimento da sottoporre ad Invitalia.
“Oggi è possibile realizzare l'officina per la manutenzione di materiale rotabile e lo stabilimento per la fabbricazione di grandi manufatti prefabbricati in cemento armato. In futuro, se sarà possibile, si farà anche lo stabilimento per la produzione del cemento. Su questo c'è stata unità di visione anche con il presidente”, commenta Lagatta, che nel corso dell'incontro ha ribadito la contrarietà del Comune alla cava di inerti, osteggiata anche dagli ambientalisti, che insieme alle altre due realizzazioni e al cementificio costituisce il progetto di reindustrializzazione del sito presentato da Toto.
Secondo quanto riferito dal sindaco, sulla richiesta del Comune ci sarebbe stata un'apertura da parte della società.
“Quando si parla di bonifica e reindustrializzazione molti fanno le chiacchiere, a me piace fare i fatti”, è il commento di Lagatta sull'esito dell'incontro.
Martedì 2 maggio, intanto, in conferenza dei servizi sarà siglato l'accordo di programma tra Comune di Bussi, Regione Abruzzo, Ministero dell'Ambiente e Solvay che prevede il passaggio delle aree inquinate dal colosso belga della chimica al Comune e sancisce l'avvio della bonifica, la cui assegnazione definitiva arriverà, salvo sorprese, l'indomani.
Scadono il 3 maggio, infatti, i trenta giorni per l'assegnazione definitiva dei lavori da circa 50 milioni di euro al raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Dec-Deme, ai quali segue la presentazione del progetto definitivo.
Dopo la scoperta nel 2008 di quella che è stata definita la discarica più grande d'Europa, con il processo di appello (in primo grado imputati assolti) finito con condanne per avvelenamento (prescritte) e disastro colposo aggravato e risarcimenti danno milionari, non c'è stata alcuna azione di bonifica finanziata dai privati, in testa Montedison, e questo nonostante in alcune riunioni al Ministero dell'Ambiente nel corso delle quali la dirigente Laura D'Aprile abbia fatto più di una sollecitazione.
Download in PDF©