VIAGGIO NEL CRATERE/23. IL SINDACO PELOSI PUNGE SGE SU RENDICONTAZIONI

CAPITIGNANO, IL COMUNE VUOLE RICOSTRUIRE IN GRAN FRETTA

di Annalisa Casciani

17 Luglio 2011 08:09

L'Aquila -

CAPITIGNANO – “A Capitignano i crolli e i danni agli edifici sono stati molto inferiori rispetto a quelli dell’Aquila e di altri comuni del ‘cratere’. Pensiamo che nel giro di qualche anno quasi tutti i residenti potranno vedere le proprie case riparate o in via di rifacimento”.

Il sindaco di Capitignano, Maurizio Pelosi, sembra fiducioso nel rivedere il suo paese, comune di 678 abitanti a Ovest dell’Aquila, ricostruito in tempi brevi.

Il piano di ricostruzione sembra alle porte, la presentazione dei progetti “E” assicura che procede spedita, qualche problema solo per la ricostruzione della chiesa di San Flaviano, fortemente danneggiata e che necessita di un intervento più corposo.

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Quante vittime e quali danni ha fatto il terremoto?

Fortunatamente non ci sono state vittime. I danni agli edifici non sono stati gravi come all’Aquila e in altri comuni. Non ci sono stati crolli, ma molte case sono lesionate e classificate “E” e “F”.





Com’è stata risolta l’emergenza abitativa?

Sono stati costruiti i Map per tutti i residenti aventi diritto, proprietari di case “E” e “F”. In aggiunta, è stata fatta una convenzione con i privati per affittare case, assegnate in alternativa ai Map. In fine, una parte dei residenti con casa “E” ha scelto l’autonoma sistemazione.

Quali sono le condizioni della “zona rossa”? Può essere ristretta a breve?

Non c’è una vera “zona rossa”. Le strade sono tutte accessibili e percorribili dopo che i palazzi e le case pericolanti sono state puntellati.

I piani di ricostruzioni sono uno strumento ormai obbligatorio. A che punto è nel suo Comune?

Stiamo firmando in questi giorni una convenzione con l’Università di Chieti-Pescara per avviare i progetti di ricostruzione.

A oggi, qual è il problema più urgente da affrontare?





Sicuramente la situazione dello stabile della scuola materna, che è in pessimo stato. Ci stiamo  muovendo per abbatterla e ricostruirla. I fondi sono stati già assegnati dalla Regione e stiamo lavorando per poterla riaprire al più presto. Dopo il terremoto, i bambini della materna sono stati ospitati nella scuola elementare, che aveva pochi danni grazie anche al rifacimento del tetto in legno, poco prima del sisma.

Cosa vorrebbe dire al commissario per la ricostruzione?

Il commissario e la sua struttura stanno lavorando bene. Solo la rendicontazione delle somme da assegnare ai comuni va un po’ a rilento. Dovrebbero accelerare i tempi.

Quanto ci vorrà per ricostruire il suo paese?

Per le case “E” la presentazione dei progetti sta avvenendo senza intoppi. Non ci sono stati crolli, ma le case lesionate sono molte. Visto che i danni non impediranno i lavori, speriamo che nel giro di pochi anni tutti potranno vedere la propria casa ristrutturata, ricostruita o in via di ricostruzione.

Soltanto la Chiesa Parrocchiale di San Flaviano (XVI secolo circa) è in condizioni molto gravi, con danni da milioni di euro e, ad oggi, non sappiamo come e quando potranno partire i lavori per ristrutturarla. Un’altra chiesa del paese, in condizioni migliori, è in via di riparazione e a breve potremo restituirla ai fedeli.

C’è un solo palazzo vincolato dalle belle arti, la cui proprietà è in parte del Comune, e ci stiamo muovendo per presentare il progetto per ristrutturarlo, nella speranza di recuperare prima possibile il nostro patrimonio monumentale.

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