CONVENZIONE ASL ALLA MOGLIE, CIALENTE ANNUNCIA:
''GRAVE MANCATA ATTIVAZIONE, FINIRA' IN TRIBUNALE''
Pubblicazione: 16 luglio 2016 alle ore 08:06

L’AQUILA - Finirà in tribunale la vicenda della mancata attivazione del convenzionamento con la Asl dell’Aquila per la parte assistenziale di pazienti con patologie psichiatriche, discusso e di cui si è preso atto in Commissione paritetica Asl-Università, per Donatella Ussorio, tecnico universitario di riabilitazione psichiatrica, moglie dell’attuale sindaco del capoluogo, Massimo Cialente.
Una nomina che aveva destato scalpore in quanto primo atto ufficiale nella nuova Commissione paritetica del neo direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale, Rinaldo Tordera, ovvero colui che era stato sponsorizzato, anche a suon di risse mediatiche e durissime prese di posizione nei tavoli decisionali, dallo stesso primo cittadino, provocando una profonda spaccatura nel Pd aquilano.
Ad annunciare i risvolti giudiziari è lo stesso primo cittadino, per il quale “siamo di fronte a un atto grave, di cui non intendo parlare, perché credo che queste cose si sciolgano solo al termine di vicende giudiziarie - sbotta ad AbruzzoWeb - Abbiamo buoni giudici, vedranno loro se mia moglie aveva diritto o meno al convenzionamento. Verificheranno se è stata vittima di un diritto negato o se le era stato concesso un privilegio”.
L’annuncio di Cialente arriva dopo che la rettrice dell’Ateneo aquilano, Paola Inverardi, a questo giornale ha ammesso che “non ci risulta che la convenzione sia stata attivata, comunque dovreste chiedere alla Asl”.
“A mia moglie non frega niente, forse è bene, almeno finché sono sindaco, che la situazione resti così - prosegue il sindaco - Che la convenzione fosse stata firmata è un falso, chi lo ha messo in giro lo ha fatto per attaccare me”.
“Andò così - prosegue ancora - Alla fine della riunione, la direttrice sanitaria (Mariateresa Colizza, ndr) ha detto, tra le tante cose sospese, che c’erano questa e altre figure professionali rimaste da convenzionare. Nel giro di 5 minuti è stata utilizzata dalla stampa contro il sottoscritto”.
Il convenzionamento, insomma, “non è mai stato firmato, così come non era mai stata riunita per un anno e mezzo la Commissione paritetica, l’ex manager Giancarlo Silveri lo ha detto chiaramente, non voleva dare l’idea di farmi un favore. Per questo mi chiedo - conclude - in quel lasso di tempo chi ha deciso cosa e le decisioni assunte sono legali? Solo all’Aquila ci sono questi porti franchi”.
Il successore di Silveri, Rinaldo Tordera, era apparso prudente fin dall’inizio sul convenzionamento, chiarendo all’epoca in una nota del 5 maggio che “al momento, nel concreto, non è stato adottato alcun atto di attuazione in merito alla specifica posizione della Ussorio né, del resto, nei confronti di altre persone individuate, negli anni scorsi, quali eventuali destinatarie delle convenzioni”.
Un’impasse che appare singolare dato che, com’è stato evidenziato all’epoca, la decisione presa da Tordera e dalla rettrice Inverardi, investita anche lei da roventi polemiche interne, sarebbe stata in qualche modo dovuta.
Infatti, sarebbe stata la conseguenza di una proposta fatta anni fa dall’ex rettore, Ferdinando Di Orio, sul quale ci sarebbe stato il placet dell’allora direttore generale Silveri, di convenzionare con la Asl un gruppo di professionisti universitari che avevano svolto attività gratuita in vari reparti, lista che comprendeva anche la Ussorio, la sola a non essere stata convenzionata per via dell’espletamento di un dottorato di ricerca e problemi tecnici che negavano la compatibilità in quel momento.
La decisione della nuova Commissione paritetica che, peraltro, non si è nemmeno votata, ma se n’è solo preso atto senza che la nutrita e qualificata platea commentasse, è quindi passata ed è stata considerata da tutti gli interlocutori come un atto dovuto. Non si spiega, perciò, come mai sia ancora congelata.
La ‘first lady’ comunale, non laureata in Medicina, che aveva lavorato gratuitamente al servizio Diagnosi e cura del reparto di psichiatria dell’ospedale San Salvatore, è stata assegnata all’ex Centro Smile ideato e guidato dal compianto Rocco Pollice, oggi denominato Trip (terapia riabilitativa insorgenze precoci), guidato dalla professoressa Rita Roncone, con dubbi polemici anche su questo “cambio” di reparto.
Commentando la questione, Cialente aveva parlato ad AbruzzoWeb di “manovra contro di me da parte di uno dei medici che si opponevano a Tordera, che fa parte di un gruppo ben preciso, da sempre borderline tra centrodestra e centrosinistra: me ne aspettavo e me ne aspetto altre, ma se danneggiano la mia famiglia divento una furia”.
E ancora il sindaco aveva adombrato “un conflitto nato quando non ho ceduto a un ricatto che riguardava alcuni costruttori, ma ho fiducia nella giustizia, è arrivato il momento che qualcuno dica no, io non ci sto”.
Al contrario della moglie del sindaco, in quella stessa sede altre persone, pure in attesa dal 2013, erano invece rimasto al palo.
“Mi sono informato, in due hanno rinunciato e in un altro caso c’è un problema amministrativo”, aveva detto Cialente. “Non riusciamo a trovare l’inquadramento corrispondente, è una cosa molto tecnica. Ne abbiamo molto discusso in Paritetica e c’è la massima volontà di riuscire a farlo”, aveva precisato la rettrice Inverardi. Alberto Orsini
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