ELEZIONI: BAGNAI (LEGA), ”MOVIMENTO 5 STELLE E’ UN PARTITO ESTABLISHMENT”

7 Marzo 2018 15:02

Regione - Politica

PESCARA – “Il Movimento 5 stelle è un partito di establishment, ecco perché non dispiace a Confindustria. Solo la Lega è anti Euro. Sui migranti è la sinistra ad essere razzista, utilizzando le teorie degli schiavisti americani del 19° secolo. La sinistra si è suicidata quando è passata dal materialismo storico al filantropismo isterico”. 

L’economista Alberto Bagnai, economista e docente all'università “d'Annunzio” di Pescara, neo eletto al Senato con la Lega, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano-Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.





Riguardo le sue posizioni contro l’Euro, Bagnai ha dichiarato che “Quelle che chiamano le mie idee sull’Euro non sono le mie idee, sono la letteratura scientifica sull’insostenibilità della moneta unica europea e più in generale sull’insostenibilità di una singola moneta per economie tanto diverse. Oggi è in atto un processo oggettivo di disgregazione delle economie dell’Eurozona. Poi c’è il tema fondamentale che è quello geopolitico: l’Euro per sopravvivere deve essere basso sul Dollaro perché se non lo è le economie del sud dell’Eurozona soffrono troppo, ma tenendo un Euro basso sul Dollaro si attribuisce alla Germania un vantaggio competitivo sleale che sta innervosendo gli Stati Uniti, che con Trump stanno reagendo. Dunque l’Euro è disfunzionale per tutta l’economia mondiale, non solo europea. Ci sarà sicuramente una dissoluzione dell’Euro, il punto è se vogliamo gestirla o subirla. Il Partito democratico l’ha negata e quindi si è attrezzata a subirla, noi invece diciamo che questo processo è in atto e quindi ci attrezziamo a gestirla. Gli elettori ci hanno dato fiducia per questa serietà”.

“La Lega trae il suo consenso da due temi: l’economia e la sicurezza – ha affermato l'economista – Sul tema della sicurezza gli altri partiti hanno assunto atteggiamenti molto più sfumati. La sinistra è passata dal materialismo storico al filantropismo isterico. Non c’è più quella capacità di percepire i rapporti di classe e quindi per esempio il fatto che se importi manodopera straniera a carrettate stai di fatto facendo una politica di deflazione salariale, questo lo diceva Marx. La sinistra sceglie gli ultimi più ultimi degli ultimi, dimenticandosi dei penultimi, e poi li difende senza se e senza ma dimenticando che sono clandestini o altro. Noi su questo suicidio della sinistra, da me ampiamente previsto, abbiamo costruito un pezzo del nostro successo”.

“I 5 Stelle non hanno mai parlato seriamente di Euro – ha aggiunto – Dopo la pulcinellata che hanno fatto con l’Alde a Bruxelles e dopo che sono andati all’Ambasciata Usa a brindare sull’insuccesso della Brexit quando ancora non sapevano che la Brexit ci sarebbe stata, quale altro segno vogliono gli elettori per capire che su questo tema il Movimento 5 stelle è molto ambiguo? La verità è che il M5S non è un movimento ideologico, è un movimento religioso di odio verso la casta. Noi abbiamo un atteggiamento costruttivo, nessuno vuole fare la guerra alla Germania e all’Ue, bisogna dire che c’è un’Ue che ha funzionato e ci ha permesso di uscire dalle macerie del dopoguerra e un’altra che non ha funzionato che è quella della moneta. Confindustria non è preoccupata del M5s?”.





“Non sono sorpreso, perché il M5s ha delle strategie da partito di establishment. La proposta del reddito di cittadinanza è un modo per assicurare la deflazione dei salari, ma la rende totalmente accettabile e questa posizione non può che far piacere alla Confindustria. Non è un Movimento di rottura. La posizione anti-establishment è quella di criticare l’Europa e chi l’ha incarnata veramente? Solo la Lega”, ha detto ancora. 

Sul tema dei migranti, il senatore leghista ha quindi detto che “Purtroppo si fa una cinica, spregiudicata e deprecabile disinformazione sul tema. Una disinformazione che ricade soprattutto sulle spalle dei migranti. Parlare di migranti che sostengono il welfare è una solenne sciocchezza. Dare una connotazione razziale alla sostenibilità del sistema previdenziale del Paese è fare razzismo, come fa razzismo chi dice che abbiamo bisogno dei migranti per fare lavori umili”.

“L’ambasciatore dell’Onu che dice che abbiamo bisogno dei migranti per raccogliere i pomodori perché sennò non mangeremo i pomodori propone la stessa teoria che gli schiavisti del sud dell’America utilizzavano rispetto alla tratta degli schiavi neri nel 19° secolo. C’è un razzismo e un disprezzo profondo dell’uomo nel modo in cui la sinistra ha gestito questo tema che è uno dei principali motivi per cui io, che ero un uomo di sinistra, ho aderito convintamente a un partito conservatore”, ha concluso. 

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