LA RETTRICE INVERARDI, ''CONVENZIONAMENTO ATTESO DAL 2013''; IL MANAGER TORDERA, ''NESSUN ATTO ATTUATIVO ADOTTATO, VICENDA RISALE DA SILVERI''

CASO ASL-UNIVAQ, LA FURIA DI CIALENTE ”MIA MOGLIE PAGA MIE DENUNCE, E’ MAFIA”

di Alberto Orsini

5 Maggio 2016 19:23

L'Aquila -

L’AQUILA – Ha suscitato un pandemonio, la notizia del convenzionamento per la parte assistenziale per pazienti con patologie psichiatriche della moglie del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, Donatella Ussorio, avvenuto nella prima riunione dopo due anni della Commissione paritetica mista tra Asl e Università dell’Aquila.

Un atto del tutto legittimo, va detto subito, e atteso dall’infornata di convenzionamenti del 2013 che aveva lasciato fuori la Ussorio, tecnico di riabilitazione psichiatrica dell’ateneo aquilano, non laureata in Medicina, in quanto intenta in un dottorato.

Un atto che, difatti, ha destato non contestazioni formali ma più che altro critiche per motivi di opportunità da parte di ambienti sanitari e politici dello stesso centrosinistra.

Strali rigettati al mittente con ferocia dal primo cittadino, intervistato da AbruzzoWeb come la rettrice, Paola Inverardi, mentre il manager della Asl Rinaldo Tordera, alla prima vera bega dopo la sua nomina, peraltro fortemente sostenuta da Cialente, si è affidato a una nota.

Cialente parla di “manovra contro di me da parte di uno dei medici che si opponevano a Tordera, che fa parte di un gruppo ben preciso, da sempre borderline tra centrodestra e centrosinistra: me ne aspettavo e me ne aspetto altre, ma se danneggiano la mia famiglia divento una furia”.

“Mi vogliono far pagare – aggiunge – il fatto di aver bloccato con le mie contestazioni un appalto da 7 milioni all’anno per molti anni, una vicenda di cui nessuno ha voluto occuparsi”.

Sindaco che, peraltro, è stato autore di uno sfogo violentissimo su Facebook contro un organo di informazione che ha pubblicato la vicenda, parlando apertamente di “mafia”, “e mi sono fermato solo perché il mio avvocato dice che altrimenti perdo la causa”, dice ora.

Cialente, come la Inverardi, rifiuta il fatto che il convenzionamento della Ussorio non possa essere definito un atto dovuto perché al contrario di lei altre persone, pure in attesa dal 2013, sono invece rimasto al palo. “Mi sono informato, in due hanno rinunciato e in un altro caso c’è un problema amministrativo”. “La volontà di trovare una soluzione c’è”, assicura la rettrice per l’ultimo caso rimasto appeso.

Quanto a Tordera, parla di “completamento di un iter cominciato tre anni fa con Silveri” e comunque rallenta sull’intera operazione, facendo notare che “nessun atto attuativo è stato ancora adottato”.





CIALENTE: “SO CHI E’ STATO, PAGO LE MIE DENUNCE”

“So chi ha fatto uscire questa notizia, conosco i giochetti, è un conflitto nato quando non ho ceduto a un ricatto che riguardava alcuni costruttori – ipotizza il sindaco – Ma ho fiducia nella giustizia, è arrivato il momento che qualcuno dica no, io non ci sto”.

In realtà la notizia non era segreta né presenta illegittimità, la contestazione è legata all’opportunità: “Non è vero che è il primo atto di Tordera – protesta – anzi la cosa strana è che sono stati fatti altri atti da quando è andato via Silveri a quando si è insediato il successore”.

Cialente se la prende anche con la sua parte politica. “Nessuno si è chiesto perché il convenzionamento non sia stato fatto prima da Silveri quando era un atto dovuto, nessuno si è scandalizzato quando è stata colpita mia moglie e il concorso è andato in un certo modo”, sbotta poi.

Per il sindaco, “chi ora parla nel centrosinistra non si è posto il problema che Silveri per un anno e mezzo non ha convocato la Commissione paritetica”.

“Sono gli stessi – prosegue – che non hanno detto nulla su appalto sulle forniture da laboratorio da 7 milioni all’anno per più anni, c’è stato grande silenzio allora, dalla Regione in giù in tutti gli ambienti del centrosinistra. Feci un intervento non raccolto da nessuno – ricorda – Era stato pubblicato sbagliato, dopo quattro segnalazioni fu chiamato un advisor e ritirato. Se questo errore l’avesse commesso chiunque altro, veniva gettato dalla rupe Tarpea, qui è passato sotto silenzio”.

