L'AQUILA – La Giunta regionale dell'Abruzzo, nel pomeriggio, ha preso atto e ratificato il verbale con il quale il presidente vicario, Giovanni Lolli, ieri sera ha stabilito, d'intesa con il presidente della Corte d'appello dell'Aquila, Fabrizia Francabandera, e sentito il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, che le elezioni regionali anticipate si svolgeranno il prossimo 10 febbraio 2019.
La delibera sarà pubblicata domani – si è appreso – e, successivamente, a stretto giro, il presidente Lolli firmerà il decreto di fissazione delle elezioni.
Sempre secondo quanto si è appreso, il costo delle elezioni è stato stimato in circa 8 milioni di euro che già figurano nel bilancio 2019 in quanto la scadenza della consigliatura era fissata nel maggio del 2019.
Alle elezioni anticipate si è giunti dopo le dimissioni del presidente, Luciano D'Alfonso, eletto senatore del Pd.
La data delle elezioni per il prossimo 10 febbraio ha provocato altre polemiche tra le forze di opposizione, pentastellati e centrodestra, secondo i quali si sarebbe dovuto votare nel prossimo mese di novembre.
Scontri e polemiche erano già divampate perché D'Alfonso, eletto alle politiche del 4 marzo scorso, si era dimesso lo scorso 10 agosto, dopo la convalida della sua carica di senatore.
Il centrodestra con i coordinatori regionali Nazario Pagano (Fi), Giuseppe Bellachioma (Lega), Etel Sigismondi e Giandonato Morra (Fdi) ed Enrico di Giuseppantonio (Udc), valuta il ricorso al Tar ritenendo “inaccettabile la volontà del Pd di procrastinare fino al 10 febbraio del 2019”.
Per il Movimento 5 stelle significa bloccare l'Abruzzo per un altro anno.
“Vergognosa la scelta di fissare per il 10 febbraio 2019 le elezioni regionali in Abruzzo. Gli abruzzesi non possono essere ancora ostaggio del Pd e hanno il diritto di scegliere da chi essere governati. La posizione di Fratelli d'Italia è elezioni subito”, scrive su Facebook il presidente di FdI, Giorgia Meloni.
Sulla stessa linea il senatore di Fi, Maurizio Gasparri: “Si voti entro novembre”.
E mentre si scatena la bagarre sulla data, tutta da giocare, per il centrodestra e centrosinistra, la partita sui nomi dei candidati alla presidenza della Regione.
Unico nome certo, scelto con le regionarie, quello di Sara Marcozzi per il M5s.
Sul fronte del centrodestra, che ha rischiato di non correre compatto, si stanno aspettando indicazioni da Roma sul partito che sceglierà il candidato presidente nella logica di una ripartizione nazionale.
Invece nell'ambiente del centrosinistra abruzzese, tra le opzioni più gettonate di queste settimane c'è quella che vedrebbe il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, l'abruzzese Giovanni Legnini, candidato alla presidenza della Regione.
“A ottobre – aveva detto lo scorso sabato a margine di un evento – rifletterò sul mio futuro” sul quale, alla domanda dei cronisti, ha risposto di avere “più di una opzione”.
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