ELEZIONI SPOLTORE: DI LORITO, ”RISANATO E CREATO SCUOLE; NO A GRANDE PESCARA”

di Alessandro Feliciotto

1 Giugno 2017 06:55

Pescara - Politica

SPOLTORE – Il risanamento di un Comune, quello di Spoltore (Pescara), che era “al collasso, disastrato, indebitato e con tanti contenziosi in attivo”.

Questo il maggior risultato rivendicato dopo cinque anni di mandato da Luciano Di Lorito, sindaco uscente e ricandidato di Spoltore con la coalizione di centrosinistra, nell’intervista di bilancio e di proposta per il futuro con AbruzzoWeb.

Tra i successi che il primo cittadino vuole sottolineare, “in 5 anni abbiamo riconsegnato a Spoltore tre nuove scuole” mentre “abbiamo raggiunto il 70% di raccolta differenziata”, il doppio rispetto a cinque anni fa.

Per il futuro, da Di Lorito arriva un sostanziale no al progetto “Grande Pescara”, pure appoggiato da un referendum, perché “la mia più grande paura è che questi processi possano creare più danni che benefici”, confessa.

Infine, i progetti per il futuro: per l’ex mercato ortofrutticolo noto come “Mammuth”, “il progetto c’è ma mancano le risorse, mentre a Villa Raspa “prevediamo la costruzione di un grande PalaEventi”.

Lei prese il timone di Spoltore dal commissario De Vivo. All’epoca era consigliere provinciale e disse che il commissariamento era ciò di cui Spoltore aveva bisogno, ma aveva già deciso di candidarsi come sindaco?

No, perché ho sempre pensato di far parte di un gruppo di persone che mi sostengono, e anche il mio modo di amministrare la città mi ha sempre portato al confronto con gli assessori e con i consiglieri comunali. Penso che ci debba essere una riflessione profonda all’interno della squadra. Per me non è un modello l’uomo solo al comando che pensa di gestire tutto; c’è bisogno di una squadra forte per far sì che si raggiungano degli obiettivi importanti. D’altronde, nella mia scorsa campagna elettorale dissi di voler essere il sindaco di tutti perché amo il dialogo e il confronto anche con chi non è della mia stessa ideologia politica. Per un buon operato c’è il bisogno di saper ascoltare tutti allo stesso modo.





Dopo 5 anni di amministrazione, secondo lei, quali sono state le vittorie e quali invece le sconfitte?

Il giorno dopo l’insediamento ho cercato di chiarire ai consiglieri eletti la situazione che avevamo ereditato dall’amministrazione precedente: un Comune al collasso, disastrato, indebitato e con tanti contenziosi in attivo. Dovevamo prima di tutto concentrarci a risanare queste ferite. Questo risanamento, insieme a tutti i progetti che avevamo in mente durante la campagna elettorale, li avremmo potuti raggiungere solo se ci fosse stato un grande senso di responsabilità. Dovevamo affrontare con grande umiltà questi problemi anche se tutto ciò non portava risultati immediati. Nonostante le numerose difficoltà siamo riusciti nei primi 2 anni, con questo metodo, a portare a casa anche risultati notevoli.

Quali?

Alcuni progetti sono andati a buon fine, basti pensare alla situazione delle scuole: abbiamo puntato molto all’edilizia scolastica e in 5 anni abbiamo riconsegnato a Spoltore tre nuove scuole, un dato impressionante se consideriamo che questa città prima aveva realizzato una scuola ogni 10 anni, ma anche paragonando ad altre realtà come Montesilvano o Pescara. Avevamo ereditato delle scuole che cadevano a pezzi, basti pensare alla scuola media Dante Alighieri, oppure altre che erano state abbandonate al loro destino, senza un’amministrazione che si fosse interessata a un servizio essenziale all’interno di una comunità. Oltre le scuole abbiamo raggiunto il 70% di raccolta differenziata, raddoppiando il precedente dato che era del 32% e questo anche grazie alla partecipazione di tutti i cittadini. Riguardo alle questioni che non sono andate in porto, ad esempio il Mammuth, noi abbiamo fatto tutto il possibile e continueremo a farlo.

A proposito del complesso cosiddetto “Mammuth”, in che situazione si trova oggi?

Il progetto c’è, è esecutivo è addirittura anche cantierabile, ma manca il finanziamento. Il Comune, con le sole sue risorse non può far fronte a certe spese. Lì è prevista la costruzione di un museo dedicato alla famosa Coppa Acerbo, stando sull’asse della 16 bis dove appunto passava la corsa. La struttura deve tuttavia essere abbattuta perché è inagibile. Tra l’altro non esiste nessun museo automobilistico da Maranello in giù nonostante la fortissima richiesta.

