CRESA: EDILIZIA IN PROFONDA CRISI, LIEVE RIPRESA DEL MANIFATTURIERO

17 Marzo 2015 12:30

L'Aquila - Economia

L'AQUILA – Edilizia ancora in forte difficoltà nel 2014, mostra invece segnali di debole ripresa il settore manifatturiero. Questo lo scenario che emerge dall’indagine del Cresa, il Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali delle Camere di Commercio abruzzesi, che ha monitorato lo stato di salute di 429 imprese regionali con almeno 10 addetti, nel corso del 2014, rispetto al 2013. E poi nel dettaglio il periodo tra ottobre e dicembre del 2014 per le aziende manifatturiere,  il secondo semestre 2014 per quanto riguarda il settore edile.

Complice la contrazione degli investimenti pubblici e la crisi del mattone, con tanto, troppo patrimonio edilizio invenduto, l’edilizia continua a segnare il passo.

Il fatturato nel 2014, rispetto il 2013 è calato del 2,7 per cento e le commesse del 4,6 per cento, e l'occupazione del 4,2 per cento.

Ad aggravare la crisi anche l'aumento dei costo del personale (+1,7 per addetto), delle materie prime (+2,5 per cento), e dell'energia (+0,9 per cento)

Diverso il discorso per il settore manifatturiero, che nel 2014 rispetto al 2013 registra un + 2,8 per cento della produzione, un incremento degli ordinativi interni del 3,2 per cento e di quelli esteri del 3,7 per cento. Però l’occupazione continua a calare, questa volta dell 1,1 per cento.

“Il perdurare della crisi – dichiara il presidente Unioncamere Abruzzo, Lorenzo Santilli – grava sull’andamento del settore edile che continua a mostrare enormi problemi, mentre quello manifatturiero, nonostante qualche segnale positivo, stenta a ritornare su ritmi di crescita. Il quadro resta ancora sfavorevole, permeato da enormi difficoltà. La complessità ed onerosità dell’accesso al credito da parte delle imprese e i ritardi nei tempi di pagamento della PA rendono la situazione dell’industria in senso lato assai difficile nel nostro Paese.”

 “Se a ciò – prosegue Francesco Prosperococco, direttore del Cresa – si aggiungono la scarsa proiezione internazionale e le limitate capacità di ricerca e innovazione del sistema economico abruzzese, la situazione regionale appare in tutta la sua gravità.

È improrogabile, – aggiunge Prosperococco – l’adozione di politiche di sostegno concrete volte a consolidare il tessuto delle imprese esistenti, favorire la nascita di nuove attività, rafforzare gli skills e le competenze delle risorse umane, sostenere l’internazionalizzazione, stimolare la sperimentazione e l’adozione di processi innovativi, solo per fare alcuni esempi”.

I risultati  più di dettaglio della manifattura e dell'edilizia, sono in linea con quelli  dell'intero 2014, e sembrano confermare il miglioramento dell’andamento del settore manifatturiero abruzzese che sembra trainato dalla ripresa del mercato interno, mentre permangono difficoltà sul fronte della competitività internazionale. E il calvario dell'edilizia (f.t.)

MANIFATTURA NEL 4° TRIMESTRE 2014

Produzione, fatturato e ordini interni mostrano, infatti, variazioni su base trimestrale e annua positive; al contrario, export e ordini esteri, dopo i consistenti incrementi tendenziali dei precedenti nove mesi e congiunturali della prima metà dell’anno, fanno segnare contrazioni su ambedue gli orizzonti temporali. Permane critica la situazione dell’occupazione.

Per quanto riguarda la produzione dell’industria manifatturiera, si rileva un aumento (congiunturale: +2,3 per cento; tendenziale: + 0,5 per cento) che si accompagna ad un lieve peggioramento rispetto al trimestre precedente del grado di utilizzo degli impianti produttivi (dal 67,9 per cento al 67,3 per cento).





Le dinamiche positive della produzione si riflettono sul fatturato che presenta una variazione congiunturale analoga (+2,3 per cento) e tendenziale migliore (+1,6 per cento) rispetto ad essa. A differenza di quanto osservato nel trimestre precedente, si contrae in modo diffuso su ambedue gli orizzonti temporali il fatturato estero (trimestrale: -2,9 per cento; annuo: -1,8 per cento).

Il portafoglio ordini conferma le tendenze fin qui evidenziate, con incrementi congiunturali e tendenziali delle commesse nazionali (+4,2 per cento e +4,0 per cento) e contrazioni di quelle estere (-4,8 per cento e -1,8 per cento).

Nell’ultimo trimestre dell’anno si accentuano le difficoltà sotto il profilo dell’occupazione (trimestrale:-0,9 per cento; annua: -1,6 per cento), con una contrazione tendenziale superiore a quelle registrate nei trimestri precedenti.

Il pessimismo al quale erano improntate al termine del trimestre precedente le previsioni degli imprenditori per i prossimi sei mesi lascia il passo ad un moderato ottimismo.

