CONSORZIO TUTELA COLLINE TERAMANE: M5S, ”OTTIMA COSA MA PENALIZZA IL MUSEO”

22 Febbraio 2018 14:51

Teramo - Politica

ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Per affittare al Consorzio Tutela colline teramane Montepulciano d'Abruzzo due locali, verrano sottratte due sale espositive del Museo della Cultura materiale di Montepagano”.

Lo dice in una nota il Movimento 5 stelle di Roseto degli  Abruzzi (Teramo), in riferimento alla decisione dell'amministrazione comunale, di collocare la sede del Consorzio, nella frazione di Montepagano, in un'ala del museo che ospita oggettistica e materiali riferiti alla tradizione religiosa del territorio e in un'altra sezione riservata agli abiti nuziali di svariate epoche.





Il Consorzio di tutela colline teramane Montepulciano d'Abruzzo è un gruppo di aziende vitivinicole che si sono associate per valorizzare e promuovere la produzione locale. 

“Un'ottima cosa – si legge nella nota dei pentastellati – perché probabilmente darà maggiore impulso alla qualità della mostra dei Vini tipici regionali che da oltre 40 anni si tiene nello splendido borgo. Inoltre il gruppo dimostra capacità comunicativa nel promuovere la nostra storia e la cultura eno-gastronomica locale, la quale potrà essere spesa in sede nazionale ed internazionale”.

Il museo è gestito dall'associazione Vecchio Borgo, presieduta da Annamaria Rapagnà, “che da oltre 25 anni – ricordano – si è dedicata alla realizzazione del museo sia nel reperimento del materiale contenuto sia nella custodia e gestione dell'unica realtà museale rosetana, che solo nel 2017 è riuscita ad accogliere oltre 7000 visitatori. L'amministrazione comunale grazie a questa attività di volontariato ha anche ottenuto un fondo per poter restaurare la struttura del museo”.





Però, in riferimento alla scelta della sede legale, per i grillini, “sono state fatte alcune scelte a livello istituzionale problemtiche: si è preferito ammassare, dall'oggi al domani, dentro scatoloni, fino a smontare addirittura la cappella delle suore Figlie di S.Anna. L'immaginario collettivo del paese è stato scosso da una foto che ritrae una gru nell'atto di asportare sommariamente l'altare in pietra, lo stesso su cui fino a poco prima aveva officiato messa Don Roberto, e prima di lui Don Lorenzo. Questa immagine è secondo noi esemplificativa della mancanza di tatto e contatto con il territorio che questa amministrazione dimostra quotidianamente”, continuano.

“Tutta la vicenda si è svolta – sottolineano – senza aver interpellato o chiesto l'opinione dei volontari che gratuitamente dedicano il proprio tempo e impegno affinché il museo della Cultura Materiale possa continuare a vivere e a trasmettere la storia della nostra terra, la nostra storia”.

“In definitiva il Partito Democratico anche in questa occasione ha dimostrato di essere più partito che democratico”, concludono.

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