COMUNALI PESCARA: ANTONELLI SI DIMETTE DA CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA

18 Marzo 2019 17:48

Pescara - Politica

PESCARA – “Esprimo il mio totale dissenso per un'iniziativa a dir poco risibile, un generico sondaggio telefonico, con interviste non meglio precisate, finalizzato a individuare le proposte di Forza Italia per la candidatura a sindaco. Nel fare tale considerazione, comunico che non parteciperò alla citata riunione e, a conclusione di una riflessione determinata da un profondo disagio che ormai dura da lungo tempo, ritengo di dover rassegnare già domattina le mie dimissioni da capogruppo di Forza Italia”.





E' quanto si legge nella lettera che il consigliere comunale di Pescara Marcello Antonelli ha inviato al coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano e al coordinatore provinciale Carlo Masci, nella quale spiega: “Vi scrivo in riferimento all’invito ricevuto per partecipare a una riunione convocata per oggi, lunedì 18 marzo, organizzata dal coordinatore regionale di Forza Italia, per aprire una riflessione sul Comune di Pescara in merito alle candidature per la prossima tornata elettorale, alla luce delle anticipazioni già riportate sulla stampa locale, evidentemente riferite da chi ha organizzato l’incontro, anticipazioni che lasciano immaginare un percorso che sarebbe stato già tracciato attraverso il ricorso a un generico sondaggio telefonico”.

“In merito a tale iniziativa – incalza Antonelli -, esprimo il mio totale dissenso sia per il contenuto che per i tempi in cui essa viene assunta, ritenendola completamente sbagliata, in perfetta coerenza con una linea politica inesistente o, comunque, improduttiva. Pare a dir poco risibile e assurdo che, a poco più di due mesi dal voto, all’improvviso qualcuno si sia destato e si sia accorto che il 26 maggio si torna alle urne, a Pescara, per rieleggere il sindaco e il Consiglio comunale, senza essersi  preoccupato di aprire un dibattito programmatico sulle iniziative da assumere per restituire vitalità alla città di Pescara, come se questo fosse un fatto secondario, se non un inutile dettaglio”. 





“Mi pare francamente inaccettabile – aggiunge – ridurre la scelta dei candidati a uno sterile sondaggio telefonico, utile più a vendere pentole che a scegliere la personalità cui affidare la guida della città per i prossimi cinque anni e più, personalità da individuare, invece, sulla base di ben altre valutazioni, ad iniziare dai contenuti”.

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