CHIETI: 13ENNE ATTENDE 7 ORE AL PRONTO SOCCORSO PER UNA RADIOGRAFIA; M5S, ”FARE CHIAREZZA SU DISSERVIZIO”

4 Aprile 2019 15:19

Chieti - Cronaca

CHIETI – Sette interminabili ore ad attendere al pronto soccorso dell'ospedale di Chieti per una radiografia al rachide.

È accaduto ieri, come ha riferito il quotidiano Il Messaggero, a un ragazzo di 13 anni e ai suoi genitori.

Per un disguido tecnico dell'accettazione, a quanto si è appreso.





I familiari, esasperati, hanno anche contattato il loro avvocato, che a sua volta ha telefonato al Pronto Soccorso.

Il bambino e i suoi familiari sono stati comunque costretti a tornare il giorno successivo, allungando ulteriormente l’attesa per avere un quadro più dettagliato delle sue condizioni di salute.

La radiografia ha consetito di diagnosticare una sospetta lesione al coccige.

La vicenda è diventata anche un caso politico. Il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Barbara Stella afferma in una nota che “è doveroso fare luce su quello che è accaduto all’ospedale di Chieti, dove un bambino di 13 anni ha dovuto attendere in Pronto Soccorso 7 ore e mezzo per una radiografia”.





“Come riportato dalla stampa – afferma Stella – è stato necessario l’intervento di un legale della famiglia del piccolo per riuscire a sbloccare la situazione. L’ingresso nel Pronto Soccorso è avvenuto alle ore 14.28, mentre l’Rx è stata effettuata solamente intorno alle ore 21. Non è stato possibile nemmeno effettuare un consulto ortopedico, così il bambino e i suoi familiari sono stati costretti a tornare il giorno successivo, allungando ulteriormente l’attesa per avere un quadro più dettagliato delle sue condizioni di salute”.

“Vicende come questa offrono uno spaccato sulla situazione della sanità in Abruzzo. A fronte di operatori che devono essere ringraziati per il lavoro che riescono a svolgere ogni giorno nonostante difficoltà enormi, devono essere date delle risposte. A cominciare dal fatto che sia dovuto intervenire il legale della famiglia per poter svolgere un semplice esame. In secondo luogo non sono pervenute spiegazioni in merito all’accaduto”

“È per questo – conclude Stella – che ho intenzione di portare formalmente questo caso all’attenzione della Regione per chiedere le motivazioni sui presunti disservizi”.

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