SECONDA SEDUTA DELLA LEGISLATURA, DIBATTITO SUL PROGRAMMA DI GOVERNO, MARSILIO, ''PROGRAMMA AMBIZIOSO, PREOCCUPATO PER SPESA DEI FONDI EUROPEI E DEBITI SANITA'; AFFRONTEREMO TEMA AUTONOMIE REGIONALI''

CONSIGLIO REGIONE: SUPPLENTI UFFICIALIZZATI, CS ”NO SURROGA SOTTOSEGRETARIO”

19 Marzo 2019 11:44

Regione - Politica

L'AQUILA – I cinque consiglieri supplenti, che sostituiscono quelli nominati in Giunta, entrano ufficialmente nel Consiglio regionale d'Abruzzo, anche se materialmente lo faranno solo nella prossima seduta, pur entrando da oggi nei pieni poteri.

L’Assemblea, nella seduta di oggi, la prima di lavoro dopo l’esordio dell’undicesima legislatura di martedì scorso, ha proceduto alla presa d'atto dei consiglieri nominati alla carica di assessore regionale, e alla sostituzione temporanea degli stessi con affidamento della supplenza, per l’esercizio delle funzioni, ai primi dei non eletti nei vari collegi elettorali.

Una novità introdotta nell'estate scorsa con la riforma elettorale della passata estate, dalla precedente maggioranza, di centrosinistra.

I supplenti sono Antonietta La Porta, primo candidato non eletto, nella lista “Lega Salvini Abruzzo” nella circoscrizione di L’Aquila, in sostituzione dell’assessore Emanuele Imprudente, vice presidente della Giunta, Fabrizio Montepara, Lega, circoscrizione di Chieti, in sostituzione dell’assessore Nicola Campitelli, Luca De Renzis, Lega, circoscrizione di Pescara, in sostituzione dell’assessore Nicoletta Verì, Mario Quaglieri, Fratelli d’Italia, circoscrizione di L’Aquila, in sostituzione dell’assessore Guido Liris, Daniele D’Amario, Forza Italia, circoscrizione di Chieti, in sostituzione dell’assessore Mauro Febbo. Non sarà sostituito Piero Fioretti, assessore esterno della Lega. 

Il consigliere dell'opposizione del centrosinistra Sandro Mariani, di Abruzzo  in Comune, ha subito bocciato l'ipotesi di sostituire con un supplente anche il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Umberto D'Annuntiis, di Forza Italia, come già annunciato da Marsilio, mediante una modifica del regolamento.

“Quando nella passata legislatura è stata istituita la figura del sottosegretario, – ha attaccato Mariani – voi avete gridato allo scandalo, ho assistito in aula a urla, e strappi di capelli. Ora non solo non abolite questa figura, ma volete addirittura 'surrogare' anche lui, parificandolo ad un assessore. Vi avverto che ci opporremo con tutte le nostre forze”.

Concetto espresso anche dal capogruppo del Partito democrartico, Silvio Paolucci: “Non potrete impedire il nostro ostruzionismo per la surroga del sottosegretario, non superate le colonne d'Ercole”.

IL DIBATTITO SUL PROGRAMMA DI GOVERNO

Il Consiglio ha dunque discusso il programma di governo, illustrato nella prima seduta della scorsa settimana da parte del presidente della Regione Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia che poi è intervenuto a concludere la seduta.

GLI INTERVENTI DELLE OPPOSIZIONI

Sara Marcozzi, capogruppo del Movimento 5 stelle ha esordito attaccando innanzitutto la passata legislatura del centrosinistra, ricordando che “la sanità in Abruzzo è destrutturata, sono aumentati i poveri e i disoccupati, le aree interne si spopolano, a causa della soppressione di servizi essenziali, l'edilizia residenziale pubblica è da terzo mondo ed è divenuta sede di criminalità più o meno organizzata”.

Poi rivolta ai banchi del presidente Marsilio e della sua giunta ha proseguito affermando che “un  buon governo è contraddistinto da buona fede, libertà e  visione,  e io vi chiedo avete una visione da qui a cinque anni, a venti anni? Avete la libertà di fare atti nell'interesse generale, e non invece gli interessi particolari, dei campanili e dei lobbysti?”.





Paolucci capogruppo del Pd ha sottolineato come: “Nel programma di governo e nella stessa composizione della giunta regionale ho registrato una certa estraneità del Presidente Marsilio. Non condivido la lettura socio-economica che fa dell’Abruzzo nella sua relazione, siamo al contrario largamente la regione con il maggior tasso di occupazione nel centro-sud. Troppo vaga la sua intenzione di riformulare gli interventi del Masterplan Abruzzo. E sulla sanità non è corretto scrivere che la regione è ben lungi dal raggiungere il risanamento perché è un falso.”  

