ELEZIONI: IN ABRUZZO AFFLUENZA SFIORA 76% DI POCO SOPRA A QUELLA NAZIONALE

di Marco Signori

4 Marzo 2018 08:32

Regione - Politica

PESCARA – In Abruzzo per il rinnovo di Camera e Senato ha votato il 75,94 per cento degli aventi diritto. Il dato parziale delle ore 23 indica che in regione l'affluenza è stata minore di quella nazionale, al 75,24 per cento.

AFFLUENZA ALLE ORE 19

Affluenza alle urne superiore alla media nazionale in Abruzzo. Alle 19, ora della seconda rilevazione, per il rinnovo del Parlamento ha votato il 61,29 per cento degli aventi diritto, a fronte del 58,42 a livello nazionale.

In provincia di Chieti l'affluenza è stata del 61,01%, in provincia dell'Aquila del 60,86%, in provincia di Pescara del 61,65% e in quella di Teramo del 61,70%.

AFFLUENZA ALLE ORE 12

Affluenza alle urne in linea con la media nazionale in Abruzzo. Alle 12, ora della prima rilevazione, per il rinnovo del Parlamento ha votato il 19,38 per cento degli aventi diritto, a fronte del 19,43 per cento a livello nazionale.

In provincia di Chieti l'affluenza è stata del 19,49%, in provincia dell'Aquila del 18,58, in provincia di Pescara del 19,86 e in quella di Teramo del 19,52.

I dati riguardano le elezioni per la Camera, visto che il Ministero dell'Interno ancora non rende noti quelli relativi al Senato.

URNE APERTE DALLE 7 ALLE 23

Urne aperte dalle 7 alle 23 in Abruzzo per le elezioni di rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati: sono un milione 45 mila e 163 gli abruzzesi aventi diritto al voto, in prevalenza donne (538.999) rispetto agli uomini (506.164).

Gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale. Chi avesse smarrito la propria tessera, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali che saranno aperti per tutta la durata delle operazioni di voto.





Ogni scheda elettorale è dotata di un tagliando antifrode rimovibile, dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell'identificazione dell'elettore.

Espresso il voto l'elettore consegna la scheda al presidente del seggio il quale, dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, staccherà il tagliando e inserirà la scheda nell'urna.

COME SI VOTA

Ad essere eletti con metodo maggioritario in singoli collegi uninominali saranno un terzo dei parlamentari (232 deputati e 116 senatori) mentre con metodo proporzionale i restanti due terzi (386 deputati e 193 senatori).

L'Abruzzo, dove sono in tutto 17 i partiti che si presentano alla Camera e 16 al Senato, elegge complessivamente 14 deputati (5 con il sistema uninominale in altrettanti collegi, 9 con il proporzionale nei 2 collegi Chieti-Pescara e L'Aquila-Teramo) e 7 senatori (2 con il sistema uninominale nei collegi Chieti-Pescara e L'Aquila-Teramo, 5 con il proporzionale in un collegio unico regionale).

Due le schede per votare: in quella rosa si dà la propria preferenza per la Camera, in quella gialla per il Senato.

In entrambi i casi si dà un doppio voto, sia per il candidato uninominale, sia per le liste ad esso collegato che concorrono nella parte proporzionale,

È possibile votare solo il candidato uninominale, tracciando una croce sul suo nome già stampato sula scheda; solo il candidato proporzionale, tracciando una croce sul simbolo della lista; entrambi, tracciando una croce sul nome del candidato uninominale ed una sul simbolo della lista ad esso collegata. Non è possibile il voto disgiunto: se si traccia una croce su un candidato uninominale e su una lista ad esso non collegata, il voto è nullo. Così come è nullo nel caso in cui venisse sbarrato uno dei nomi che compongono le liste proporzionali, riportati accanto ai simboli.

COME ANDÒ CINQUE ANNI FA

Alla Camera, nel 2013, la maggioranza andò al centrosinistra con 7 deputati (6 Pd e 1 Sel), tre deputati spettarono al Popolo delle libertà, altrettanti al Movimento cinque stelle e uno a Scelta civica.

Al Senato, al contrario, 4 seggi furono conquistati dal Pdl, uno dal Pd e 2 dal M5s.





Il Partito democratico ottenne 175.857 voti, pari al 22,59 per cento dei consensi, ed elesse 6 deputati. Alla coalizione di centrosinistra, che allora si componeva di Pd, Sinistra ecologia e libertà (23.817 voti, 3,06%) e Centro democratico (4.492, 0,58%), andarono in tutto 204.166 voti, pari al 26,23% dei consensi. Oltre al Pd, elesse un deputato anche Sel.

Il Popolo delle libertà ottenne 185.537 voti, pari al 23,84% dei consensi, conquistando 3 seggi. La coalizione di centrodestra, che si componeva anche di Fratelli d'Italia (26.677 voti, pari al 3,56%), La Destra (8.212, 3,56%), Intesa Popolare (4.348, 0,56%), Grande Sud-Movimento per le autonomie (2.701, 0,35%) e Lega Nord (1.407, 0,18%), ottenne complessivamente 229.882 voti, pari al 29,53 per cento dei consensi, eleggendo tre deputati.

Il Movimento cinque stelle ebbe 232.627 voti, pari al 29,89 per cento dei consensi ed elesse 3 deputati.

Il partito che fondò l'allora premier uscente Mario Monti, Scelta civica, ottenne 49.777 voti, pari al 6,40 per cento dei consensi, ed elesse un deputato. In coalizione coi montiani c'erano l'Udc (13.654 voti, 1,75%) e Futuro e libertà (5.701, 0,73%), che però non elessero alcun rappresentante. Il totale della coalizione fu di 69.132 voti, pari al 8,88 per cento dei consensi.

Nessun seggio a Montecitorio neppure per Rivoluzione civile di Antonio Ingroia (25.770 voti, 3,31%), Fare per fermare il declino di Oscar Giannino (4.455, o,57%), Partito comunista dei lavoratori di Marco Ferrando (4.023, 0,52%), Forza Nuova di Roberto Fiore (2.959, 0,38%), Lista Amnistia giustizia e libertà del compianto Marco Pannella (2.779, 0,36%) e Casapound di Simone Di Stefano (2.580 voti, 0,33%).

Al Senato, il Pd ebbe 173.585 voti, pari al 24,46 per cento dei consensi, ed elesse un solo rappresentante. Sinistra ecologia e libertà 20.043 voti, pari al 2,82%, Centro democratico 5.721 (0,81%). Il totale della coalizione fu di 199.349 voti, parsi al 28,09 per cento dei consensi.

Il Pdl ebbe 173.509 voti, pari al 24,45% dei consensi, ed elesse 4 senatori. Nessun seggio per gli alleati Fratelli d'Italia (20.261, 2,85%), La Destra (9.210, 1,30%), Grande Sud (2.988, 0,42%), Intesa popolare (2.943, 0,41%) e Lega Nord (1.336, 0,19%). Il totale della coalizione fu di 210.247 voti, pari al 29,62% dei consensi.

Al Movimento 5 stelle andarono 201.323 voti, pari al 28,37% dei consensi. Scattarono due seggi a Palazzo Madama.

Scela civica ebbe 53.553 voti, pari al 7,55%, Rivoluzione civile 18.726 (2,64%), Fare 3.528 (0,50%), Partito comunista dei lavoratori 3.916 (0,55%), Forza Nuova 2.554 (0,36%), Amnistia giustizia e libertà 2.535 (0,36%), Casapound 2.175 (0,31%), Rialzati Abruzzo di Carlo Masci 11.821 (1,67%).

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