CASTEL DI SANGRO: GESTIONE ESTERNA ARCHIVIO STORICO, CONSIGLIERI CONTRARI

30 Ottobre 2017 16:53

L'Aquila - Politica

CASTEL DI SANGRO – “Affidare la gestione e archiviazione del patrimonio documentale che compone l’archivio civico del Comune di Castel di Sangro, a una ditta esterna, significherebbe perdere l’opportunità di procedere a una inventariazione documentaria e catalogazione libraria completa del patrimonio culturale della città”.

Con questa motivazione, i consiglieri comunali Raffaella Dell’Erede e Diego Carnevale hanno formalmente richiesto all’amministrazione cittadina la revoca del provvedimento con cui si affida alla ditta Cisia Progetti Srl, di Mosciano Sant’Angelo (Teramo) il servizio di archiviazione, custodia e gestione dell’archivio comunale, operazione resa necessaria dall’inizio dei lavori per il miglioramento sismico dell’edificio che ospita il patrimonio bibliotecario e documentario. 





Con una lettera, i due consiglieri sottolineano l’importanza di tale patrimonio culturale, composto da fondi databili a partire al 1302, fino a documenti dell’anno corrente, inclusi manoscritti, cinquecentine e seicentine conservate nella parte della biblioteca formata dal Fondo Balzano. 

“L’affidamento, e non lo spostamento, alla ditta suindicata – specificano nella lettera – prevede un costo che ammonta a euro 11.224, una tantum, cui vanno aggiunti 427 euro più Iva per la custodia su base mensile e i costi per richiesta unitaria di consultazione documentaria. Quindi, gli attuali ricavi che il Comune di Castel di Sangro ottiene per i medesimi servizi si trasformerebbero unicamente in costi ed in ciò contravvenendo al principio di economicità che deve caratterizzare le pubbliche amministrazioni”.

Con il rischio di incorrere in “una consultazione che sarebbe costantemente mediata e burocratizzata, viste le distanze” tra la cittadina della provincia aquilana e quella del teramano. 





La proposta che parte dai consiglieri è quella di revocare, dunque, l’affidamento, sfruttando le risorse del comune di Castel di Sangro, che con lo stesso impegno di spesa potrebbe “formare due giovani alla professione archivistica e/o bibliotecaria e tale formazione potrebbe essere a cura di un gruppo formato da personale del comune esperto del settore che sceglierà il tutor più adatto, il quale presterà la sua opera a titolo gratuito”. 

A tal proposito l’amministrazione comunale avrebbe la disponibilità, sempre secondo i rappresentanti del consiglio, di “locali utilizzabili alla conservazione del materiale suddetto; si veda ad esempio tutto il piano sovrastante gli attuali locali dell’Agenzia delle Entrate in via Costa Calda, ex Palazzo del Principe”.

Da qui la richiesta di “costituire un gruppo di lavoro finalizzato al recupero, inventariazione e catalogazione di tutto il materiale documentario e librario del Comune di Castel di Sangro ai fini di una esatta ricognizione e per evitare la dispersione del patrimonio culturale della Città. Oltre che l’istituzione di un vero e proprio archivio storico di Castel di Sangro con fondi di pregio e fortemente caratterizzanti l’identità della città. Un elenco completo da fornire poi alla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Abruzzo e del Molise”.

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