CINEMATIK: LINCOLN, SPIELBERG PER IL TERZO OSCAR FORZA E DELICATEZZA DI UN PRESIDENTE

di Daphne Leonardi

23 Febbraio 2013 08:30

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L’AQUILA – Agli Oscar 2013, Lincoln è in testa per le ben 12 nomination ottenute, miglior film, regia (Steven Spielberg), attore protagonista (Daniel Day-Lewis), attore non protagonista (Tommy Lee Jones), attrice non protagonista (Sally Field), sceneggiatura non originale, fotografia, montaggio, costumi, colonna sonora, sonoro, scenografia e forse, come paventano i pronostici, non si avvicinerà al primato di 11 statuette vinte in passato solo da BenHur, Titanic e Il Signore degli Anelli: il Ritorno del Re; comunque andrà, è un film che assolutamente merita di essere visto.

Ambientato durante la Guerra di Secessione, lo stesso periodo storico reso cinematograficamente famoso grazie a Via col vento e che qui appare sotto un punto vista diversamente appassionante,
si tratta di un film assolutamente privo di stereotipi, di buonismo, di retorica, di epiche scene di guerra viste e riviste, di frasi ad effetto scontato: tutto è ricostruito con la grandezza tecnica di un cast artistico d’eccellenza, all’altezza delle candidature ricevute.

Non c’è nulla, insomma, del colossal americano di grande azione e spettacolarità ma il primo punto di forza di “Lincoln” sono sicuramente i dialoghi impeccabili, magnificamente sobri, e una tessitura della trama magistralmente calibrata.

Per tale motivo ci auguriamo che lo sceneggiatore, Tony Kushner, che già aveva collaborato con Spielberg in Munich, si aggiudichi la statuetta per la sua categoria, oltre a Daniel Day-Lewis, intensamente nella parte del sedicesimo presidente degli Stati Uniti.

Il film è basato sull’ottimo testo di Doris Kearns Goodwin dal titolo Team of Rivals (2005), biografia di Lincoln e degli uomini che gli sono stati affianco durante la sua difficile legislatura, di cui il regista, Spielberg, fu subito intenzionato ad acquistare, ancor prima della pubblicazione, i diritti cinematografici, già nel 2001.

La storia racconta gli eventi del 1865, in particolare il mese cruciale, quello di gennaio, in cui il Presidente, dopo quattro anni di guerra, combatté non solo le ultime diffidenze rimaste in seno al suo partito, i Repubblicani, che erano propensi a un accordo con i confederati, ma anche la ferrea ostilità dei Democratici, per far passare al Congresso il Tredicesimo Emendamento, ovvero l’abolizione della schiavitù, ritenendo personalmente che questo fosse l’unico modo per porre fine al conflitto, poiché avrebbe, come conseguenza, portato i secessionisti alla resa.





Lincoln fece ciò con sapiente astuzia, anche a costo di trasgredire la legge, anche a costo di mentire e ben consapevole del grande peso di responsabilità che si stava personalmente assumendo e di cui probabilmente ne avrebbe presto dovuto pagare amare conseguenze, così come poi accadde.

Del cast si segnalano anche gli altri due candidati all’Oscar come attore ed attrice non protagonista. Il primo è Tommy Lee Jones che interpreta superbamente il capo della minoranza radicale dei repubblicani, Thaddeus Stevens, sostenitore dell’eguaglianza naturale degli uomini ma che si trova, per vincere la sua battaglia, a dover negare una parte del suo pensiero. L’altra è Sally Field, nei panni di Mary, la moglie di Lincoln, una donna fragile e forte allo stesso tempo.

“Lincoln” è quindi un film da non perdere che consacra ancora una volta Spielberg, in lizza per la sua forse terza statuetta come miglior regia, che questa volta ha scelto di raccontare la caparbietà, l’arguzia, le ragioni e la delicatezza d’animo di un grande politico che ha osato cambiare, migliorare, un Paese.

Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=qKdcbMhqo5c

USCITA CINEMA: 24/01/2013; GENERE: Biografico, Drammatico, Storico
REGIA: Steven Spielberg; SCENEGGIATURA: Paul Webb, John Logan, Tony Kushner; ATTORI: Daniel Day-Lewis, Sally Field, David Strathairn, Joseph Gordon-Levitt, Tommy Lee Jones, James Spader, Hal Holbrook, John Hawkes, Jackie Earle Haley, Bruce McGill, Tim Blake Nelson, Joseph Cross, Jared Harris, Lee Pace, Peter McRobbie, Gulliver McGrath, Gloria Reuben, Jeremy Strong
FOTOGRAFIA: Janusz Kaminski; MONTAGGIO: Michael Kahn; MUSICHE: John Williams; PRODUZIONE: Office Seekers Productions, Amblin Entertainment, DreamWorks SKG; DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox; PAESE: USA 2012; DURATA: 150 Min; FORMATO: Colore
 

IL CINEBISCOTTINO


http://www.youtube.com/watch?v=gddhz1X3jXA

da L’attimo fuggente (1989) regia di Peter Weir





Keating: “Un uomo non è molto stanco, è esausto e non usate molto triste ma usate… su avanti Overstreet non dorma!”

Overstreet: “Affranto?”

Keating: “Esatto! E’ affranto. Il linguaggio si è sviluppato secondo uno scopo cioè di… forza Anderson… allora è un uomo o un ameba? …vediamo… Perry?”

Perry: “Beh, ehm… di comunicare?”

Keating: “No, di rimorchiare le donne! Oggi parleremo di William Shakespeare. Lo so, alcuni di voi preferirebbero sedersi sulla poltrona del dentista ma noi parleremo di Shakespeare come di un tale che ha scritto cose molto interessanti. Voi avete visto Shakespeare recitato più o meno così: “Oh, Tito, porta il tuo amico con te”. Ma chi l’ha visto fatto da Marlon Brando sa che Shakespeare può essere diverso: “Amici, romani, concittadini, prestatemi orecchio”. E cercate di immaginarvi John Wayne in Macbeth che fa: “Beh, che cos’è? Un coltello quello che vedo di fronte a me?”. “Cane, signore? No, oggi no. Guardi che un cane ogni tanto fa bene lo sa. Uno può fare un pasto completo a base di cane. Si comincia con cruditè di Dalmata, si continua con un bel cocker flambè e per dessert un pechinese al pepe rosa. Perché sono salito quassù, chi indovina?”

Studente: “Per sentirsi alto.”

Keating: “No. Grazie per aver partecipato. Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che bisogna guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio, è proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva, anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovete provare. Ecco, qundo leggete, non considerate soltanto l’autore, considerate quello che voi pensate. Figlioli dovete combattere per trovare la vostra voce. Più tardi iniziate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto. Thoreau dice: “Molti uomini hanno vita di quieta disperazione, non vi rassegnate a questo”. Ribellatevi, non affogate nella pigrizia mentale, guardatevi intorno! Ecco, così, bravo Pitts! Osate cambiare, cercate nuove strade. Allora, in aggiunta agli esercizi, vorrei che componeste una poesia, tutta vostra, un lavoro originale”.

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