ELEZIONI POLITICHE: PAGANO (FI) ESULTA, ”LA LEPRE SIAMO NOI; SARO’ TRA I CANDIDATI”

di Alberto Orsini

5 Gennaio 2018 19:50

Regione - Politica

L’AQUILA – “In questo momento siamo la lepre”. Stando ai primi sondaggi in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo, si frega le mani il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, che vede buone prospettive sia per il suo partito, che potrebbe centrare un ottimo bottino di parlamentari, sia per se stesso, visto che sarà candidato.

Vista l’importanza della competizione, che nel centrodestra sperano possa tornare a garantire prospettive di governo del Paese, in casa forzista ci si sta muovendo con una certa solerzia. Nell’intervista ad AbruzzoWeb, Pagano conferma quanto già scritto, di avere inviato già prima della fine dell’anno il dossier con i principali profili di onorevoli uscenti, amministratori locali e vertici di partito.

Una rosa ampia, compilata d’ufficio e, quindi, non indicativa delle preferenze del coordinatore e del partito locale, con dentro, per esempio, anche Antonio Razzi, inviso ai più. Andrà completata, integrata e sfoltita, al momento dei colloqui individuali tra Pagano e il “cerchio magico” di Silvio Berlusconi.

E sarà proprio quest’ultimo, comunque, ad avere come da tradizione quasi trentennale l’ultima parola, semplicemente su tutto: promossi, bocciati, ordine in lista, schieramento nel proporzionale o nel maggioritario.

E ovviamente deciderà B anche su chi, da Roma o altrove, verrà paracadutato nelle liste abruzzesi, come quell’Andrea Ruggieri, responsabile nazionale tv forzista e nipote del conduttore e giornalista aquilano Bruno Vespa, del quale Pagano dice semplicemente di non avere “la più pallida idea”.

Quando e com’è cominciata la sua selezione dei candidati?

Ho inviato le rose prima della fine dell’anno, come richiesto a tutti i coordinatori regionali. Mi ha giustamente rinnovato la richiesta a Natale anche Berlusconi, quando mi ha telefonato per gli auguri. Secondo le indicazioni, in questa fase non ho escluso nessuno: ho inserito i parlamentari uscenti, i consiglieri regionali, i coordinatori provinciali, i più alti dirigenti di partito e amministratori locali che hanno rappresentato Fi in questi anni e che hanno dato un contributo al partito in modo diretto e indiretto.

Chi sarà deputato a scegliere i candidati tra queste rose?

Tutto dipenderà dal presidente, innanzitutto, che sarà aiutato dai suoi collaboratori: Sestino Giacomoni, (tra i principali collaboratori di Berlusconi, ndr), Gregorio Fontana (responsabile nazionale dell'organizzazione, ndr) e Niccolò Ghedini, insieme ai capigruppo delle Camere, Renato Brunetta e Paolo Romani.

Una delle partite più importanti è quella degli uscenti: come si deciderà se ricandidarli o meno?

Sono un capitolo a parte, che sarà gestito direttamente dal presidente. Vengono considerati a sé anche per l’opera che hanno svolto in questi anni in Parlamento.





Vale anche per Antonio Razzi, che ha rapporti pessimi quasi con tutto il livello regionale del partito?

Come per gli altri, le valutazioni su di lui avvengono a livello nazionale. Il coordinatore prescinde dai parlamentari, nella mia rosa lui comunque c’è.

Lei sarà della partita?

I coordinatori regionali saranno tutti chiamati a essere candidati, com’è giusto che sia, essendomi impegnato in questi anni.

Preferisce un posto al proporzionale o la sfida del maggioritario?

Attendo i desiderata di Berlusconi, che mi ha annunciato a Natale che mi avrebbe chiamato per discutere con me nel dettaglio i collegi uninominali.

L’Aquila rivendica la possibilità di avere un parlamentare cittadino dopo decenni di assenza. Ambizione lecita? Realizzabile?

Che sia lecito non c’è dubbio, anche perché nel collegio L’Aquila-Avezzano veniamo considerati particolarmente competitivi, è giusto che dal capoluogo facciano sentire la propria voce. Il candidato, comunque, sarà unico per tutto il centrodestra, un aspetto da considerare è quello dei rapporti con gli alleati. In quel collegio sarà scelto in accordo con gli altri.

Come sono i rapporti con Noi con Salvini e Fratelli d’Italia? Quando vi metterete al tavolo?

Penso che intorno 20 gennaio si troverà la quadra. Bisognerà valutare anche in base ai sondaggi, qual è il potenziale degli alleati: nel Veneto è forte la lega, in Abruzzo ci sono rapporti differenti.

A proposito di sondaggi, quando e come si procederà?





Saranno svolti da società leader del settore e da quello che ci si dice, l’orientamento è di farne realizzare da almeno tre società differenti. Una volta stilati, si verificherà il quadro della rappresentanza percentuale. Uno mi è già stato consegnato, fatto a fine novembre, e vede il centrodestra in vantaggio sui poli. In questo momento siamo la lepre.

Come si incastra la campagna elettorale delle Politiche con quella per le Regionali 2019?

Quello è un tema che affronteremo dal 5 marzo in poi. Non possiamo giocare due partite in una, le Regionali si svolgeranno nella primavera 2019, a quasi un anno e mezzo di distanza, sempre che non avvenga qualcosa di diverso. C’è tutto il tempo necessario. Muterà anche a seconda degli eletti e del risultato che avremo.

Il candidato governatore dovrà essere pescato fuori dai parlamentari eletti?

Non si può escludere, ma nemmeno può essere un’indicazione assoluta. Chi si candida a fare il parlamentare dovrebbe svolgere quel mestiere lì, ma non è sempre così: dipende anche da fattori di livello nazionale, non sarà una scelta solo locale.

La scomparsa improvvisa di Altero Matteoli cambia qualcosa a livello logistico e di equilibri?

È stato un colpo per tutti noi, era un dirigente di primissimo livello, molto collaborativo, e lo ricordo particolarmente garbato e corretto con me. Aveva, comunque, un ruolo di peso soprattutto sulle elezioni locali e regionali, coordinando il gruppo di lavoro e curando i rapporti con alleati. Purtroppo andrà sostituito da un’altra persona e si vedrà con chi. “Non ho perso un collega, ma un amico”, mi ha detto Berlusconi, e anch’io avevo rapporto particolare.

Quello di Andrea Ruggieri è un rumor confermato?

Berlusconi e Ghedini hanno chiesto di fare una proposta di possibili candidature ampia, composta anche da donne, che riguardasse figure che vivono in Abruzzo o svolgono un ruolo qui. Di altri non abbiamo mai parlato. Non ho la più pallida idea se possa esserci anche lui o meno. Lo Stato, comunque, prevede che il coordinatore regionale venga sentito, ma non che decida in autonomia.

Ci sono già o ci saranno anche proposte della cosiddetta società civile?

Per ora ho inviato i nomi della politica, quando sarò chiamato parleremo anche di candidature esterne. Nei mesi passati non nascondo di avere avuto una serie di contatti e rapporti con il mondo delle associazioni, della cultura, delle partite Iva, e da lì potrebbero venire fuori altri profili interessanti.

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