In questi 5 anni avete risanato l’economia comunale di Spoltore. Come vede il futuro di Spoltore?





Credo che la persona che arriverà al Palazzo di Città, sperando ovviamente di essere io, avrà una condizione di normalità, non quella che trovai io 5 anni fa. Quindi può pensare realmente al futuro. Abbiamo saldato tutti i contenziosi del passato e ora si può ragionare e progettare in un’ottica futura; per questo motivo ho deciso di ricandidarmi. La pubblica amministrazione, purtroppo, ha i suoi tempi molto lenti e credo che 10 anni siano il tempo giusto per far sì che una Giunta possa completare tutti i propri progetti. Uno dei punti più importanti è ridisegnare il nuovo piano regolatore generale e dare un nuovo volto alla città. In un’ottica di Spoltore come città dinamica e volano per un nuovo centro metropolitano; vedo Pescara e Montesilvano faticare, mentre Spoltore procede fluida e veloce in ogni servizio concesso al cittadino, come per esempio la raccolta differenziata al 70% che ha permesso anche di abbassare le tasse e avere le più basse del territorio.

Ultimamente si è tornati a parlare della “Grande Pescara”. Nel caso si facesse, con tutti i problemi che affliggono Pescara e Montesilvano, Spoltore non sarebbe l’unica perdente?

Sulla carta questo è un bel progetto, mettere città contigue e limitrofe dentro un’unica realtà. Certo mi chiedo come mai Cappelle Sul Tavo sia fuori da tutto questo o altri centri come Francavilla oppure San Giovanni Teatino. La mia grande preoccupazione è che Spoltore, che oggi rappresenta all’interno di questa area un’amministrazione virtuosa, perderebbe quanto di buono abbiamo fatto in questi anni. Tutto ciò perché finiremmo dentro un grande calderone che ha dei parametri totalmente diversi dai nostri. Io rimango contrario anche perché le Province, che sarebbero dovute sparire, sono rimaste senza soldi e non riescono a erogare servizi, non hanno interlocutori; basti pensare alle varie strade provinciali che abbiamo a Spoltore e che da anni attendono la manutenzione. La mia più grande paura è che questi processi possano creare più danni che benefici.

Qual è il suo punto di vista sul centro storico? Di che cosa ha bisogno realmente?

Ritengo che l’amministrazione comunale debba erogare servizi per fare in modo che questo luogo venga usufruito dai cittadini. In questa ottica la mia amministrazione si è mossa: abbiamo riaperto una biblioteca e creato uno spazio bimbi fortemente frequentato. Stiamo anche perseguendo un progetto di parcheggi per un più facile accesso all’area. Il piano di pulizia urbana, invece, non ha dato ottimi risultati e per questo dobbiamo perseverare per il decoro e l’igiene urbana. Il Comune non può aprire attività commerciali. Noi possiamo svolgere la promozione di un determinato territorio, per esempio abbiamo incrementato il turismo con lo Spoltore Ensemble oppure la rievocazione medievale, ma oltre a questo è il privato che deve investire in attività commerciali o produttive. Serve il coraggio di chi vuole investire e crede, oltre che nel proprio lavoro, anche nel territorio.

Il nuovo campus Fater, Villa Acerbo e il centro Arca sono i punti di forza del territorio. Ma quali altri punti di forza potrebbe avere Spoltore?

È in costruzione una nuova area, nella località di Villa Raspa, che si presterà a erogare servizi per i cittadini non solo di Spoltore. Proprio in quella zona di Fosso Grande c’era un contenzioso che siamo riusciti a risolvere nel settembre del 2016. Nel mio programma elettorale 2017-2022 lì vorrei dare ai cittadini un parco urbano importante dedito all’erogazione di servizi sportivi per tutti. Sogno in quella zona di 10 ettari un grande polmone per eventi sportivi, ma anche per la promozione di sport minori, come possono essere la scherma oppure il basket che a Spoltore nell’ultimo anno ci ha dato grandi soddisfazioni. Prevediamo la costruzione di un grande PalaEventi che non è presente nel territorio. Tutto questo non tanto per far crescere piccoli campioni ma per creare quel senso di aggregazione e disciplina che lo sport fa a livello sociale nella formazione e nella crescita dei bambini.

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