ELEZIONI TERAMO: GATTI, ”FUTURO IN E’ RINNOVAMENTO, CHI CI ATTACCA BIVACCA IN CONSIGLIO DA UN DECENNIO”

di Filippo Tronca

25 Maggio 2018 06:45

Teramo - Politica

TERAMO – “Brucchi è stato vittima del malpancismo, della cultura del dispetto, da parte di altri. Futuro in ha solo certificato che andava voltata pagina. E ora proponiamo una squadra di uomini e donne nuove alla poltica e competenti, mentre chi ci attacca, esibendo la patente del rinovamento, bivacca in consiglio comunale da un buon decennio…”

A dirlo nella nuova intervista di Abruzzoweb ai protagonisti delle elezioni comunali di Teramo del 10 giugno, è il consigliere regionale ed ex assessore al Lavoro di Forza Italia Paolo Gatti, deus ex machina ma non candidato della lista Futuro in, che sosterrà il candidato sindaco Giandonato Morra, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, ed ex assessore regionale ai Trasporti.

A sostenere Morra, oltre a Fratelli D'Italia e Futuro In, ci sono Forza Italia,  la Lega, la lista civica Oltre, e il Popolo della famiglia.

I sei consiglieri di Futuro a dicembre 2017 hanno staccato la spina all’amministrazione di Maurizio Brucchi, vittima dei dissidi interni, Gatti viene accusato anche dagli avversari in campagna elettorale di essere tra i  principali responsabili della sua caduta. Una “lettura parallela alla realtà”, spiega però il consigliere regionale, che guardando avanti assicura che la coalizione di centro destra a Teramo è unita e compatta, e proiettata alla vittoria. 

Avversari di Morra, e Gatti, saranno Cristiano Rocchetti, candidato del Movimento 5 stelle, la coalizione di centrosinistra di Gianguido D’Alberto, appoggiato anche dal Partito democratico, il consigliere regionale di opposizione Mauro Di Dalmazio, di Al centro per Teramo, l'ex consigliera comunale Paola Cardelli, in campo con Sinistra per Teramo, Alberto Covelli dei Popolari con Teramo, e l'ex dem Giovanni Cavallari.





Paolo Gatti, lei è salito agli onori delle cronache politiche teramane per colui che ha fatta cadere l’ex sindaco Maurizio Brucchi, in uno scenario dipinto come le idi di Marzo…

È una narrazione parallela alla realtà: l’amministrazione Brucchi è stata minata da molti, troppi malpancisti, e si è ridotta ad avere 15 consiglieri su 33. I sei consiglieri di Futuro in non erano tra i malpancisti. Siamo stati semmai i notai dell’impossibilità dell’amministrazione di andare avanti. Ci siamo assunti la responsabilità di dire che con 15 su 33 consiglieri non si poteva portare avanti il programma per il quale i cittadini ci avevano dato la loro fiducia. Un dato di fatto aritmetico, prima ancora che politico. Potevamo fare anche un'altra cosa: far finta di nulla e tirare a campare, mantenendo tre assessorati e la presidenza del consiglio, ma non è questa la politica che intendiamo noi.

Con quale spirito e aspettativa sta ora affrontando questa campagna elettorale?

Con ottimismo e determinazione, onorato di aver contribuito alla costruzione di due liste, quella di Futuro In e quella di Forza Italia, in collaborazione con Giacomo D’Ignazio, vice coordinatore di Forza Italia. In entrambe le liste, su 32 candidati 27 sono i volti nuovi,
e solo 5 con precedenti esperienze amministrative. Le donne sono 33 gli uomini 31. Sono liste che rappresentano il meglio della società civile, espressione di tutte le professioni, i territorio teramano. Credo sia stato un grande lavoro, in un contingente storico in cui va molto meno di moda candidarsi, metterci la faccia, farsi giudicare dai cittadini.

Per dare un pò di verve a questa intervista: D’Alberto e Rocchetti ricordano un giorno si e l’altro pure che nel centrodestra ci sono esponenti, tra cui lei, protagonisti di “15 disastrosi anni di amministrazione, e di rovinose lotte per il potere”; e che “ora parlano pure di rinnovamento”. Come risponde?





Innanzitutto Morra, esponente del centrodestra, non ha mai amministrato Teramo. In secondo luogo abbiamo messo in campo 160 candidati alla loro prima esperienza politica, che garantiranno un rinnovamento profondo. Terzo: chi rivolge queste accuse sta a braccetto, tanto per dirne una, a Giorgio D’Ignazio, che ha contribuito a inserire persone in lista di D'Alberto che fa l’assessore regionale del centrosinistra, eletto con il centrodestra. Quarto: queste affermazioni arrivano da persone che hanno pascolato in consiglio comunale per un decennio, e dicono pure agli altri che sono il vecchio. Tutto ciò è fantastico, stupefacente. Ricordo infine che io non sto in consiglio comunale di Teramo dal lontano 2008, e con grande dispiacere.

Parliamo del programma

Il programma di Giandonato Morra ha un pregio: non è un faldone di 200 pagine, ma di sole 22 pagine, che,, con la collaborazione di tutte le liste, sono state scritte da lui, con la sua autorevolezza ed esperienza. Le priorità sono la cura e il decoro della città, che negli ultimi anni non si è potuto declinare in realtà per il virus del malpancismo, della cultura del dispetto e del deficit di coesione che ha bloccato l’amministrazione Brucchi. Altri punti centrali sono i servizi sociale scolastici che sono stati un fiore all’occhiello di teramano.

Non teme che l’alleanza tra Forza Italia e Lega, visti gli sviluppi della politica nazionale, possa vacillare anche a livello locale e dunque anche a Teramo?

Ammetto che non mi sarei mai immaginato che la Lega avrebbe dato vita ad un governo assieme a M5s, un “governo brasiliano”, giallo e verde. Detto questo qui a Teramo, il rapporto tra la Lega e Forza Italia è solido, e anche tra me e il coordinatore regionale leghista e parlamentare Giuseppe Bellachioma. Siamo una coalizione unita di centrodestra, allargata alle civiche, convintamente a sostegno di un ottimo candidato come Giandonato Morra, nata per restare unita, avendo sottoscritto un programma che andrà sviluppato in cinque anni. Chi invece piuttosto parte già diviso in tre è il centrosinistra, tra il Pd di Luciano D’Alfonso e di D’Alberto, il “civico” Cavallari, la sinistra estrema. Ma nulla di nuovo sotto al sole: è ormai una tradizione consolidata, della sinistra teramana, quella di dividersi e per poi puntualmente perdere.

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