ELEZIONI: GLI AQUILANI DI POTERE AL POPOLO, ”AMBIENTE, LAVORO E SCUOLE SICURE”

di Loredana Lombardo

1 Febbraio 2018 14:30

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “Vogliamo fare la politica del sì e dell'agire, mirata a determinate finalità, su tutte, la ricostruzione dell'edilizia scolastica all'Aquila, ferma ormai da quasi dieci anni”

Un programma politico incentrato sulla scuola e sui cittadini, quello della candidata alla Camera per il proporzionale Silvia Frezza, insegnante di italiano alla ''Gianni Rodari'' della frazione di Pagliare di Sassa (L'Aquila), che è scesa in campo con il movimento Potere al popolo.

Con lei Alessandro Tettamanti, candidato alla Camera al maggioritario, giornalista freelance, e Silvano Di Pirro, candidato al Senato per il proporzionale, insegnante di sci e storico militante di Rifondazione comunista dell'Alto Sangro, originario di Pescasseroli (L'Aquila).

“Perchè ho scelto Potere al popolo? Sono una convinta sostenitrice della Costituzione che, all'articolo 1, ribadisce a chiare lettere il concetto di sovranità popolare Con il nostro movimento vogliamo essere compartecipi, vogliamo che il potere sia del popolo e di tutti, siamo tante persone che vogliono lavorare insieme. Mi riconosco come una donna che si è impegnata con onestà nel proprio settore, per lavorare insieme ad altri, in un percorso di cittadinanza attiva che porto avanti da sempre”, ha spiegato ad AbruzzoWeb la Frezza, questa mattina, durante la presentazione dei candidati del movimento nella del Comune di Palazzo Fibbioni.

“Insegno da più di 30 anni – ha aggiunto – e parallelamente ho sempre portato avanti la mia voglia di fare qualcosa per la mia città, prima con la Federazione giovanile comunisti italiani e poi con la Biblioteca delle donne. Il mio coraggio, il mio impegno, sono raddoppiati dopo il terremoto, a sostegno della ricostruzone, con particolare attenzione per l'edilizia scolastica e la ricostruzione pubblica in generale, che è ferma al palo, e sulla quale, ancora oggi, non abbiamo una data certa di inzio lavori”.

Non solo ricostruzione, ma anche salvaguardia dell'edilizia scolastica nel programma della Frezza, che ha affermato che ''non è stato ancora utilizzato nemmeno un tecnico per incominciare almeno a capire da dove far partire i lavori per le scuole, vorrei quindi prendere in considerazione un piano di salvaguardia completo, con cui magari, far partire in blocco la ricostruzione, con la finalità di rendere l'attività didattica dei nostri figli migliore, per arginare anche quello spopolamento causato dalla volontà dei genitori, di offrire a questi ragazzi un presente sereno e sicuro altrove”.

Frezza dice poi di avere le idee molto chiare anche sul come organizzare il lavoro politico su scala nazionale.





“Le risorse ci sono, basta saperle gestire, quindi azzerare per esempio le spese militari e le missioni in generale, ridurre le pensiori d'oro e i vitalizi dei politici, arginare l'evasione fiscale facendo lavorare bene la Guardia di Finanza e incentivando la loro opera, tutelare la res publica e tutto ciò che concerne il bene comune, quindi del popolo!”.

“Stiamo riempiendo cinema e teatri, abbiamo raccolto il doppio delle firme necessarie per la presentazione delle liste, per noi questo è già un successo, il nostro programma è chiaro ed è a disposizione di tutti sul nostro sito web, sui social siamo presenti, con dei contributi comprensibili, e andiamo avanti, in un progetto che non si ferma al 4 marzo ma che abbraccia i prossimi anni del nostro Paese”, ha concluso.

“La mia candidatura – ha spiegato invece Tettamanti – nasce dalla voglia di proseguire un percorso reale di sinistra che aggreghi soggetti, partiti e associazioni, al di là delle differenze. Vogliamo fare qualcosa di sinistra e dire cose di sinistra, come diceva Nanni Moretti“.

Tettamanti ha lamentato inoltre la mancanza di riflettori sul movimento.

“Di noi si parla poco, ma non importa, ci sono tanti modi per bucare, utilizziamo i social, grazie alla passione di tantissima gente, per arrivare al cuore di chi ha voglia di far politica attiva. Chi vota potere al popolo vota per un progetto reale a sostegno di questa società alle prese con situazioni lavorative svantaggiate e inammissibili”.

Per il giornalista aquilano il primo tema in agenda è il lavoro, “che adesso non c'è. Un dramma che viviamo sulla nostra pelle, non c'è lavoro stabile e di qualità, ma frammentato e a volte anche mascherato, in un Paese, il nostro, ormai colonia delle multinazionali, come quelle legate agli e-commerce, in cui i lavoratori non hanno diritti. Sono figlio dell'Europa, ma non possiamo essere più schiavi delle classi dominanti”.

L'ambiente, invece, è la priorità per il candidato Di Pirro, legato soprattutto alle problematiche della sua zona di origine, il Parco nazionale d'Abruzzo.

“Siamo il polmone verde della regione e rischiamo l'estinzione. Da Pescasseroli in poi ci sono tutti piccoli borghi che vivono di turismo e che rischiano di scomparire, come Bisegna e Civitella Alfedena, a causa di una cattiva politica regionale, che ha visto il governatore regionale Luciano D'Alfonso promettere e non mantenere. E, nonostante il patto per il Masterplan, non abbiamo visto ancora un centesimo”.





“Questa stessa gente che ha promesso e non ha mantenuto – ha ribadito – è candidata alle elezioni, in un teatrino che si ripete di volta in volta, gente che fa le leggi e le approva e poi in campagna elettorale, per accaparrarsi i voti, promette di cancellare”.

Ricordando gli incendi che hanno flagellato l'intero territorio la scorsa estate, Di Pirro ha detto che ''ciò che è successo è la fotografia di questa classe politica che ha un animo distruttivo, non si è riusciti negli anni a coniugare economia ed ecologia, creando un motore propulsivo importante. L'ambiente, nei piani alti della poltica, ha un ruolo molto marginale, finalizzato a scambi di poltrone ed esercizio del potere”.

Per arginare il problema dello spopolamento di questi comuni del Parco, Di Pirro ha la soluzione: ''bisognerebbe fare una legge che unisca e tuteli i piccoli comuni, che metta insieme il territorio e attui una serie di politiche economiche e di rilancio, che ci facciano uscire da questa trappola mortale, le nostre montagne sono un valore aggiunto, che va tutelato a tutti i costi”.

“Con il nostro gruppo diamo l'occasione a quanti stanchi di questa mala gestione e questa brutta politica di ribellarsi. Noi siamo diversi, anche le nostre candidature nascono da scelte condivise, democratiche e non imposte, fatte di persone che hanno cuore il territorio e non catapultate così, a caso”, ha affermato infine.

Presente, a Palazzo Fibbioni, anche Mauro Colaianni, segretario provinciale di Rifondazione comunista che ha lanciato un chiaro messaggio.

''Vogliamo archiviare gli ultimi 25 anni della politica italiana e queste elezioni di daranno ragione. I nostri candidati sono frutto di una vera condivisione e non il risultato del mercato delle vacche a cui abbiamo assistito con le altre liste. Una sagra dei trombati dai grandi partiti, che per non andare a casa, si sono creati un loro spazio, rinnegando magari quello in cui avevano creduto fino a l'altro ieri”.

 

 

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