CONSIGLIO REGIONE: PERSONALE, GRUPPI E VITALIZI, TUTTE LE SPESE DELL’EMICICLO

di Filippo Tronca

29 Dicembre 2015 08:30

Regione - Politica

L'AQUILA – Tempi di vacche magre al Consiglio regionale d'Abruzzo, la cui dotazione finanziaria è passata dai 33,3 milioni del 2009 ai 24,8 milioni iscritti quest'anno in una delle voci del bilancio di previsione 2016 che sarà approvato nelle prossime ore.

Scorrendo i numeri, la lettura del bilancio del Consiglio offre un'istruttiva rappresentazione di quanto costa la politica regionale. Troppo o poco, dipende dai punti di vista. I costi del palazzo del potere regionale abruzzese va però premesso, sono tutto sommato nella media italiana e molto lontano dagli sciali ad esempio delle Regioni a statuto speciale come la Sicilia o la Val d’Aosta. E soprattutto in Abruzzo il trend è quello della compressione costante della spesa.

C’è però un problema, evidenziato dai revisori dei conti nella dura relazione alla bozza di bilancio licenziato dalla Giunta regionale: mancano all’appello 800 mila euro per coprire interamente le spese preventivate relative all’Emiciclo pari a come detto a 24,8 milioni. Restano cioè scoperte ad oggi le nuove voci inserite tra le polemiche negli ultime sedute del consiglio: ad esempio l’introduzione, che non era obbligatoria, dei componenti di nomina regionale alla Corte dei Conti, o i tesoretti per attività culturali già erogate o da erogare nel 2016 tramite bando.

Servirà una variazione di bilancio insomma, oppure queste voci non avranno adeguata copertura.

Andando a vedere le singoli voci del dettaglio non si può non cominciare dal costo della politica in senso stretto, quella cioè dei 32 tra assessori e consiglieri, presidente della Regione compreso.

Costo che si attesa sui 5,1 milioni di euro, per indennità, spese di missione e rimborsi spesa.

Ci sono poi i costi del funzionamento dei gruppi consiliari, pari a 222 mila euro.





A cui si aggiunge un primo acconto di 205 mila euro, che si ripeterà ogni annoo fino a fine legislatura, per arrivare a 1,2 milioni di euro circa che consiglieri e assessori si porteranno a casa come indennità di fine mandato, una sorta di liquidazione, più volte oggetto di polemiche.

Una buona notizia è che stato abolito il vitalizio per gli ex consiglieri a partire da quelli in carica. Ma vanno comunque pagati i vecchi assegni ad una sessantina di ex consiglieri o, grazie alla reversibilità, alle vedove. Il costo sarà per il 2016 di 4,8 milioni di euro.

La voce più consistente è però ovviamente quella dei dipendenti: nel consiglio sono 110 e nel 2016 costeranno 3,6 milioni di euro, 100 mila euro in meno rispetto al 2015.

Buona notizia, per il contribuente, è che il costo tenderà a diminuire anche nei prossimi anni, in virtù del blocco del turn over: per 4 dipendenti che andranno in pensione se ne potrà assumere uno solo.

I nove dirigenti costano invece circa 1 milione di euro.

A ciò si aggiungono i contributi, per dipendenti e dirigenti, che comportano una spesa di 1,3 milioni di euro l’anno.

Ci sono poi i collaboratori politici assunti con contratto a tempo determinato o a contratto interinale, scelti come dai gruppi politici e dai singoli consiglieri, ma pagati con la dotazione economica del consiglio, per un totale di 2,1 milioni di euro.

Vanno aggiunti i ticket mensa che costano 130 mila euro l'anno, garantiti per contratto ai dipendenti.





Ci sono poi le spese per pagare l’attività e il compenso del difensore civico Nicola Sisti, 20 mila euro, dei tre revisori dei conti Stefano Fraticelli, Ottaviano Giagnoli e Giuseppe Claudia, 70 mila euro.

Ed anche il trattamento economico di 52 mila euro complessivi per i tre componenti del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), ovvero Filippo Lucci, il presidente, Ottaviano Gentile e Michela Ridolfi, i due consiglieri, a cui si aggiungono 20 mila euro per le missioni e rimborsi spesa, e 147 mila euro per le attività svolte dal Corecom.

La comunicazione istituzionale, ovvero il compenso e rimborsi spesa per Giovanni D'Amico, esx asessore al bilancio del Partito democratico, e oggi portavoce del presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, ammonta 45 mila euro.

Un aggravio di spesa, messa in preventivo, riguarda le new entry.

Ci sono in primis i componenti di nomina regionale presso la Corte dei conti, la cui futura introduzione ha scatenato la bagarre in aula nell’ultimo consiglio regionale, per i quali sono stati accantonati 360 mila euro. Se ne andrà però la metà della cifra, perché il componente, sempre se sarà eletto, sarà uno solo. Ma intanto a bilancio è stato iscritto prudenzialmente il budget per due stipendi.

C’è poi il garante dei detenuti, di cui si attende la nomina da mesi, con Rita Bernardini dei Radicali italiani in pol position, e che costerà 50 mila euro.

Tra nuove voci di spesa che l’anno scorso non erano previste c’è il già citato tesoretto da 200 mila euro per attività culturali, che saranno erogati con bando pubblico, e i 120 mila euro che hanno consentito di finanziare eventi e associazioni culturali, esaurendo la graduatoria di chi aveva risposto al bando della legge 55.

I maggiori risparmi si sono ottenuti per le spese di manutenzione e le ristrutturazioni dei beni immobiliari, che passano da 741 mila euro a 335, ma solo perchè i lavori si sono in buona parte conclusi.

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