PESCARA – “Primadanoi non può e non deve chiudere, sarebbe una sconfitta per la democrazia e per l'intero sistema dell'informazione abruzzese”.
Lo dicono in una nota Ezio Cerasi, segretario del Sindacato giornalisti Abruzzo (Sga) e Stefano Pallotta, presidente dell'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo.
“Non può chiudere perché non possono morire la libera informazione e il giornalismo d'inchiesta, punti di forza di uno dei primissimi siti di informazione on line, nato in Abruzzo 13 anni fa, e di altre realtà editoriali della regione”.
“I giornalisti tutti sono vicini e solidali con i colleghi e con il direttore, Alessandro Biancardi“.
“Non possiamo più essere spettatori silenti – continuano Cerasi e Pallotta nella nota – una società che vuole essere autenticamente democratica ha bisogno di una stampa libera e indipendente e la chiusura dell'ennesima testata giornalistica, mina alle basi il diritto di ogni cittadino ad essere informato”.
“È tempo che le istituzioni facciano la loro parte: l'Abruzzo è forse l'unica regione italiana, a non avere una legge a sostegno dell'editoria locale. Legge promessa e rimasta bloccata per anni nei cassetti degli uffici e nelle commissioni”.
“Ma la chiusura di PrimaDaNoi ci racconta anche l'ennesima storia di attacchi alla professione giornalistica, che passa attraverso le citazioni e le querele temerarie, minacce e ritorsioni da parte di chi di libertà di stampa non vuole sentire parlare”.
“Per questo il Sindacato e l'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo, sostenuti dalla Fnsi, annunciano una mobilitazione che coinvolgerà anche quei rappresentanti delle istituzioni che ancora credono nella democrazia e nella libertà di stampa, altri sindacati e la società civile, per rilanciare i temi della libera informazione e della sostenibilità economica delle testate giornalistiche”.
“Sindacato e Ordine si impegnano e si impegneranno con maggiore forza per aprire, sul nostro territorio, una grande vertenza informazione, un confronto su tutti i problemi che non sono solo della categoria, ma dell'intera collettività regionale”.
“I colleghi di PrimaDaNoi non sono soli”, concludono Cerasi e Pallotta.
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