ELEZIONI: ROTONDI, ”IO CATAPULTATO IN ABRUZZO? SI’ MA DA 50 ANNI! CRONISTI ANTI CASTA ORA SONO NEL M5S”

di Alberto Orsini

2 Febbraio 2018 18:14

Regione - Politica

PESCARA – Catapultato in Abruzzo sì, ma… da cinquant’anni. Con una battuta, peraltro corrispondente a verità, avendo una casa di famiglia a Pineto (Teramo), nell’intervista con AbruzzoWeb Gianfranco Rotondi, ex ministro berlusconiano e leader del movimento Rivoluzione cristiana, chiude le polemiche sulla sua candidatura nei collegi abruzzesi imposta da Roma, segnatamente come capolista di Forza Italia alla Camera nel collegio proporzionale Chieti-Pescara.

Rotondi conferma, come detto alle agenzie alla vigilia della formazione delle liste, che avrebbe rinunciato alla candidatura ma “il presidente Berlusconi ha ritenuto che fosse ancora utile il mio apporto e lo ringrazio”.

Alla settima candidatura, con cinque elezioni fin qua, Rotondi confessa di aver trovato nuove “emozioni e motivazioni più personali. Il mio repertorio umano e sentimentale deve molto all’Abruzzo”.

E su una dichiarazione attribuita a lui qualche anno fa che fece discutere, attacca quei giornalisti che “protestano per le fake news ma, in questo caso, ne sono stati i principali produttori, con una finalità politica che si fa chiara quando scopriamo alcuni dei giornalisti anti casta blindati nelle liste di Grillo”, con un riferimento, forse, a Primo Di Nicola candidato nel maggioritario per il Senato a Pescara.

Dal tirarsi fuori dalla prossima competizione elettorale alla candidatura come capolista alla Camera nel giro di 24 ore: che cosa è cambiato?

Sabato scorso ho rinunziato alla candidatura perché sono segretario di Rivoluzione cristiana, un partito che da 12 anni è federato a Forza Italia e nelle liste non è adeguatamente rappresentato. Aggiungo che avevo chiesto di rimanere nel collegio campano, dove sono stato eletto nel 2013, perché anch’io preferisco le candidature espressione del territorio. Domenica il presidente Berlusconi ha ritenuto che fosse ancora utile il mio apporto e lo ringrazio infinitamente della stima. Aggiungo che nessuna nuova destinazione mi poteva essere più gradita dell’Abruzzo.





L’Abruzzo è la terra dove trascorrere le vacanze, avendo casa a Pineto, ma a parte questo ha altri legami? L’etichetta di “paracadutato” la sente sua?

Sì, in Abruzzo sono stato catapultato… ma da mio padre nel 1968! Si innamorò della pineta di Pineto, fermò lì la sua Fiat 850 e fondò una colonia di avellinesi ancora numerosa. Papà era un artista e un architetto, l’Abruzzo è stato tema di tante sue opere. Per 50, felicissimi anni da giugno a settembre sono stato qui. Politicamente l’Abruzzo ha dato il maggiore consenso al mio partito quando l’ho fondato nel 2005. Più di venti anni fa il ministro Gaspari mi suggerì di candidarmi qui e, nel 2000, addirittura il mio nome fu sondato come presidente della Regione perché le beghe del centrodestra suggerivano l’opportunità di un nome esterno. Insomma, era un po’ destinato che prima o poi mi trovaste tra i piedi.

Secondo i sondaggi, risalenti a prima della presentazione delle liste, il centrodestra anche in questa regione sarebbe avanti, seguito dal Cinque stelle e infine dal centrosinistra: lo ritiene uno scenario credibile?

È uno scenario logico: il centrosinistra non esiste, manda in scena solo una specie di replica dello scontro congressuale tra Renzi e Bersani. L’elettorato di sinistra punirà severamente questa irresponsabilità. E tolta l’improbabile avventura grillina, all’elettore rimangono solo Forza Italia e il centrodestra come possibilità di governo del Paese.

Il listino bloccato consente di promuovere le idee del partito più che quelle personali: un punto decisivo del programma di Forza Italia che ci tiene a far conoscere all’elettorato?

Ho concorso al programma della lista per la parte sociale: lotta alle povertà, pensioni minime per tutti a mille euro, lotta alle disabilità.

L’Abruzzo, come noto, è terra di terremoti, nevicate, dissesto idrogeologico, difficoltà infrastrutturali: può prendere un impegno personale a rappresentare in aula alcune di queste criticità?





Intanto rappresento il governo Berlusconi, di cui facevo parte e che ha gestito il terremoto con una efficienza che diviene mitologica nel paragone coi governi successivi. Sono stato sempre presente accanto a Berlusconi in tutte le sue visite in Abruzzo. A maggior ragione, difenderò le ragioni delle zone terremotate in Parlamento se gli abruzzesi mi ci manderanno.

Giunto alla settima candidatura, a dispetto dell’età non avanzata, si sente ancora motivato a essere parlamentare della Repubblica? Quali sono gli stimoli che si hanno dopo tanti mandati?

Lo stimolo me lo sta dando questa esperienza. Sabato non sentivo onestamente stimoli a rifare una cosa già fatta cinque volte. Ora crescono emozioni e motivazioni più personali. Il mio repertorio umano e sentimentale deve molto all’Abruzzo e, da cristiano, sento che mi viene chiesto di restituire qualcosa per i disegni misteriosi della Provvidenza. Più prosaicamente mi farà piacere lavorare e impegnarmi accompagnato da visi e paesaggi tra cui sono cresciuto.

Qualche anno fece parecchio discutere una sua dichiarazione in cui, in sintesi, riteneva insufficiente lo stipendio dei parlamentari, che è tra i maggiori a livello internazionale. La pensa ancora così e perché?

Le regalerò il mio libro ‘Meglio la casta‘. In esso smaschero il grande imbroglio con cui una parte della stampa italiana ha tirato la volata ai Cinque stelle. I giornalisti protestano per le fake news ma, in questo caso, ne sono stati i principali produttori, con una finalità politica che si fa chiara quando scopriamo alcuni dei giornalisti anti casta blindati nelle liste di Grillo.

Da giornalista, ritiene che il panorama dell’informazione italiana sia peggiorato rispetto a quando ha cominciato la carriera politica? Perché?

Invecchiando si pensa sempre che prima era meglio, ma non sempre è vero.

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