CENTRO TURISTICO: FILT CGIL, ‘PRIMO MAGGIO AMARO ANCORA SENZA STIPENDI’

30 Aprile 2017 18:35

L'Aquila -

L’AQUILA – “Non hanno nulla da festeggiare i dipendenti del Centro Turistico del Gran Sasso. Ancora una volta vengono lasciati senza stipendio. Ancora una volta il loro destino è differente dai loro colleghi impiegati nelle altre Municipalizzate comunali”.

Lo scrive in una nota il segretario provinciale aquilano della Federazione italiana lavoratori dei trasporti (Filt) Cgil, Domenico Fontana.





“Strano destino il loro. Cambiano amministratori, cambiano obiettivi e scenari ma una cosa rimane immutabile. Le lavoratrici e i lavoratori del Centro turistico devono puntualmente espiare colpe non loro – protesta – E sì perché oggi il fatto grave è che le casse dell’azienda non sono vuote. Oggi in un allucinante gioco al massacro tra amministratore unico e revisori dei conti, tornati improvvisamente vigili, si tengono bloccate le somme necessarie al pagamento delle retribuzioni, mentre si cerca con calma di discernere, tra competenze per investimenti e spese correnti”.

“Sì, proprio così. Mentre le lavoratrici e i lavoratori affrontano le difficoltà di tutti coloro che vivendo di salario e non ricevendolo conoscono, lorsignori giocano a fare gli azzeccagarbugli, nessuna fretta per loro – protesta ancora Fontana – Programmeranno l’ennesimo incontro tra loro e continueranno a tenere ingessata l’ordinaria gestione aziendale. Loro non hanno fretta”.

Il sindacalista fa anche notare che “nel frattempo si dovrebbe programmare la stagione estiva, si dovrebbe accelerare sul piano di investimenti da realizzare insomma gestire l’azienda. Certo con le premesse descritte, con le lavoratrici e i lavoratori ancora una volta umiliati da giochini incomprensibili, è certo l’ennesimo fallimento”.





“È necessario l’intervento immediato chiaro e risolutivo della proprietà. La pazienza di chi tiene in vita l’azienda è finita – avverte – Le lavoratrici e i lavoratori non possono pagare per guerre tra bande, di coloro che dovrebbero garantire il loro futuro ed il futuro dell’azienda”.

“Loro non festeggeranno la Festa del Lavoro. Loro lavoreranno senza aver ricevuto il loro salario”, conclude Fontana.

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