E ancora, si sfoga il sindaco, “speravo che il convenzionamento per Donatella non avvenisse, avrebbe potuto fare un’operazione come Carlei, anche se non avrebbe incassato 700 mila euro perché guadagna molto meno”.

Il riferimento è al chirurgo Francesco Carlei che, dopo una controversia legale durata anni, dovrà essere indennizzato di oltre 600 mila euro per un mancato convenzionamento.

E a proposito dello stipendio, “non è vero che lo prenderà doppio, prenderà lo stipendio della Asl come giusto”.

“Mi stanno facendo pagare delle cose, ma non ho problemi, ci saranno giudici a Berlino – conclude il sindaco – Ho provato a rompere dei meccanismi e ora si sono mossi ambienti vicini a chi in passato fece degli esposti contro di me”.

INVERARDI: “STIAMO PARLANDO DEL NULLA”

La rettrice Inverardi minimizza ricordando l’iter: “Stiamo parlando del nulla, era una cosa già prevista nell’atto convenzionale firmato nel maggio 2013 tra l’allora rettore Di Orio e l’allora manager Silveri”.





“Non è stata mai attuata – prosegue – perché la dottoressa Ussorio stava facendo il dottorato, e non era in servizio. Quando ha finito è rientrata in servizio, nel novembre 2014 lo abbiamo correttamente notificato e fatto richiesta all’Asl, ma la Paritetica non si è mai più riunita fino all’altro ieri”.

Quanto alle altre convenzioni pendenti, “non sono molte, ma c’è un’unica altra persona nelle sue stesse condizioni per la quale, però, non riusciamo a trovare l’inquadramento corrispondente, è una cosa molto tecnica. Ne abbiamo molto discusso in Paritetica – assicura – e c’è la massima volontà di riuscire a farlo”.

Sempre sulla contestazione di opportunità, per la rettrice “non è la primissima cosa di Tordera, ma l’ultimissima di Silveri. Questa – evidenzia – è la coda delle cose rimaste da fare. Povero cristiano, Tordera ha semplicemente ripreso le cose da dove erano terminate”.

TORDERA: “ITER DI 3 ANNI FA, MA ANCORA NESSUN ATTO”

Versione che fa il paio con quella nella nota del manager dell’azienda sanitaria.

“La questione relativa alla dottoressa Donatella Ussorio è la naturale conclusione di quanto stabilito oltre 3 anni fa dalla commissione paritetica Asl-Ateneo”, dice Tordera.

“Nell’atto aggiuntivo al protocollo d’intesa, stipulato l’11 ottobre 2012 tra Asl e Università, figurava, tra i nuovi convenzionamenti a titolo oneroso, la dottoressa Ussorio per la quale, tuttavia, il relativo convenzionamento non fu immediatamente efficace perché incompatibile con il dottorato di ricerca che la stessa Ussorio aveva allora in corso”.

“In tale atto aggiuntivo, si specificava altresì che il predetto convenzionamento sarebbe stato efficace al rientro in servizio della Ussorio, al completamento del suo dottorato di ricerca”, rileva.

“Pertanto, appare del tutto logico che quanto stabilito dalla commissione paritetica Asl-Ateneo costituisce l’ovvio sviluppo del procedimento, iniziato oltre tre anni fa, dall’allora manager Asl Giancarlo Silveri e dal Rettore dell’Università in carica all’epoca, Ferdinando Di Orio – scrive ancora – Precisato ciò, al momento, nel concreto, non è stato adottato alcun atto di attuazione in merito alla specifica posizione della Ussorio né, del resto, nei confronti di altre persone individuate, negli anni scorsi, quali eventuali destinatarie delle convenzioni”.

Per questi casi “dovranno infatti essere vagliati ed esaminati ulteriori aspetti tecnico-amministrativi. In ogni caso la procedura riguardante la dottoressa Ussorio, così come per le altre persone a cui si riferiscono gli atti precedenti, si concluderà nei termini di legge – aggiunge poi – Va comunque precisato che tale iter non potrebbe mai comportare una duplicazione di stipendio né, tantomeno, configurare la fantasiosa cifra di 3.500 euro mensili, come affermato alcuni organi di stampa”, contestazione, questa, non ascrivibile ad AbruzzoWeb che non ha fatto cifre, non essendo chiaro il quadro.

“Va infine ricordato che dal 2014 la Commissione paritetica non si è più riunita e che è tornata a farlo nei giorni scorsi per iniziativa dei nuovi vertici Asl e dell’attuale rettrice dell’Università per riprendere un dialogo fondamentale per la sanità del territorio”, conclude.

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