CARCERE LANCIANO: AGGREDITI ALTRI AGENTI, SINDACATI, ‘E’ VERA EMERGENZA’

24 Luglio 2019 15:10

Chieti - Cronaca

LANCIANO – Nuova aggressione a poliziotti penitenziari nella casa circondariale di Lanciano.

Nel pomeriggio 23 luglio, un detenuto nordafricano, punito disciplinarmente in quanto implicato nel possesso di un mini-cellulare, al termine del consiglio di disciplina, ha scatenato l’inferno presso il reparto “nuovi giunti”.

Non accettando la sanzione disciplinare, ha distrutto la propria cella, dando poi fuoco ad alcune suppellettili, il fumo ha quindi invaso l’intera sezione mettendo in pericolo gli altri ristretti e lo stesso detenuto.





L’immediato intervento della Polizia Penitenziaria ha fatto ci che non ci fossero ulteriori danni, ma al momento di aprire la cella per spegnere l’incendio e salvare il detenuto questi si è scagliato contro il primo poliziotto che si è trovato di fronte colpendolo con inusitata violenza al volto con il piede del tavolo in legno precedentemente divelto.

L’assistente capo colpito in pieno volto ha avuto 15 giorni di prognosi dal locale pronto soccorso, mentre un altro assistente capo intervenuto è rimasto intossicato dal denso fumo che aveva invaso il corridoio (3 gg di prognosi).

“Vale la pena rimarcare – scriviono in una nota i sindacati della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Lanciano – come sia peggiorata la condizione lavorativa all’interno dell’istituto frentano da quando, a seguito dell’accorpamento del provveditorato regionale Abruzzo e Molise con quello del Lazio, il nostro istituto vede sempre più assegnazioni di detenuti “particolari” provenienti dagli istituti laziali e quel reparto all’avanguardia a custodia attenuata che doveva essere il fiore all’occhiello di questo carcere si è rivelato essere solo un altro container per detenuti di difficile gestione”.





“La contestata apertura di una nuova sezione  – aggiungono i  sindacati – si è rivelata esattamente (purtroppo) quella prospettata dalle organizzzini sindacali che erano in protesta all’esterno del carcere mentre all’interno si tagliavano nastri e si aprivano bottiglie di spumante. Il personale è sempre meno, a fronte di un numero di detenuti che oggi è arrivato a superare le trecento (300) presenze. Giova ricordare che la sezione teatro della follia di ieri ovvero il reparto nuovi giunti, già in passato è stato più volte protagonista di tragedie sfiorate, parliamo di un reparto che non ha normali finestre; all’interno delle stanze detentive vi sono solo finestre orizzontali, poste in alto che si aprono solo parzialmente mentre sono completamente ASSENTI le finestre nel corridoio”.

“Come si può facilmente intuire può diventare in caso di incendio, ed è la seconda volta che capita, una trappola mortale per i detenuti ivi ristretti e per i poliziotti penitenziari costretti ad intervenire senza alcuna protezione. Circa dieci anni fa in quel reparto si sono salvate vite umane grazie all’intervento coraggioso del personale che sprezzante del pericolo si è immerso nel fumo denso e tossico protetto solo da un pezzo di stoffa bagnato, trascinando all’aperto sia i detenuti che parte del personale intervenuto precedentemente e caduto privo di sensi. Già perché quel corridoio privo di finestre era diventato una camera a gas e l’amministrazione riconobbe all’epoca il gesto eroico con premiazioni e ricompense da parte del Ministero finanche con una promozioni al grado superiore”.

“Questa volta però non possiamo esimerci dal chiedere la chiusura di quella sezione che secondo noi non è a norma e non può essere utilizzata in sicurezza dai lavoratori della Polizia Penitenziaria; e non possiamo non chiederci come mai nessuna delle ispezioni passate negli anni a Lanciano ha costatato la criticità descritta. Naturalmente tutta la nostra solidarietà va ai colleghi coinvolti nell’ennesimo, triste e folle episodio di violenza nei confronti della Polizia penitenziaria”, concludono i sindacati.

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