CANNAVICCI, ''MI ATTACCANO MA SONO TUTTE MENZOGNE IN MALAFEDE''

CAMPOTOSTO SHOCK: ‘NON ATTUATO PIANO NEVE’, INDAGATI SINDACO E TECNICO COMUNE

16 Settembre 2017 18:37

L'Aquila - Cronaca

CAMPOTOSTO – Mancata attuazione del “piano neve” e altre omissioni nel giorno della grande nevicata contemporanea alle quattro spaventose scosse di terremoto, quel maledetto 18 gennaio scorso.

Per questo motivo sono stati iscritti nel registro degli indagati il sindaco di Campotosto (L’Aquila), paese terremotato nel 2009 e nel 2016-2017, Luigi Cannavicci, e il tecnico comunale, Massimo Marzi, nell’ambito di una nuova inchiesta della procura della Repubblica del capoluogo destinata a far discutere.

“È una vera e propria vergogna, un’intera indagine basata sulla menzogna, le persone che hanno sollevato questo polverone sono assolutamente in malafede – ha detto il sindaco in un’intervista ad AbruzzoWeb – Siamo a un livello delinquenziale, tutta la vicenda è un mero attacco personale: accuse infamanti a cui risponderà il mio legale”.

Come riporta il quotidiano Il Messaggero, per entrambi, in concorso, l’ipotesi di reato è quella di omissione in atti d’ufficio, per il primo cittadino anche in qualità anche di responsabile di protezione civile a livello comunale, mentre il tecnico come responsabile del Piano neve.

Gli avvisi di garanzia sono stati notificati oggi, al termine delle indagini condotte dai carabinieri forestali del comando stazione di Campotosto, guidati dal maresciallo Rossella Fiorenzi, e coordinate dal nucleo di polizia ambientale e forestale (Nipaf) del colonnello Antonio Rampini.

Secondo il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore David Mancini, “indebitamnete omettevano di dare attuazione al Piano neve, in ottemperanza a quanto previsto dallo stesso documento (Art. 1 del Piano neve stagione invernale 2016-2017) e comunque non si attivavano per verificare l’attivazione, nonostante vi fosse in atto una prevista perturbazione di carattere nevoso che culminava il 18 gennaio 2017 con l’isolamento delle frazioni di Mascioni e Ortolano”.

Un presunto comportamento omissivo da parte dei due indagati, assistiti dall’avvocato Norma Daniele, sempre secondo l’accusa “ulteriormente aggravato dall’intenso sciame sismico che ancor più richiedeva gli interventi in favore della viabilità e della sicurezza collettiva”.





L’emergenza invernale 2017 a Campotosto ha creato una situazione infernale: il tetto del Municipio è crollato, poi la valanga nella frazione di Ortolano ha provocato due vittime e costretto ad abbandonare le proprie abitazioni una settantina di sfollati.

Tanti altri cittadini sono rimasti al riparo dalle scosse, ma sepolti vivi, nei moduli abitativi provvisori (Map) delle varie frazioni e a lungo è mancata l’energia elettrica, lasciandoli esasperati, al freddo e al buio.

Ora i due indagati hanno venti giorni di tempo per chiedere al pm di essere ascoltati, presentare memorie difensive oppure di effettuare ulteriori approfondimenti.

CANNAVICCI, ''MI ATTACCANO MA SONO TUTTE MENZOGNE''

“È una vera e propria vergogna, un’intera indagine basata sulla menzogna, le persone che hanno sollevato questo polverone sono assolutamente in malafede, siamo a un livello delinquenziale, tutta la vicenda è un mero attacco personale: accuse infamanti a cui risponderà il mio legale”.

Questo il commento del sindaco di Campotosto (L’Aquila) Luigi Cannavicci, responsabile della Protezione civile locale, accusato, insieme al tecnico comunale Massimo Marzi, di omissione in concorso in atti d’ufficio, per aver, secondo l’accusa, omesso indebitamente di dare attuazione al Piano neve il 18 gennaio scorso, quando l’Abruzzo fu colpito da una terribile nevicata in contemporanea a forti scosse di terremoto, con il conseguente isolamento delle frazioni di Mascioni e Ortolano.

“Tra il 17 e il 18 gennaio scorso sono caduti a terra oltre 3 metri di neve e il Comune di Campotosto aveva a disposizione solo un mezzo vecchio di 40 anni, siamo dovuti ricorrere a mezzi della provincia e militari per andare a prendere le persone rimaste bloccate dentro casa – ricorda il sindaco – oltre a ruspe private e mezzi delle ditte che si sono messe a disposizione. Ci siamo trovati ad affrontare una situazione straordinaria dal punto di vista meteorologico, con i cittadini chiusi in casa terrorizzati dalle scosse di terremoto”.





Sull’isolamento della frazione di Ortolano, Cannavicci spiega che è stato lui stesso a volere l’elicottero per evacuare il paese, grazie all’aiuto e al sostegno del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.

“Per arrivare a Ortolano bisogna percorrere necessariamente una strada statale, la numero 80, che non potevamo liberare noi dalla neve, poiché di competenza dell’Anas, per questo – prosegue – abbiamo richiesto l’elicottero, la priorità è stata la sicurezza delle persone, ma a questo nessuno fa caso”.

Il paese non era raggiungibile neanche dal versante teramano a causa di una frana nel comune di Crognaleto (Teramo), che a tutt’oggi incombe sulle abitazioni.

“Ho provveduto personalmente a trovare una sistemazione per gli abitanti del paese, che ancora non possono rientrare nelle proprie case – sottolinea ancora Cannavicci –  perché l’area non è stata messa in sicurezza”.

Per quanto riguarda l’isolamento di Mascioni, il primo cittadino sottolinea che “i tecnici comunali sono riusciti ad arrivare nella zona il 19 pomeriggio e grazie a mezzi dell’esercito, hanno potuto prelevare le persone bloccate nelle proprie abitazioni per portarle nell’area Map”.

Su quest’ultimo caso, contestato al sindaco e al tecnico Marzi, Cannavicci parla di “memoria corta”.

“Tre anni fa la frazione rimase chiusa per tre giorni, senza energia elettrica e senza acqua – aggiunge – ma in quel caso nessuno ha reclamato, o aperto addirittura un’indagine, perché? La vecchia Giunta non si trovava  nemmeno a Campotosto, questo non fa che confermarmi che si tratta di un attacco senza alcun senso”. Alessia Centi Pizzutilli

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