CHIAVAROLI: DAI RADICALI ALLA LEGA, ”DO’ SOLO UNA MANO, SPERO CENTRODESTRA UNITO”

di Marco Signori

14 Agosto 2018 08:00

Regione - Politica

L'AQUILA – “Se da storico esponente dei Radicali la Lega non mi sembra troppo integralista? In realtà no, mi sembra molto vicina e attenta alle esigenze reali delle persone, i Radicali dagli anni Ottanta parlavano di piano Marshall per l'Africa, il problema non è impedire gli sbarchi ma creare le condizioni perché non ci sia bisogno di migrare”.

Consigliere regionale del Pdl dal 2008 al 2014, uno come Riccardo Chiavaroli, amico di Marco Pannella e figlio di abruzzesi migrati in Venezuela, proprio non ce lo vedi con Salvini, eppure “da circa un anno mi sono avvicinato alla Lega e sono un militante”.

Da quando ha lasciato l'Emiciclo “ho continuato a fare politica, perché politica non significa essere nelle istituzioni”, dice ad AbruzzoWeb, “e nella Lega non ho trovato nessuna incogruenza con la mia storia politica”.

Il ricordo più bello dell'esperienza in Consiglio regionale, che tiene a mettere in mostra, è relativo alla produttività in aula: “Sono in assoluto il consigliere con il rapporto più alto tra leggi presentate e leggi approvate”, dice con orgoglio.





Chiavaroli esclude una sua nuova candidatura, pone l'accento sull'impegno come “gregario”, non nasconde che preferirebbe un centrodestra unito alle ormai prossime elezioni abruzzesi ma si dice “assolutamente d'accordo con quello che hanno detto il coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma e Gianfranco Giorgetti“.

“Il centrodestra è ormai una categoria dello spirito, non una categoria politica: ci sono valori e azioni di centrodestra? Li rappresenta la Lega non qualche suo alleato. Forza Italia mi sembra sia presa dal virus del Nazareno, sia a livello nazionale che locale”, dice.

“Una candidatura a presidente di Fabrizio Di Stefano con la Lega? Mi pare sia uno dei papabili, la troverei una scelta ottima”, dice Chiavaroli, “credo abbia le caratteristiche perché è stato sia in Regione sia parlamentare, la coerenza l'ha dimostrata nel tempo quindi non vedo motivi ostativi. Forza Italia ha un altro paio di candidati, uno autoproclamato, Antonio Martino che non conosco, e altri come Mauro Febbo e Umberto Di Primio, che sono altrettanto legittimi. Ha anche il sostegno di liste civiche, che sono una realtà molto interessante”.

E sugli “inciuci” di Forza Italia col Pd su cui ha puntato l'indice la Lega, dice: “Sulle modifiche alla legge elettorale, al di là del merito, Silvio Paolucci lo ha ammesso: 'A loro serviva la surroga dei consiglieri e a noi l'emendamento pro Legnini', non solo è condivisibile la posizione di Bellachioma ma è l'unica possibile – ribadisce – se poi riusciamo ad andare tutti insieme meglio, ma deve essere dimostrata da tutti la coerenza, in questo credo che la Lega sia trainante”.





Chiavaroli, poi, consigliere dell'ultima legislatura in cui era previsto il vitalizio, poi abolito, non si sente un privilegiato: “Non ho problemi a rinunciarci, ho votato a favore dell'abolizione quando ero in Consiglio.

“Se può consolare non lo percepisco, avendo da poco compiuto 55 anni”, aggiunge, “vivo del mio lavoro e vedremo, da qui a dieci anni cosa succederà, in ogni caso parliamo di 900 euro e alla fine quell'attività ha comportato il pagamento di contributi, quindi si tratterebbe di riavere quei contributi”.

Amministratore di una società, spin-off dell'Università di Teramo, di comunicazione e formazione, Chiavaroli non risparmia critiche alla Giunta D'Alfonso: “La nostra è stata una legislatura segnata dal sisma e dal commissariamento della sanità, ma c'era un grande lavoro di squadra che non trovo in questa legislatrua, è facile dire 'uomo solo al comando', ma temo non abbia inciso molto”.

“Giudico i governi sui fatti, se fanno bene non ho difficoltà a dirlo, ma in questo caso non mi pare sia così”, chiosa.

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