INTERROGATORIO IN CARCERE PER LO PSICHIATRA DI AVEZZANO. NELL'INCHIESTA MARSICANA C'E' UN LATITANTE, INQUIRENTI VALUTANO MANDATO DI CATTURA

FALSI CERTIFICATI MEDICI: GALLESE SI DIFENDE, ”LA MIA ATTIVITA’ FRAINTESA”

26 Maggio 2018 19:20

L'Aquila - Cronaca

AVEZZANO – “La mia attività è stata male interpretata, è stata fraintesa”, così il responsabile del centro di igiene mentale della Asl ad Avezzano (L'Aquila), Angelo Gallese, si è difeso nel corso dell'interrogatorio di garanzia avvenuto per rogatoria nel carcere di Pescara dalle gravissime accuse di essere la pedina chiave di un emporio per falsi certificati medici rilasciati in cambio di denaro per permessi lavorativi, ottenere pensioni e per truffare le assicurazioni.

Lo psichiatra in manette a Pescara dopo che la sera prima dell'arresto era stato ricoverato in un reparto di psichiatria a Tivoli (Roma), difeso dall'avvocato Franco Colucci del foro di Avezzano, ha cercato di chiarire la sua posizione rispondendo alle domande dei pm.

Gallese è tra i dieci arrestati (tre in carcere e sette ai domiciliari) dell'inchiesta della procura di Avezzano sul giro di falsi certificati medici emersa dalle indagini della guardia di Finanza. L'altra persona finita in carcere, Orlando Morelli, pregiudicato, 43 anni di Avezzano, rinchiuso nel carcere marsicano, invece, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Anche Morelli, uno dei clienti più assidui di Gallese, è difeso dall'avvocato Colucci. Intanto, martedì prossimo partono gli interrogatori di garanzia per le sei persone finite ai domiciliari.





La settima, il 52enne carabiniere in congedo di origini romane, Giuseppe Agostinacchio, che si trova in Galles dove si sarebbe trasferito per vivere, è latitante, avendo fatto sapere di non volersi consegnare alla forze dell'ordine.

Secondo quanto si è appreso, l'uomo al cui carico è stata emessa la misura degli arresti domiciliari, attraverso il suo avvocato ha comunicato alla Procura di non avere intenzione di tornare in Italia e consegnarsi alla giustizia.

Gli inquirenti stanno valutando la possibilità di spiccare un mandato di cattura internazionale che automaticamentre porterà all'inasprimento della misura con il carcere.

Intanto, ieri è stato interrogato nel carcere di Avezzano, uno dei tre finiiti manette: si tratta di Arnaldo Aratari, 60 anni, di Gioia dei Marsi (L'Aquila), ex professore e patron del centro di riabilitazione Medisalus, che ha respinto le accuse spiegando che è vittima di una macchinazione.

Sono 18 le persone sotto inchiesta: tre in carcere, dieci ai domiciliari e 8 indagati a piede libero. Tra quest'ultimi anche il finanziere e consigliere provinciale di Forza Italia, Gianluca Alfonsi, che ribadisce il concetto di estraneità ai fatti già espresso nel giorno in cui è stata resa pubblica l'inchiesta ed ipotizza, per tramite di una nuova nota del suo legale, l'avvocato Cesidio Di Salvatore, la richiesta di archiviazione.





 “Egregio corrispondente, sempre in relazione alla posizione del mio assistito signor Gianluca Alfonsi in merito alla vicenda in questione, è necessario ulteriormente rappresentarvi che lo stesso, oltre ad essere completamente estraneo ai fatti per i quali sono state disposte misure cautelari di vario genere, è certo di non aver commesso nemmeno la violazione del segreto d'ufficio ipotizzato a suo carico e di cui fornirà piena dimostrazione nel prosieguo delle indagini, semprechè sia necessario. Ed infatti, la sua posizione di mero indagato, avendo il P.M. inquirente presentato richiesta di proproga delle indagini, opposta davanti il Gip dallo stesso Alfonsi, potrebbe essere definita con la richiesta di archiviazione e quindi allo stato, dovrebbe essere coperta dal segreto istruttorio, con preclusione di qualsivoglia pubblicazione, di cui, comunque, al di fuori di un comprensibile disagio per sé e la sua famiglia, non ha nulla da temere”, scrive in una nota l'avvicato.

TUTTI GLI INDAGATI

Diciotto in tutto le persone indagate nell'inchiesta “Tutti per uno” che ha portato la Guardia di finanza del comando provinciale dell'Aquila e della compagnia di Avezzano a scoprire un “emporio” di false certificazioni mediche in cui era stato trasformato il Centro di salute mentale della Asl di Avezzano.

Destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere tre persone, il dirigente della Asl Angelo Gallese, il pregiudicato Orlando Morelli e l'imprenditore Arnaldo Aratari, mentre altre sette sono finite ai domiciliari: Tiziana Mascitelli, moglie di Aratari, Luigi Maiello, Maria Palma Di Biase, Gino Arioli, l'ex consigliere e assessore regionale Mario Panunzi, Giuseppe Agostinacchio e Carmine Macerola.

Gli otto indagati a piede libero sono il consigliere provinciale di Forza Italia Gianluca Alfonsi, Paolo Di Bella, Njiac Shahini, Ida Morelli, Paola Fracassi, Guglielmo Mascitelli, Mauro Arcangeli e Raffaele La Russa.

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