CDA A DUE COMPONENTI PER DECADENZA PRESIDENTE LUCCI: PER AVVOCATURA NON PUO' RIUNIRSI, PER LEGISLATIVO ASSEMBLEA E' 'AGIBILE'. AL PALO BANDO PER RINNOVO ORGANISMO. CONGELATI RIMBORSI A CITTADINI E PAGAMENTI TV E RADIO. RISCHIO CONTENZIOSI

CORECOM: E’ PARALISI, SCONTRO SU PARERI, POSIZIONI OPPOSTE GIUNTA E CONSIGLIO

di Filippo Tronca

15 Ottobre 2019 07:47

Regione - Politica

L'AQUILA – Quello del Corecom è un cda “imperfetto”, che può decidere anche dopo la decadenza del presidente, oppure è “perfetto”, che non può in questa ipotesi fare nulla?

Non è una curiosità da fini cultori del diritto amministrativo: è un dilemma, per ora irrisolto, che sta bloccando da più un mese l'attività del Comitato regionale per le comunicazioni della Regione Abruzzo, da quando è andato via, dopo dieci anni di mandato, non prorogabili, il presidente, Filippo Lucci, e in attesa del bando per il suo successore, di cui non vi è però ancora traccia.

E' accaduto infatti che il servizio “Legislativo, qualità della legislazione e studi” del Consiglio regionale, con un dettagliato parere a firma della dirigente Francesca Di Muro, sostiene che il Corecom può decidere anche senza il suo vertice, mentre la pensa in modo opposto l'Avvocatura della Giunta regionale, con un parere della dirigente Stefania Valeri. 

Di conseguenza, hanno assunto posizioni opposte anche i due componenti del cda del Corecom, Ottaviano Gentile e Michela Ridolfi, in carica fino a ottobre 2020.

Gentile, come consigliere anziano ha infatti convocato più volte il comitato, per assumere decisioni urgenti, dando credito al parere dell'Ufficio legislativo. Ridolfi però non si è presentata, ritenendo non opportuno firmare atti in questa situazione di confusione e incertezza, determinata da due pareri normativi discordanti.

Il risultato è che restano al palo una trentina di istanze di pagamento di rimborsi di cittadini che hanno avuto ragione nei contenziosi con le compagnie telefoniche, per decine e decine di migliaia di euro. E ancora il pagamento di radio e tv private abruzzesi per gli spot elettorali previsti per legge e rimborsati dal Ministero, relativi alle elezioni regionali del 10 febbraio, delle elezioni amministrative ed Europee del 26 maggio, per circa 30 mila euro. Infine la pianificazione dell'attività 2020, che andava inviata entro il 30 settembre all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).





Un'impasse che rischia anche di generare contenziosi con il Corecom, da parte dei beneficiari di rimborsi e pagamenti, che attendono invano quanto gli spetta per legge.

Il dubbio se il Corecom possa assumere o meno decisioni in assenza del presidente, lo aveva sollevato per primo il dirigente Giovanni Giardino, dell'Ufficio di supporto del Comitato.

Il presidente della quarta commissione Politiche europee, Simone Angelosante, della Lega, ha così chiesto un parere al servizio legislativo del Consiglio regionale, diretto dalla dirigente Di Muro.

La dirigente, in un dettagliato parere di sei pagine, ha sostenuto che quello del Corecom non è un cda “perfetto”, è possibile dunque l'auto-convocazione dei membri del cda, per assumere decisioni, purché siano all'unanimità. Che non sia un cda “perfetto”, lo dimostra anche il fatto che non è prevista la nomina di un supplente, in caso di vacatio della presidenza. Non a caso, quando è mancato un componente, sono state comunque assunte decisioni con due voti.  

Il parere è stato dal Corecom inoltrato, per conoscenza, al presidente della Giunta Regionale, Marco Marsilio, Fratelli d'Italia, al presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, Forza Italia e all'Agcom, che in una nota di risposta ha condiviso la necessità di garantire il funzionamento del Comitato, anche in questa fase di vacatio.

Sospiri però, evidentemente non convinto fino in fondo, ha chiesto a sua volta un parere all'Avvocatura della Giunta regionale, presieduta da Stefania Valeri, che nella sua risposta ha ribaltato quella del servizio legislativo, sostenendo che il cda del Corecom è “perfetto”, ovvero non si può riunire, in assenza del presidente, e nulla può decidere.

Da qui l'attuale paralisi, che a questo punto potrà essere superata solo con il bando per la nomina del nuovo presidente, che andrà pubblicato entro il 16 ottobre. Ovvero entro 60 giorni dalla pubblicazione sul Bura della modifica legislativa, avvenuta il 16 agosto in consiglio regionale, che ha stabilito che il presidente del Corecom non può durare in carica più di dieci anni, e vanno calcolati, in questo arco temporale, anche i periodi di prorogatio, tra una nomina e l'altra.





Un chiarimento normativo che ha fatto decadere Lucci, a settembre, avendo esaurito i dieci anni. Nominato la prima volta dal presidente della Regione, il forzista Gianni Chiodi, il 4 agosto del 2009, Lucci è stato infatti riconfermato al centrosinistra di Luciano D'Alfonso, per un secondo mandato. Ma prima è stato necessario modificare la legge regionale, che regola il funzionamento del Corecom, visto che nella versione precedente era previsto un solo mandato, della durata di 5 anni.

Le cose sono andate per le lunghe, e Lucci è rimasto intanto in carica in regime di prorogatio, oltre la sua scadenza che sarebbe dovuta durare fino ad agosto 2014. Poi è arrivata la legge di riforma, nel febbraio 2015, che ha anche ridotto i componenti da 5 a 3. E appunto ha introdotto la possibilità di un secondo mandato per il presidente.

Lucci dunque è stato riconfermato il 20 ottobre 2015 per un altro quinquennio. Non calcolando la prorogatio, sarebbe potuto rimanere in carica fino al 20 ottobre 2020.

Al nuovo bando, che vale una poltrona da 2.400 euro lordi al mese, sono pronti a partecipare anche Gentile e Ridolfi.

Nella geografia dello spoils system la postazione dovrebbe comunque spettare alla Lega.

La nomina avverrà con un'intesa tra il presidente della Regione Marsilio, e il presidente del Consiglio regionale Sospiri. 

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