PER ALESSANDRO GRIMALDI, MALATTIE INFETTIVE DELL'OSPEDALE DELL'AQUILA ''RARI EFFETTI COLLATERALI; MA SIAMO SENZA ANTIBIOTICI CHE COSTANO POCO''

DA 4 A 12 I VACCINI OBBLIGATORI PER I BAMBINI ”SEGNO DI CIVILTA’, MA INDUSTRIA FARMACO…”

di Roberto Santilli

22 Maggio 2017 07:00

Regione -

L’AQUILA – “L’industria del farmaco, che mira alla salute ma anche ai profitti, come altre industrie può influenzare la gente, però questo non vuol dire che i vaccini non servano. Per troppi anni sono circolate favole, ma per fortuna l’Italia si è dimostrata un Paese civile, portando da quattro a dodici le vaccinazioni obbligatorie per poter iscrivere i bambini a scuola”.

Questo il pensiero di Alessandro Grimaldi, direttore del reparto Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dopo la recente approvazione del decreto legge sulla prevenzione vaccinale che ha portato nuove, feroci polemiche su un tema delicatissimo, dopo i duri scontri nel governo e che vede ancora nell'occhio del ciclone il ministro Beatrice Lorenzin, che era dell’idea di rendere i vaccini obbligatori per l'iscrizione anche alle scuole elementari.

D’ora in poi, comunque, i bambini da 0 a 6 anni, per essere iscritti al nido e alla scuola materna dovranno essere sottoposti ai 12 vaccini obbligatori – polio, difterite, tetano, epatite b, pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella – altrimenti niente iscrizione.

Ma le polemiche riguardano anche il fatto che il genitore o l'esercente la potestà genitoriale sul minore che violi l’obbligo di vaccinazione “è segnalato dalla Asl al Tribunale dei Minorenni per la sospensione della potestà genitoriale”.

Senza contare che dalle scuole elementari e fino a 16 anni, saranno salatissime le sanzioni – da 500 fino a 7.500 euro – per i genitori dei bimbi non vaccinati che comunque potranno frequentare.





“Si tratta di una reazione da parte del governo dopo l’impennata dei casi di morbillo, che può avere anche gravi conseguenze – spiega Grimaldi ad AbruzzoWeb –. Sullo sfondo, si sa, la domanda di chi è contro è la stessa: perché vaccinare i bambini? Ma anche la risposta scientifica è la stessa: perché i vaccini fondamentalmente sono sicuri, solo raramente danno effetti collaterali”.

“La correlazione tra vaccinazioni e autismo è stata smentita successivamente da autorevoli lavori su riviste internazionali scientifiche importanti. Questo non significa che il vaccino non abbia effetti collaterali, ma va capito che anche l’aspirina può averne”.

“Nell’ultimo quinquennio – prosegue – in generale si è ridotto il numero di malattie cardiovascolari, ma sono però aumentate le morti e le complicanze da malattie infettive. I migranti, sia chiaro, non ci entrano niente, ma noi, come popolazione europea, dobbiamo ricordare che non siamo immunizzati nei confronti di germi che sono endemici in altre aree del mondo. Un indiano che è abituato a consumare certi cibi non ha i problemi che avremmo noi, tipo la diarrea del viaggiatore. Non possiamo dimenticare, in quest’ottica, che furono gli europei a sterminare gli indiani d’America, portando da quelle parti malattie non presenti nel sistema immunitario dei nativi”.

“Purtroppo – spiega ancora Grimaldi – alcuni batteri resistono in maniera più forte agli antibiotici, per cui se nei prossimi anni non ci saranno nuovi antibiotici questi batteri faranno vittime, è sicuro. Dico questo per far capire anche da una prospettiva diversa che i vaccini sono fondamentali”.

Il medico ammette comunque che tra i tanti problemi che possono esserci con l’industria del farmaco, uno in particolare riguarda la voce “profitto”.

“In questi giorni – svela – al San Salvatore mancano degli antibiotici che costano pochissimo e che molte industrie del farmaco non producono più, quindi siamo costretti ad acquistarle all’estero”.





Tornando alle vaccinazioni, l’esperto dice che “servono a stimolare le nostre difese immunitarie e a prepararle quindi a difenderci nel caso venissero in contatto con determinati virus e batteri. La vaccinazione contro l’Epatite B fu resa obbligatoria nel 1992, e alla fine la malattia è stata debellata quasi completamente. Oggi la ritroviamo in chi non è stato vaccinato, nelle persone anziane o negli stranieri che non si sono vaccinati nei Paesi di provenienza, ma quel vaccino può prevenire il rischio di cancro al fegato. Quindi, anche in prospettiva, il vaccino è una cosa buona”.

Del resto, continua nella sua analisi il dottor Grimaldi, “fino a non molto tempo fa si moriva come mosche. Le vaccinazioni hanno invece rappresentato un salto in avanti per l’umanità. E sono felice che l’Italia ne abbia compiuto un altro”.

E poi, ammette, “io mio figlio l’ho sempre vaccinato, anche per la meningite”.

Su informazione e sensibilizzazione, per Grimaldi “le Asl hanno degli uffici per le vaccinazioni che funzionano a pieno ritmo. In Abruzzo, il piano è assolutamente all’avanguardia, ma sono convinto che ci sia bisogno di fare di più, di portare maggiormente nelle scuole l’informazione scientifica. Le  stesse Asl devono aumentare il livello di sensibilizzazione, aprendo anche a chi nutre forti dubbi sull’argomento, purché il confronto nasca da dati oggettivi, cioè su base scientifica”.

“Ci sono alcune religioni che non ammettono le trasfusioni, ma è una follia. Da persona di buon senso, non soltanto da medico, credo che dovrebbe sempre prevalere l’interesse generale”, conclude.

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