Giovanni Legnini, della lista Legnini presidente ha detto che “mi aspettavo un posizionamento del Governo regionale almeno su alcuni dei grandi temi che riguardano l’Abruzzo. Non chiediamo le linee di azione, ma quantomeno la loro individuazione. Come si può non dire nulla o poco sulla ricostruzione, sui pedaggi autostradali o ad esempio sul sito di Bussi dove c’è stato un grande dibattito in campagna elettorale? Dico questo perché ritengo che per valorizzare il lavoro del Consiglio regionale è necessario che si entri con trasparenza nel merito delle questioni”.

E ha aggiunto: “Devo registrare che questo avvio di legislatura è un’occasione mancata per quanto riguarda l’individuazione delle priorità regionali. Finora si è trattato dell’esposizione di un esercizio retorico. Se voi non proporrete le soluzioni da parte nostra non tarderemo ad avanzare proposte. Ad esempio ritengo che vada assunta immediatamente una posizione sul dibattito dell’autonomia differenziata facendo sentire la nostra voce”.

Per Americo Di Benedetto di Legnini Presidente: “quello presentato dal Presidente Marsilio è un programma privo della sua percorribilità. Primo problema della nostra regione è il lavoro. Sulla Zes servono accordi con le regioni Lazio, Marche e Molise. Sulla ricostruzione non è più possibile tollerare una ricostruzione a macchia di leopardo”. 

Mariani di Abruzzo in Comune ha dichiarato: che “da consigliere regionale cercherò di fare un’opposizione costruttiva cercando di salvaguardare gli interessi della mia provincia. Dalla lettura del programma ho visto poca attenzione alle aree interne teramane e alla montagna teramana, sarò inoltre vigile sulla riorganizzazione sanitaria dei presidi teramani. Serve attenzione del governo regionale sulla ricostruzione teramana. Segnalo che nonostante i voti riportati dalla Lega, la provincia di Teramo ha avuto scarso riconoscimento dal governo regionale.” 

GLI INTERVENTI DELLA MAGGIORANZA 

E' la volta di Pietro Quaresimale, capogruppo della Lega. 

“L'Abruzzo tocca il fondo delle classifiche in molti settori,  noi daremo una svolta.  Nel programma di Marsilio e' centrale la sanità e in primis andranno abbattute le liste di attesa e la mobilità passiva”.

“Sono stato sindaco di Campli, abbiamo subito frane e un terremoto, l'Ufficio della ricostruzione di Teramo è stato un fallimento totale, e ritengo una bella notizia, l'avviso già pubblicato per individuare  un  nuovo direttore. Le norme sono chiare, eppure pochissime case con danni lievi sono state dopo due anni riparate, Eppure il direttore è stato premiato con un'indennità. Sbagliato è stato anche prendere a modello la ricostruzione dell'Emilia, che è una realtà molto diversa dalla nostra,  dovevamo prendere il modello la ricostruzione dell'Aquila  che ad esempio per le case classificate B ha funzionato bene”.

Anche se ora è in  maggioranza, l'assessore Mauro Febbo di Forza Italia non si è svestito della sua consueta irruenza mostrata quando era all'opposizione, del  centrosinistra di Luciano D'Alfonso. 

“Le altre regioni già ragionano sui finanziamenti della programmazione europea, noi ancora siamo ancora in grande ritardo nella spesa dell'attuale programmazione”.

A seguire dure accuse all'ex assessore dell'agricoltura Dino Pepe, rieletto  consigliere regionale, che nel suo intervento aveva evidenziato al necessità di aiutare i centri di ricerca regionali: “Bella faccia tosta, tu hai chiuso gli uffici di ricerca, tu li hai massacrati, hai distrutto un  patrimonio!”. 





E ha concluso: “il programma di Marsilio è conciso e concreto, non abbiamo fatto come D'Alfonso che aveva promesso 100 mila posto di lavoro e 50 mila nuove aziende. E ve lo ricordate lo slogan di D'Alfonso l' Abruzzo facile e veloce? Un solo esempio: in 48 ore aveva promesso che avrebbe trovato l''impresa per riattivare la distilleria di Ortona. Dopo 5 anni nulla è accaduto”.

