ELEZIONI TERAMO: IL 5 STELLE ROCCHETTI, ”NOI UNICI CON PROGRAMMA; MORRA? RIPROPONE VIETNAM CONSILIARE”

di Marco Signori

24 Maggio 2018 06:35

Teramo - Politica

TERAMO – “Siamo l'unica forza politica ad aver pubblicato il programma, il massimo che possono fare gli altri competitors è scopiazzare le nostre proposte”.

Il candidato sindaco di Teramo del Movimento cinque stelle, Cristiano Rocchetti, 53enne supervisore assicurativo, indica nella manutenzione ordinaria, “diventata un'emergenza per la cattiva amministrazione del passato”, nella visione del futuro che riscopra una vocazione anche commerciale alla città e nel risanamento del bilancio comunale alcune delle priorità.

“La Lega? Non siamo alleati, ma c'è un contratto che prevede anche l'impossibilità di salti della quaglia o del quagliariello – commenta – A Teramo la Lega si è alleata con gli eredi della giunta Brucchi”.

Avvocato Rocchetti, il Movimento cinque stelle in occasione dell'arrivo di Di Maio domenica scorsa in Abruzzo ha ribadito un concetto piuttosto chiaro: “Alle comunali prevale un voto clientelare”. Pensate che questo possa penalizzarvi?

Il voto clientelare penalizza innanzitutto i cittadini che si prestano; sono trattati come clienti, come sudditi non come persone libere che scelgono liberamente. Penalizza gli amministratori delle forze politiche che hanno fatto ricorso a pratiche clientelari perché invece di pensare ad amministrare secondo il miglior interesse della collettività saranno costretti ad accontentare i clienti penalizzando la stragrande maggioranza dei cittadini. Alla fine i penalizzati saranno i cittadini di Teramo se al governo della città finirà una coalizione di destra o di sinistra. Noi non abbiamo nulla a che fare con suddette pratiche. Basti pensare che ci presentiamo con una sola lista mentre gli altri candidati sono sostenuti da una miriade di liste che non hanno altro scopo di riempire di votabili chi prenderà il voto del familiare; i soliti noti saranno eletti e i teramani gabbati.





Il voto politico del 4 marzo ha rappresentato uno spartiacque anche per il metodo con cui i Cinque stelle hanno fino ad oggi approcciato alle altre forze. Potrebbero aprirsi nuove strade anche alle amministrative, con eventuali alleanze ai ballottaggi?

Il nostro obiettivo è vincere al primo turno. Se così non fosse i cittadini che al primo turno avessero votato per altre forze politiche potranno appoggiare una forza politica che vuole ridare a Teramo la dignità e l'orgoglio che merita. Lo potranno fare, tra l'altro, perché noi abbiamo pubblicato il programma, le altre forze politiche no! È un'altra assurdità teramana; il massimo che possono fare gli altri competitors è scopiazzare le nostre proposte, pubblicate. Purtroppo per i teramani, lo fanno pure male.

L'alleanza con la Lega a Roma che ripercussioni avrà al livello locale?

Con la Lega non c'è un'alleanza ma un contratto che prevede anche l'impossibilità di salti della quaglia o del quagliariello. Il tutto nasce dalla necessità di garantire all'Italia un governo di vero cambiamento. A Teramo la Lega si è alleata con gli eredi della giunta Brucchi confermando, tra le altre cose, che, come spiegato in precedenza, a livello nazionale si tratta di contratto e non di alleanza.

Nella competizione che la vede protagonista, qual è l'avversario che si sente di indicare come quello da battere?





Ho più avversari. I principali sono: la disaffezione al voto e alla politica nel senso nobile; le pratiche clientelari; la sfiducia nel pubblico servizio. Tutti questi avversari sono stati magari originati dalle forze che sostengono gli altri candidati sindaco ma, mi creda, non ne faccio una questione personale ma politica. Teramo deve cambiare.

Sia i candidati del centrodestra sia quelli del centrosinistra usano molto la parola discontinuità. Non le pare un po' inflazionata?

La parola “discontinuità” non rappresenta una moneta inflazionata ma una moneta falsa se spacciata da certe forze politiche. Abbiamo la destra di Morra, persona rispettabile, che rappresenta la continuazione della giunta Brucchi; la riproposizione del Vietnam consiliare a cui hanno assistito i cittadini prima del commissariamento; vogliamo affrontare le vitali sfide che ci aspettano con un simile guazzabuglio di interessi che inevitabilmente esploderanno al momento delle Regionali? Dall'altra parte il candidato del Pd, Gianguido D'Alberto, anche lui rispettabile ma la cui principale forza è rappresentata dal Pd di Luciano D'Alfonso che, dinanzi ai problemi dell'Abruzzo, ha scelto di abbandonare la nostra terra; una sorta di commissariamento Brucchi in salsa piddina. Lo stesso, D'Alberto, del resto aveva abbandonato il Pd denunciando logiche spartitorie di potere e poltrone. 

Quali sono i punti qualificanti del suo programma?

Ridare a Teramo il decoro che merita. Manutenzione delle strade e del parco fluviale. Riqualificare centro e periferie. Teramo è stata così male amministrata che la manutenzione ordinaria è diventata un'emergenza. Entrare dentro gli uffici che si occupano della ricostruzione e trovare le migliori pratiche per accelerare le procedure per recuperare ritardi che non sono più tollerabili per famiglie che vivono da troppo tempo fuori casa. Progettare il futuro. Pianificare le opere che dovranno ridare a Teramo una chiara identità; avere una visione della Teramo del futuro che si riappropri della centralità di capoluogo come città di arte, saperi, gastronomia, musica. Una città che riscopra anche la sua vocazione commerciale e non debba più essere umiliata con i lavori infiniti al centro. Una città verde, bella da vivere per famiglie, universitari. Una Teramo che sappia farsi carico e superare le disabilità e che sia attenta alla voce degli ultimi. Come ricordavo noi abbiamo un programma chiaro; una squadra onesta e competente. Soprattutto non abbiamo clientele da soddisfare per cui possiamo, sin dall'insediamento a Palazzo di Città, iniziare il risanamento del bilancio comunale e aggiungere a tali risorse risparmiate quanto riusciremo ad intercettare dai fondi comunitari che troppo spesso vengono lasciati sfuggire. Tutto ciò è possibile votando il 10 giugno Movimento 5 Stelle e se Teramo “Alza la Testa”.

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