CHIETI: PAOLUCCI, ”MALTAURO RIFA’ PROGETTO NUOVO OSPEDALE PER RISPETTARE LA LEGGE”

di Marco Signori

1 Settembre 2016 17:39

Chieti -

CHIETI – Il raggruppamento temporaneo di imprese con a capo il colosso veneto Maltauro “presenterà una nuova proposta che rispetterà la legge”, per il project financing per la realizzazione del nuovo mega ospedale di Chieti.

Lo assicura ad AbruzzoWeb l'assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, dopo la riunione con il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, il direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Pasquale Flacco, e i tecnici di Regione e azienda sanitaria, che è servita a stabilire un nuovo cronoprogramma, dopo che per superare gli ostacoli rappresentati dal Codice degli appalti, messi neri su bianco dalla super consulenza legale del maggio scorso, commissionata dalla stessa Asl, il privato è stato costretto a predisporre un nuovo progetto.

Gli avvocati Marco Cerritelli e Valentina Perrone dello studio legale associato McDermott Will&Emery, nella consulenza spiegavano come il Codice prevede che la cessione di beni immobili da parte del pubblico “non può essere superiore al 30 per cento del costo dell'investimento complessivo”, a fronte del 50 per cento indicato nella bozza di convenzione presentata dal Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) costituito da Giuseppe Maltauro Spa, Azienda bresciana petroli Nocivelli Spa e Finanza e Progetti Spa.

Almeno inizialmente, infatti, l'affare ruotava proprio intorno al business di servizi come lavanderia, manutenzione, pulizia, ristorazione e parcheggi, che l'azienda sanitaria dovrà dare in gestione per trent'anni a chi realizzerà il nuovo policlinico.

“La nuova proposta rispetterà la legge, attraverso una istruttoria trasparente – dice Paolucci – e a differenza della proposta arrivata alla chetichella nell'aprile 2014, durante la precedente legislatura, i nostri passaggi sono sin troppo trasparenti”.





“Il contenuto dell'offerta – spiega l'assessore – sarà coerente con il piano sanitario e avrà un piano finanziario sostenibile. Il privato ha rinnovato la disponibilità a fare, naturalmente dovrà avere una coerenza sostanziale, sotto il profilo economico-finanziario e del contenuto”.

L'azienda concluderà entro la fine di settembre l'istruttoria sulla nuova proposta, depositata il 19 luglio scorso. Le conclusioni saranno poi trasmesse alla Regione, che una volta espletati gli ulteriori adempimenti di legge, e in caso di valutazione positiva, procederà alla dichiarazione di pubblico interesse dell'opera.

Passaggio fondamentale, che consentirà l'avvio delle gare d'appalto.

Un progetto del quale, tuttavia, “a oggi non c'è nessuna traccia” per il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, che il 9 maggio scoprì l'esistenza della consulenza e la diffuse.

“È davvero stucchevole e irritante l’atteggiamento di questa amministrazione regionale, e di riflesso della stessa Asl teatina, che continuano a negare la possibilità di leggere atti e documenti. Del primo verbale della riunione del 20 maggio scorso ne ho fatto richiesta il 23 maggio e solo il 12 luglio ne ho avuto copia”, ricorda in una nota in cui annuncia di aver convocato D'Alfonso e Flacco in audizione nella Commissione di Vigilanza che presiede, mercoledì 7 settembre.





Il timore di Febbo è che “la prospettiva di un nuovo complesso ospedaliero clinicizzato sia foriera di altri 'obiettivi' e altri 'interessi' che danneggerebbero ulteriormente la città di Chieti, oltre la stessa Università, e che non ci si possa nascondere dietro un reale problema di sismicità (conosciuto e denunciato dal sottoscritto in qualità di presidente della Provincia e dal compianto Nicola Cucullo allora sindaco) per cogliere altri 'scopi'”.

“Oggi esistono altre tecniche ingegneristiche che possono essere messe in campo, con costi e tempi molto diversi sicuramente più contenuti e a realizzo quasi immediato, e comunque c'è la possibilità di utilizzare il vecchio San Camillo che necessita di un semplice restyling rispetto alle nuove metodologie sanitarie ma che ha dimostrato nel tempo di essere a prova di terremoti”, aggiunge.

Attraverso una nota arriva anche l'affondo del Movimento cinque stelle: “I cittadini abruzzesi – dice Sara Marcozzi – saranno testimoni della più grande speculazione finanziaria di tutti i tempi attuata con la piena condivisione del governo regionale guidato dal presidente Luciano D’Alfonso, che per la costruzione del nuovo ospedale di Chieti ha scelto la strada più pericolosa e costosa”.

“Ci siamo battuti in ogni modo possibile affinché gli abruzzesi non pagassero quasi un miliardo di euro in più per la costruzione del nuovo ospedale di Chieti, miliardo a solo vantaggio del gruppo Maltauro. Oggi – aggiunge la consigliera regionale – tentano di arginare le evidenze portate alla luce dal M5S presentando un nuovo progetto, 'rivisto e corretto'. Noi continueremo a vigilare, mentre Regione Abruzzo continua a non tenere contro delle sentenze della Corte dei Conti che scoraggiano il ricorso alla procedura di project financing per la costruzione di ospedali, a non tener conto delle precedenti esperienze di project financing maturate in altre regioni d’Italia, che hanno dimostrato la dannosità del ricorso a detta procedura in materia di sanità, basti guardare le preoccupanti esperienze di Regione Veneto relative alla costruzione degli ospedali di Mestre, Padova e Vicenza e per i quali la Corte dei Conti ha avviato indagini rispetto all’ec cessiva onerosità dei contratti”.

“Abbiamo analizzato il Pef nel dettaglio – dice la Marcozzi – abbiamo scritto più volte a tutti gli enti e gli uffici preposti, apportando anche il parere della Corte dei Conti che ha avvalorato le nostre tesi, ma probabilmente l'interesse per tale operazione è più forte dell'interesse degli abruzzesi e dei conti della Regione”.

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