Per il capogruppo di Fratelli  d'Italia Guerino Testa,  “Marsilio ha sempre dimostrato concretezza e normalità nelle sue azioni. Le linee programmatiche di mandato hanno avuto anche un buon riscontro delle minoranze e  sono fiducioso che saranno cinque anni fruttuosi perché in questo Consiglio ci sono uomini e donne con esperienza importanti. Saranno importanti i rapporti che il Presidente riuscirà ad avere con Roma e Bruxelles”. 

Si è assistito anche ad uno scontro a distanza tra Paolucci e Testa.

Aveva detto in un passaggio il capogruppo Pd: “La composizione della  giunta è stata dettata da tre segretari regionali di partito: il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, che è il vero segretario di Fratelli d'Italia, Giuseppe Bellachioma della Lega e Nazario Pagano di Forza Italia”, definendolo uno scenario da prima repubblica.

Ha replicato Testa: “da quando mondo è mondo è normale che le segreterie dei partiti partecipino alla decisioni  e ringrazio l'unico vero segretario regionale di Fratelli d'Italia Etel Sigismondi, per l'ottimo lavoro svolto”.

E’ stata quindi la volta per la maggioranza, della consigliera Marianna Scoccia (DC-UDC): “Sono convintamente una donna di centro-destra e a chi mi chiede se faccio parte di questa maggioranza rispondo senza dubbio che ne faccio parte. Sono un membro della maggioranza e voterò in favore dei provvedimenti del governo regionale. Mia attenzione sarà rivolta alla sanità territoriale e in particolare alla modifica del Decreto Lorenzin affinché si possa potenziare la medicina territoriale. Altre battaglie che seguirò sono il punto nascita di Sulmona e la salvaguardia dei tribunali minori”.

LA REPLICA CONCLUSIVA DI MARSILIO 

In conclusione del dibattito il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio ha replicato. 

”Abbiamo presentato un programma ambizioso e mi rendo conto che non vinceremo tutte le sfide che ci siamo prefissati. Partiamo da condizioni difficili e capisco che chi avuto l’onere di guidare questa regione in precedenza senta l’esigenza di rivendicare il lavoro fatto. Se i conti della sanità si riveleranno buoni vorrà dire che non dovremo continuare ad operare tagli agli abruzzesi. Altra preoccupazione – ha precisato Marsilio – è legata all’agricoltura dove abbiamo rendicontato spese pari al 20 per cento, faremo il tifo affinché questo capitolo trovi una soluzione. Sulla questione del terremoto ho annunciato più volte che è un’assoluta priorità. La tragedia della ricostruzione è sotto gli occhi di tutti, ho già pubblicato il bando per il nuovo direttore dell’Usr. Ho un report sulle poche decine di pratiche fatte in questi anni, domani sarò a Teramo per incontrare i sindaci teramani e i tecnici dell’USR, per ricevere le loro segnalazioni”.

Marsilio ha poi fatto un apertura di credito all'opposizione del Movimento 5 stelle, che è al governo del Paese, assieme alla Lega. 

“In merito ai presidi sanitari e sui punti nascita presenteremo un progetto al Ministero sperando di avere il Ministro Giulia Grillo dalla nostra parte. Così come speriamo di avere Danilo Toninelli dalla nostra parte sull’alta velocità Roma-Pescara, che l’ha definita una priorità nazionale. Potrei dire stessa cosa sulla salvaguardia dei tribunali con il Ministro Bonafede. Su tutte queste partite – ha aggiunto Marsilio –  auspico che tutti facciano la loro parte”.

“Per la Zes e le autorità portuali  – ha proseguito Marsilio – percorreremo la strada nel rispetto delle norme, non posso non ricordare che chi ci ha preceduto aveva deliberato di fare una ZES con il Molise mentre la stessa regione si era accordata con la Puglia. Nelle Marche in questo momento si stanno preoccupando se l’Abruzzo se ne va con il Lazio”.

Infine ha affrontato il tema delle autonomia delle regioni rispondendo a Legnini, “Ricordo che uno dei fautori è anche il governatore dell’Emilia Romagna, non sono solo i governatori della Lega ad averla chiesta. Su questo argomento ho detto più volte che non ho pregiudizi ma credo vada fatta in una cornice di solidarietà nazionale e con la dovuta perequazione e solidarietà. Dobbiamo fare i conti per capire se conviene agli abruzzesi avere un rapporto nuovo e diverso con lo Stato centrale – ha concluso il Governatore – considerando che non partiamo con le stesse condizioni di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Se mi verranno date le dovute garanzie non avrò problemi ad intraprendere questo percorso.” 

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