COMUNE TERAMO: BRUCCHI AL CAPOLINEA? ATTESA PER CONSIGLIO DI LUNEDI PROSSIMO

23 Novembre 2017 19:49

Teramo - Politica

TERAMO – In molti pronosticano che lunedi prossimo arriveranno le dimissioni del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, al termine del Consiglio comunale straordinario da lui convocato a sorpresa, pur non avendo più una maggioranza.

C’è invece chi scommette che potrebbe rimanere miracolosamente in sella, grazie ad un inaspettato apppoggio da parte di esponenti dell'opposizione, in primis il Pd,  pronti a non staccare la spina, pur di non far acquistare forza al suo “carnefice” e collega di partito, il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Gatti, che ha aperto la crisi, facendo uscire dalla maggioranza il suo plotoncino di sei consiglieri e assessori di Futuro In, che pure hanno sostenuto Brucchi per anni.

Una cosa è certa: vada come vada, la politica teramana si è infilata nel tunnel della paralisi amministrativa e dei giochi di palazzo, sempre più distanti dai bisogni dei cittadini.

Nell’annunciare la convocazione del consiglio comunale, senza avere i numeri in aula, Brucchi in una nota aveva sottolineato che “in tale sede istituzionale ho iniziato la mia bellissima e straordinaria avventura da Sindaco ed è nella stessa sede, per rispetto dei cittadini e del Consiglio Comunale tutto, che evidentemente essa deve concludersi”.





Non mancando di scagliarsi contro “i ripetuti tentativi di delegittimare questa amministrazione dal mandato conferito dai cittadini all'esito delle elezioni amministrative”. Per poi aggiungere che “i tatticismi non mi interessano. Io il coraggio di confrontarmi ce l'ho, altri lo devono ancora dimostrare”.

Dalle sue parole, si puè evince sia l'ipotesi delle dimisioni, sia quella di una strenua resistenza. 

Che il Pd potrebbe fare il doppio gioco, lo sospetta in particolare il consigliere di minoranza Gianluca Pomante di Finalmente Pomante, che ieri aveva convocato i colleghi a firmare le dimissioni dal notaio, per mettere la parola fine alla strenua resistenza del sindaco. Poi i tre consiglieri del Pd,  Flavio Bartolini, Alberto Melarangelo e Maurizio Verna, determinanti per arrivare a quota 17, e per far cadere Brucchi, ci hanno ripensato all'ultimo minuto, e hanno proposto di  far slittare l'incontro dal notaio all'inizio della prossima settimana. Meglio svolgere il consiglio straordinario, la loro spiegazione.

Pomante ha dunque disdetto l’appuntamento al notaio e  ha inviato una dura nota contro il Pd.





“Nulla da fare – scrive inviperito Pomante – impossibile dare fiducia al Pd senza pentirsene”. E aggiunge, rivolto a muso duro ai consiglieri dem: “immediatamente dopo il confronto pubblico di lunedì prossimo,  al quale tanto aspiravate che il ‘vostro’ sindaco vi ha accontentato e, visto che non gradite gli inviti cortesi, vi sfido apertamente a rassegnare le dimissioni a fine consiglio, dinanzi il segretario comunale. Vedremo a quel punto chi ha preso la tessera ad honorem di Forza Italia e chi invece vuole davvero il bene della città. Adesso tiratevi indietro, se avete coraggio, e saranno “legnate” dai cittadini (metaforicamente parlando) alle prossime elezioni”.

Smentisce categoricamente i sospetti di Pomante il consigliere regionale del Pd Sandro Mariani, altro domuinus della poltica teramana.

“Alla luce della situazione attuale – spiega Mariani – ci aspettiamo da parte del primo cittadino la presa d’atto della fine di questa fallimentare esperienza amministrativa, che per rispetto della cittadinanza teramana e delle Istituzioni, deve vedere la sua conclusione nell’Aula Consiliare con le dimissioni di un Sindaco ormai senza maggioranza”.

“Se questo non dovesse avvenire, siamo pronti, insieme alle altre forze di opposizione e ai consiglieri che vorranno unirsi a noi, a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per ridare al più presto la parola ai cittadini”, conclude Mariani. (ft)

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