REGIONALI: L'EX PARLAMENTARE PUNTA A FAR CONVERGERE IL CENTRODESTRA SU DI LUI, ''CIVICI AGO DELLA BILANCIA'' E CONFERMA CHE NON SI E' REISCRITTO A FORZA ITALIA

DI STEFANO APPROFITTA DELLE DIVISIONI ED E’ PRONTO A UFFICIALIZZARE CANDIDATURA

di Marco Signori

7 Novembre 2018 06:30

Regione - Politica

L'AQUILA – Tira dritto per la sua strada Fabrizio Di Stefano, che approfittando dell'impasse di un centrodestra in pieno caos e pericolasmente fermo, è pronto a ufficializzare la candidatura alla presidenza della Regione Abruzzo alle elezioni del 10 febbraio prossimo, in testa ad una rete di movimenti civici.

In un'intervista ad AbruzzoWeb, l'ex parlamentare di Forza Italia, che non ha rinnovato l'iscrizione agli azzurri e non sembra intenzionato a farlo, dopo che il partito a sorpresa non lo ha ricandidato alle politiche del 4 marzo scorso, non conferma ma neppure smentisce quanto si vocifera nell'ambiente politico, cioè che la formalizzazione della discesa in campo sarebbe questione di giorni: “Sto valutando – dice – è evidente che c'è un lavoro che va avanti da molto tempo e sto verificando tutte le possibilità”.

Di Stefano è impegnato in un tour nei comuni abruzzesi per coinvolgere i cittadini e presentare il programma a nome delle tre liste che compongono il cartello Civiche d'Abruzzo, dopo aver tentato invano una candidatura alla presidenza con il suo ex partito e con la Lega, oltre ad essere comparso senza fortuna sul tavolo di Fratelli d’Italia, partito al quale il tavolo nazionale a metà settembre ha assegnato la scelta in Abruzzo nell’ambito della ripartizione delle regioni al voto nel 2019.

L'ex parlamentare, che nei giorni scorsi ha avuto anche l'endorsement del capogruppo di Fratelli d'Italia al Comune dell'Aquila Giorgio De Matteis, è da tempo molto critico con quanto sta succedendo nel centrodestra, ha ormai il profilo dell'outsider ed è dunque pronto a rompere gli indugi, nonostante abbia detto in passato e continui a ripetere oggi che il candidato non è importante quanto il programma.





Ma l’ex consigliere regionale di An non ha abbandonato il sogno della candidatura a governatore: “Oggi e domani sarò a Roma dove ho incontri con vertici di tutti i partiti”, svela Di Stefano, “dieci anni di parlamentare sono valsi buoni rapporti, e non solo nel centrodestra, dove ho amici che hanno peso in tutti e tre i partiti della coalizione, ma anche nel mondo dell'imprenditoria che ha capacità di incidere nel mondo politico”.

L'ex parlamentare è convinto che i civici possano rappresentare l'ago della bilancia, “come avvenuto in Molise e più recentemente in Trentino”, in una partita che vede sì il centrodestra in vantaggio, ma secondo i sondaggi con il Movimento cinque stelle ad un'incollatura, e punta a mettere Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega davanti a un bivio, costringendo la coalizione a salire su un carro già in corsa, un po' come avvenuto nella primavera del 2017 alle comunali dell'Aquila, quando azzurri e salviniani alla fine sono stati costretti a sostenere Pierluigi Biondi, poi diventato sindaco nonostante gli scetticismi iniziali degli alleati.

Di Stefano, poi, se da un lato non conferma il retroscena svelato da AbruzzoWeb per il quale Marco Marsilio, senatore di Fratelli d'Italia nella terna dei meloniani insieme al coordinatore regionale Giandonato Morra e al cardiochirurgo Massimiliano Foschi, gli avrebbe offerto la vice presidenza per farlo rientrare nei ranghi, dall'altro neppure lo smentisce: “Conosco Marco da qualche lustro e abbiamo chiacchierato su tutto, i contenuti è ovvio che non li posso svelare se non d'intesa con lui”.

“Quello che i partiti stanno trascurando sono i temi”, ragiona poi Di Stefano, “giro molto e la gente non mi chiede chi si candida, ma cosa si farà sulla sanità, come si recupera l'occupazione, come si affronta la mobilità. I programmi latitano!”.

“La gente sceglierà soprattutto valutando la proposta politica, cosa su cui ho lavorato e ho un programma cospicuo – aggiunge l'ex parlamentare – mi sto confrontando e ho già incontrato i vertici delle organizzazioni agricole, delle associazioni della categoria del turismo, delle associazioni culturali, sto interloquendo con i vertici della sanità abruzzese, credo sia questo il tratto distintivo della mia attività, questo il valore che posso mettere a disposizione e credo sia determinante”.





“Ho sfidato anche la Marcozzi (candidato governatore del Movimento cinque stelle, ndr) dicendomi disponibile ad un confronto, visto che lei giustamente lamentava la mancanza di competitor e programmi”, fa notare ancora Di Stefano, che senza indugi afferma come “il centrodestra deve capire che si può scegliere tizio, caio e sempronio ma deve pensare all'errore fatto il 4 marzo scorso, quando sembrava che tutti avessero vinto quando hanno ottenuto la candidatura”.

“Serve un candidato competitivo e forte perché la partita non è semplice, se si scorporano territorialmente i sondaggi si vede che i Cinque stelle sono in calo al Nord ma stanno tenendo al centrosud”, aggiunge, “e poi che abbia competenze ed esperienza per guidare la macchina amministrativa, sia per convincere gli elettori sia per governare dopo”.

Sull'iscrizione agli azzurri, poi, Di Stefano chiosa: “È una querelle che non interessa a nessun cittadino, ma non ho rinnovato nessuna tessera. Ma nessuno mi ha cercato, forse a uno che è stato due volte consigliere regionale, due volte parlamentare, vice coordinatore regionale del Pdl, più votato al Comune di Chieti andava chiesto…”.

Ieri, infine, è intervenuto Gianluca Zelli, leader di Azione Politica, che insieme a Noi Abruzzo di Piergiorgio Schiavo e Liberal Abruzzo di Daniele Toto compone il cartello Civiche d'Abruzzo: “Non siamo più disposti ad aspettare – ha detto – È trascorso un mese e mezzo. Abbiamo lasciato tempo e spazio a Fratelli d’Italia perché facesse valutazioni e condividesse l’esito del monitoraggio complessivo sui nomi. L’unico che sta lavorando a un progetto, seppur sostenuto 'solo' dalle Civiche, è Di Stefano”.

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