 In base alle risposte rilevate, prevalgono le aspettative di incrementi di produzione (+3,3 per cento), fatturato (+8,2 per cento), ordini interni (+1,4 per cento) ed esteri (+11,6 per cento); permangono negative le prospettive occupazionali (-7,4 per cento).

Per quanto riguarda la classe dimensionale, sono le imprese di maggiori dimensioni (più di 250 addetti), se si escludono le performance sui mercati esteri relativamente alle quali si mostrano in forte difficoltà, a mostrare le migliori prestazioni tendenziali, con incrementi di produzione e fatturato tra il 3 per cento e il 4 per cento, degli ordini interni del 12 per cento e tenuta dell’occupazione.

Le medie imprese ( da 50 a 249 addetti) presentano, al contrario, la più contenuta contrazione dell’export (-1,2 per cento) e una stazionarietà degli ordinativi esteri (0,0 per cento) e le maggiori contrazioni degli altri indicatori. Le aziende di piccole dimensioni (da 10 a 49 addetti) mostrano i peggiori andamenti del portafoglio estero (-5,6 per cento) e dell’occupazione (-2,4 per cento).

Considerando le variazioni su base annua, la provincia di Chieti registra le migliori performance di produzione, fatturato ed ordini interni e la maggiore contrazione degli ordinativi dall’estero; L’Aquila è l’unica provincia a veder crescere l’export ma registra al contempo la più pesante diminuzione dell’occupazione; Pescara, a fronte della più consistente caduta del fatturato estero, vede aumentare nel modo più deciso il valore del portafoglio ordini esteri; Teramo registra il minor calo occupazionale.

L’EDILIZIA NEL SECONDO SEMESTRE 2014

L’indagine congiunturale relativa all’andamento del settore delle costruzioni nel secondo semestre 2014 si è basata sulle interviste a 149 imprese edili aventi sede in regione.

Il settore delle costruzioni in Abruzzo mostra un andamento migliore di quello medio nazionale.

La produzione vede incrementi su base semestrale e annua del 3,5 per cento e 3,1 per cento, le commesse mostrano un incremento congiunturale intorno all’1,4 per cento e una tenuta tendenziale, il fatturato aumenta del 3,3 per cento rispetto alla prima metà del 2014 e dello 0,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013.

Assai critico si conferma l’andamento dell’occupazione, con decrementi su ambedue gli orizzonti temporali intorno al 3 per cento. Sono, in particolare, i livelli dell’occupazione straniera a soffrire di criticità strutturale, con una flessione del 9,3 per cento a livello tendenziale e un più contenuto decremento (-1,6 per cento) congiunturale.





Continuano ad aumentare su base semestrale e annua i costi di approvvigionamento delle materie prime (rispettivamente +2,8 per cento e +2,3 per cento) e di retribuzione del fattore lavoro (+1,8 per cento e +1,2 per cento).

Per quanto riguarda, invece, l’onere connesso all’energia, a fronte di un aumento congiunturale dell’1,4 per cento rispetto al secondo semestre del 2013 si osserva una lieve flessione tendenziale (-0,1 per cento).

Le previsioni degli operatori per i prossimi sei mesi, ottenute dalla differenza tra la percentuale di risposte ottimistiche e quelle pessimistiche, sono negative, nettamente peggiori di quelle espresse nel semestre precedente, per produzione, commesse, fatturato e tenuta del livello dei costi.

Sotto il profilo della dimensione, le piccole imprese (6-9 addetti) fanno registrare le peggiori performance congiunturali e ancor più tendenziali, con decrementi su base annua a due cifre di produzione, commesse e occupazione straniera, dell’8 per cento di fatturato e del 5 per cento dell’occupazione. I costi aumentano più che nella media regionale.

Diffusamente negativo il clima di opinione riguardo l’andamento dei prossimi sei mesi di fatturato e commesse, migliori che nelle altre classi dimensionali le previsioni relative ai costi di produzione.

Le imprese di medie dimensioni (10-49 addetti) riportano risultati semestrali e annuali positivi, anche se pur inferiori alla media regionale, per produzione commesse e fatturato.

L’occupazione nel complesso, in controtendenza con quanto si era osservato nella prima metà dell’anno, registra un andamento diffusamente negativo ma migliore delle altre classi dimensionali.

I costi fanno rilevare i minori incrementi annui. Le previsioni a sei mesi sono blandamente ottimistiche riguardo produzione, commesse e fatturato e pessimistiche relativamente al rialzo dei costi.

Le grandi imprese (con oltre 50 dipendenti) mostrano variazioni congiunturali e tendenziali di produzione, fatturato e commesse nel complesso assai migliori della media regionale.

L’occupazione totale su base annua, nonostante un incremento che sfiora il 10 per cento della componente straniera, fa segnare, la più consistente contrazione.

Le previsione per i prossimi sei mesi sono diffusamente positive ma accompagnate da un orientamento fortemente pessimistico riguardo l’aumento dei costi di produzione.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web