DALLA A24 A PRATI DI TIVO IN 15 MINUTI: IL SOGNO DI UNA STRADA LUNGO 30 ANNI

di Filippo Tronca

8 Febbraio 2018 07:00

Teramo - Economia

TERAMO – Appena un quarto d’ora di auto, invece dei canonici 45 minuti, dal casello autostradale A24 di Colledara al comprensorio turistico di Prati di Tivo, nel lato teramano del Gran Sasso, con l'abbattimento dei tempi di percorrenza, anche a partire dagli impianti di Campo Imperatore, e la possibilità di creare un competitivo polo sciistico e naturalistico integrato tra i due versanti della montagna più alta degli Appennini.

Una strada, la Panoramica del Gran Sasso, dal costo preventivato di 12 milioni di euro, lunga 20 chilometri, di cui 11 da realizzare ex novo, di cui tuttavia, in varie versioni e tracciati, si discute e favoleggia da oltre 30 anni., con acuti  di enfasi nei periodi elettorali.

Ora il progetto aggiornato e rivisto, illustrato ad AbruzzoWeb dall’ingegner Mimmo Baldassare, ex presidente provinciale di Legambiente, sembra riprendere vigore, al di là delle elezioni politiche ormai imminenti, perché a volerla  sono tutti i sindaci del comprensorio, duramente colpito dai terremoti del 2009 e del 2016-2017, finalmente uniti e compatti.

Lo hanno ribadito del resto in una riunione a gennaio tenuta a Montorio al Vomano (Teramo). La sua valenza, spiega lo stesso di Baldassarre “diventa ora anche quella di via collegamento veloce con l'autostrada in caso di emergenze sismiche e anche di via di fuga strategica ad alta quota per il Piano di emergenza in caso di malaugurata ipotesi di rottura ed esondazione della diga di Campotosto, a monte dell’alta valle del fiume Vomano”.

A mostrare, comunque, forte perplessità sono gli ambientalisti del Wwf che definiscono questa strada “un inutile spreco di denaro”, con “un forte impatto ambientale”, e che non tiene conto, che “il turismo di massa, a comiciare da quello dello sci,  è sempre più in crisi, mentre emerge prepotentemente il turismo che predilige il rapporto con i territori e le popolazioni, con la natura, la cultura, la storia e le tradizioni”.





Argomenti rimandati al mittente dai sindaci, per i quali, al contrario, la strada è proprio la premessa di un turismo “dolce” e “naturalistico” che possa creare lavoro e vitalità in paesi in via d’abbandono.

Rigetta le critiche anche l’ingegner Baldassarre, che fa notare che “probabilmente gli amici del Wwf non conoscono il vero tracciato, nella sua ultima versione, che è stato studiato in modo tale da attraversare, a differenza di altre ipotesi oramai accantonate, le aree con gli indici più bassi di valenza ambientale, nelle cartografie del Piano paesistico regionale”.

Di tracciati della strada, in effetti ne era stato ipotizzato un altro, dal costo molto più elevato, e che voleva raggiungere Prati di Tivo a partire da  Forca di Valle, nel Comune di Isola del Gran Sasso. Ma l’ipotesi che risale ai tempi della prima Repubblica è stata poi abbandonata per i costi eccessivi, oltre i 30 milioni di euro, e anche per un impatto ambientale ben superiore a cui si aggiungeva anche un notevole rischio valanghe lungo il tracciato.

Sono state poi proposte come alternativa, una cabinovia da 25 milioni di euro, o anche un treno a cremagliera, per un importo di 35 milioni.

L'ultima versione, su cui si sta oggi concretamente ragionando, prevede che si parta dal casello autostradale di Colledara sulla A24, il primo che si incontra provenendo da Roma e dall’Aquila, usciti dal traforo del Gran Sasso. Il progetto prevede di allargare il tracciato dell'attuale provinciale per circa 7 chilomentri, raddrizzando molte curve, fino a Tossicia, e proseguendo fino alle frazioni di Flamignano e Aquilano.





A questo punto il progetto ipotizza la realizzazione del nuovo tracciato, lungo circa 11 chilometri. Il primo lotto parte da Aquilano, e arriva alle casette pastorali di Cusciano, frazione di Montorio. Il secondo lotto arriva fino a Cerqueto, a monte del paese e a valla della chiesa di Santa Reparata.

Infine l'ultimo lotto da Cerqueto raggiunge Pietracamela, in località Madonna del Cantone. La strada si riconnette così al tracciato esistente per arrivare a Prati di Tivo, anche qui raddrizzando e allargando la strada, negli ultimi 2 chilometri.

“È un collegamento che rappresenterebbe una svolta per queste aree interne – si accalora l’ingegnere – È una strada dalla straordinaria valenza panoramica, il nome non è stato messo a caso. Si pensi che cosa significherebbe andare, per un turista amante dello sci e della montagna, da Prati di Tivo a Campo imperatore, in meno di mezz’ora, invece che in oltre un'ora”.

“Si potrebbero immaginare collegamenti con autobus, pacchetti turistici integrati. Prati di Tivo, e tutti i borghi dell’alta val Vomano diverrebbero meta molto più appetibile per tutto il bacino di utenza aquilano e anche romano”, fa notare.

Tornando sulla questione della sostenibilità ambientale, infine, l’ingegnere tiene a precisare che “il progetto è corredato da uno studio preliminare di impatto ambientale. Il progetto era stato illustrato nel dettaglio all’ex presidente del Parco Arturo Diaconale che si era detto entusiasta, e non ha avuto obiezioni dai tecnici – conclude – Non va infine dimenticato che la strada non ha solo una valenza turistica: il progetto prevede di rendere più veloce e sicura la strada esistente, utilizzata quotidianamente dai cittadini della Val vomano e della Valle siciliana”.

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